SCRUTATIO

Saturday, 26 July 2025 - Santi Anna e Gioacchino ( Letture di oggi)

Iob 6


font
BIBBIA VOLGAREDIODATI
1 Rispose Iob, e disse:1 E GIOBBE rispose e disse:
2 Dio il volesse, che li peccati miei fossero a peso, per li quali io meritai l'ira; e la miseria, ch' io patisco, nella stadera.2 Fosse pur lo sdegno mio ben pesato, E fosse parimente la mia calamità levata in una bilancia!
3 Quasi come l'arena del mare, questa è più grave; donde le parole mie di dolore sono piene.3 Perciocchè ora sarebbe trovata più pesante che la rena del mare; E però le mie parole vanno all’estremo.
4 Però che le saette del Signore in me sono, le indignazioni delle quali ha bevuto lo spirito mio; e le paure del (nostro) Signore cavalcano contro a me.4 Perchè le saette dell’Onnipotente sono dentro di me, E lo spirito mio ne beve il veleno; Gli spaventi di Dio sono ordinati in battaglia contro a me.
5 Or raggirà l'asino, quando avrà l'erba? e muggerà lo bue, quando starà dinanzi alla mangiatoia piena?5 L’asino salvatico raglia egli presso all’erba? Il bue mugghia egli presso alla sua pastura?
6 Ovvero puote alcuno assaggiare quello che non era salato? (senza sale). Ovvero puote alcuno assaggiare quello, lo qual assaggiato dà la morte?6 Una cosa insipida si mangia ella senza sale? Evvi sapore nella chiara ch’è intorno al torlo dell’uovo?
7 (All' anima dello affamato ancora quelle cose che sono amare paiono dolci), quelle cose le quali in prima non volea toccare l'anima mia, ora per l'angoscia i cibi miei sono.7 Le cose che l’anima mia avrebbe ricusate pur di toccare Sono ora i miei dolorosi cibi
8 Chi mi dà, che venghi a me la petizione mia, e quello ch' io aspetto dia a me Iddio?8 Oh! venisse pur quel ch’io chieggio, e concedessemi Iddio quel ch’io aspetto!
9 E colui che cominciò, lui mi fracassi, sciolga la mano sua e uccida me?9 E piacesse a Dio di tritarmi, Di sciorre la sua mano, e di disfarmi!
10 E questo sarà a me consolazione, che tormentato me con dolore, non mi perdoni; e non contraddicerò alle parole del Santo.10 Questa sarebbe pure ancora la mia consolazione, Benchè io arda di dolore, e ch’egli non mi risparmi, Che io non ho nascoste le parole del Santo.
11 Che è adunque la fortezza mia, acciò ch' io sostenga? O vero quale è lo mio fine, ch' io mi stia pazientemente?11 Quale è la mia forza, per isperare? E quale è il termine che mi è posto, per prolungar l’aspettazione dell’anima mia?
12 Nè anco la fortezza mia è fortezza di pietre; nè anco la carne mia è di metallo.12 La mia forza è ella come la forza delle pietre? La mia carne è ella di rame?
13 Ecco, non è a me aiuto in me, e (alle mie cose bisognevoli) li miei amici si partiro da me.13 Non è egli così che io non ho più alcun ristoro in me? E che ogni modo di sussistere è cacciato lontan da me?
14 E colui che toglie dall' amico suo la misericordia, la paura del Signore abbandona.14 Benignità dovrebbe essere usata dall’amico inverso colui ch’è tutto strutto; Ma esso ha abbandonato il timor dell’Onnipotente,
15 Li fratelli miei trapassarono me, sì come il torrente che ratto passa nella valle.15 I miei fratelli mi hanno fallito, a guisa di un ruscello, Come rapidi torrenti che trapassano via;
16 Coloro che temono la brinata, cadrà sopra loro la neve.16 I quali sono scuri per lo ghiaccio; E sopra cui la neve si ammonzicchia;
17 Nel tempo, nel quale saranno dissipati, periranno; e quando si scalderanno, saranno disciolti del suo luogo.17 Ma poi, al tempo che corrono, vengono meno, Quando sentono il caldo, spariscono dal luogo loro.
18 Involte sono le vie delli andamenti loro; anderanno in vôto, e periranno.18 I sentieri del corso loro si contorcono, Essi si riducono a nulla, e si perdono.
19 Considerate le vie di Tema, e gli andamenti di Saba; e aspettate uno poco.19 Le schiere de’ viandanti di Tema li riguardavano, Le carovane di Seba ne aveano presa speranza;
20 Confusi sono, perciò ch' io sperai; in verità vennero insino a me, e di vergogna coperti sono.20 Ma si vergognano di esservisi fidati; Essendo giunti fin là, sono confusi.
21 Ora siete venuti; e ora vedete la piaga mia, e temete.21 Perciocchè ora voi siete venuti a niente; Avete veduta la ruina, ed avete avuta paura
22 Or non vi dissi: arrecate a me, e della sostanza vostra donate a me.22 Vi ho io detto: Datemi, E fate presenti delle vostre facoltà per me?
23 O veramente: liberatemi della mano del nimico, e della mano delli robusti scampate me.23 E liberatemi di man del nemico, E riscuotetemi di man de’ violenti?
24 Ammaestrate me, e io tacerò; e se per avventura alcuna cosa io non ho saputo, ammaestratemi.24 Insegnatemi, ed io mi tacerò; E ammaestratemi, se pure ho errato in qualche cosa.
25 Perchè detraeste alle parole della veritade, conciosia cosa che non sia alcuno di voi che mi possa riprendere?25 Quanto son potenti le parole di dirittura! E che potrà in esse riprendere alcun di voi?
26 Di riprendere solamente lo parlare ragionevole voi fabbricate, e le parole alli venti voi proferite.26 Stimate voi che parlare sia convincere? E che i ragionamenti di un uomo che ha perduta ogni speranza non sieno altro che vento?
27 Sopra lo pupillo rovinate, e di subvertere vi sforzate l'amico vostro.27 E pure ancora voi vi gittate addosso all’orfano, E cercate di far traboccare il vostro amico.
28 Ma impertanto quello che avete cominciato, compietelo; date le orecchie, e vedete se io mento.28 Ora dunque piacciavi riguardare a me, E se io mento in vostra presenza.
29 Rispondete, io ve ne prego, senza contenzione; e favellate, e quello ch' è giusto giudicate.29 Deh! ravvedetevi; che non siavi iniquità; Da capo, il dico, ravvedetevi, io son giusto in questo affare.
30 E non troverete nella lingua mia iniquitade, nè nelle mascelle mie risuonerà sciocchezza.30 Evvi egli iniquità nella mia lingua? Il mio palato non sa egli discerner le cose perverse?