Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Tobia 10


font
LA SACRA BIBBIABIBBIA RICCIOTTI
1 Intanto un giorno dietro l'altro Tobi faceva il conto dei giorni necessari a Tobia per l'andata e il ritorno. Quando i giorni furono al termine e il figlio non era ancora ritornato,1 - Ora, indugiando Tobia a tornare a causa delle nozze, il padre suo Tobia stava in pena, e diceva: «Come mai il figliuolo mio ritarda, e qual motivo lo trattiene laggiù?
2 pensò: "E' stato forse trattenuto laggiù? O forse sarà morto Gàbael e non c'era nessuno per consegnargli il denaro?".2 Forse Gabelo è morto, e nessuno gli può rendere il denaro? ».
3 Pertanto cominciò a rattristarsi.3 Cominciò dunque ad esser grandemente contristato, egli e la moglie sua Anna con lui; ed insieme ambedue dettero in pianto, perchè al giorno stabilito il loro figliuolo non era punto tornato.
4 La moglie Anna diceva: "Mio figlio è perito e non è più tra i vivi!". Cominciò a piangere e lamentarsi sul proprio figlio dicendo:4 Piangeva dunque la madre di lui con lacrime inconsolabili, e diceva: «Ahimè, ahimè, figlio mio! Perchè ti abbiamo mandato così lontano, lume degli occhi nostri, bastone della nostra vecchiaia, consolazione della nostra vita, speranza della nostra posterità?
5 "Ahimè, figlio, ti ho lasciato partire, tu che sei la luce dei miei occhi".5 Poiché in te solo possedevamo ogni cosa, non dovevamo mandarti lontano da noi ».
6 Tobi le rispondeva: "Taci, non stare in pensiero, sorella, egli sta bene. Certamente li trattiene là un contrattempo, perché colui che lo accompagna è un uomo fidato e uno dei nostri fratelli. Non affliggerti per lui, sorella; tra poco sarà qui".6 E Tobia le diceva: «Taci, e non ti turbare; il nostro figliuolo sta bene; troppo è fidato quell'uomo col quale l'abbiamo mandato ».
7 Ma essa replicava: "Lasciami stare e non ingannarmi! Mio figlio è perito". Ogni giorno usciva al più presto per controllare il cammino per il quale era partito il figlio, perché non si fidava di nessuno. Dopo il tramonto del sole, essa rientrava a piangere e lamentarsi per tutta la notte senza poter dormire.7 Essa però in nessun modo si poteva consolare, ma ogni giorno usciva a guardare attorno ed a percorrere tutte le strade per le quali v'era speranza ch'ei potesse tornare, per vederlo, se era possibile, da lontano, quando tornasse.
8 Passati i quattordici giorni delle feste nuziali che Raguel con giuramento aveva stabilito di organizzare per sua figlia, Tobia andò a dirgli: "Lasciami partire, perché sono sicuro che mio padre e mia madre non hanno più speranza di rivedermi. Ti prego, dunque, padre, lasciami partire e ritornare da mio padre; ti ho già spiegato in quale situazione l'ho lasciato".8 Frattanto Raguele diceva al suo genero: «Rimani qui, ed io manderò avviso di tua buona salute a Tobia tuo padre ».
9 Rispose Raguel a Tobia: "Resta con me, figlio, resta con me. Invierò dei messaggeri a tuo padre Tobi, perché lo informino sul tuo conto". Ma Tobia rispose: "No, no, ti prego, lasciami andare da mio padre".9 Ma Tobia rispose: « Io so bene che il padre e la madre mia già contano i giorni, e stanno dentro di sè in angustie ».
10 Allora Raguel, alzatosi, consegnò a Tobia la moglie e la metà di tutti i suoi beni: servi e serve, buoi e pecore, asini e cammelli, vesti, denaro e masserizie,10 Raguele pertanto, dopo che con molte parole ebbe pregato Tobia, e che questi in nessun modo si lasciò persuadere, gli dette Sara, e metà di tutt' i suoi averi, di servi, serve, armenti, cammelli, vacche, e danaro molto; e salvo e lieto lo rimandò,
11 li lasciò partire sani e salvi e fece questo saluto a Tobia: "Sta' bene, o figlio, e fa' buon viaggio. Che il Signore del cielo vi guidi, te e tua moglie Sara e che io possa vedere i vostri figli prima di morire".11 dicendogli: «L'angelo santo del Signore vi accompagni nel vostro viaggio, e vi faccia giungere incolumi; possiate voi trovar tutto in buono stato attorno ai vostri genitori, e possano gli occhi miei veder i vostri figliuoli prima che io muoia ».
12 Poi disse alla figlia Sara: "Va' nella casa di tuo suocero, poiché da questo momento essi sono i tuoi genitori, come coloro che ti hanno dato la vita. Va' in pace, o figlia, e possa sentire buone notizie a tuo riguardo, finché sarò in vita". Poi li abbracciò e li lasciò partire.12 Ed abbracciata la loro figlia Sara, i genitori la baciarono e la fecero partire,
13 A sua volta Edna disse a Tobia: "Figlio e parente carissimo, che il Signore ti riconduca a casa e possa io, finché vivo, vedere i tuoi figli e quelli di mia figlia Sara prima di morire! Davanti al Signore ti affido mia figlia in custodia. Non contristarla in nessun giorno della sua vita. Figlio, va' in pace. D'ora innanzi io sono tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna tutto il tempo della nostra vita!". Dopo averli baciati tutti e due, li lasciò partire sani e salvi.13 ammonendola d'onorare i suoceri, d'amare il marito, di tener a dovere la servitù, di governar la casa, e di mantenersi irreprensibile.
14 Così Tobia partì da Raguel, sano, salvo e gioioso, benedicendo il Signore del cielo e della terra, il Re dell'universo, perché aveva dato buon esito al viaggio. Raguel gli disse: "Possa tu avere la fortuna di onorare i tuoi genitori tutti i giorni della tua vita".