Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Siracide 22


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BIBBIA RICCIOTTINOVA VULGATA
1 - A una pietra lordata è simile il pigro, e ognuno sibilerò sulla sua ignominia.1 Lapidi luteo comparatus est piger,
et omnes sibilabunt super aspernationem illius;
2 Allo sterco del letamaio è simile il pigro, e chiunque lo tocchi, scuoterò la mano.2 fimo boum comparatus est piger:
et omnis, qui tetigerit eum, excutiet manus.
3 Vergogna del padre è un figliuolo maleducato, e una figlia [simile] gli è di danno.3 Confusio patris est de filio indisciplinato,
filia autem in deminorationem generatur.
4 Una figliuola prudente è un'eredità per il suo marito, ma quella che reca disdoro, è obbrobrio [e afflizione] del genitore.4 Filia prudens hereditas viro suo,
nam, quae confundit, in contumeliam fit genitoris.
5 Al padre e al marito reca disdoro la sfrontata, e non la cede in nulla agli empi! e da entrambi sarò disprezzata.5 Patrem et virum confundit filia audax,
ab utrisque autem inhonorabitur.
6 [Qual] musica nel lutto è una spiegazione inopportuna; ma la sferza e la disciplina son saviezza in ogni tempo.6 Musica in luctu importuna narratio;
disciplina et doctrina in omni tempore sapientia.
7 Chi istruisce uno stolto è come chi incolla un vaso di terra;7 Qui docet fatuum, quasi qui conglutinat testam;
8 chi parla a chi non ascolta è come chi sveglia un dormiente da un sonno profondo.8 qui narrat verbum non audienti,
quasi qui excitat dormientem de gravi somno.
9 Con un dormiente ragiona, chi spiega allo stolto la sapienza; e alla fine del discorso questi dirò: «Che cosa è?».9 Cum dormiente loquitur, qui enarrat stulto sapientiam,
et in fine narrationis dicit: “ Quis est hic? ”.
10 Piangi sur un morto, perchè s'è spenta la sua luce; e piangi sur uno stolto, perchè se n'è andato via il senno.10 Supra mortuum plora, defecit enim lux,
et supra fatuum plora, defecit enim sensus.
11 Ma piangi più moderatamente sul morto, perchè ha trovato riposo:11 Modicum plora supra mortuum, quoniam requievit;
12 la vita dello stolto è peggiore della morte.12 nequissima enim vita fatui super mortem.
13 Il lutto per un morto [dura] sette giorni, ma quello per lo stolto e per l'empio tutti i giorni della loro vita.13 Luctus mortui septem dies,
fatui autem et impii omnes dies vitae illorum.
14 Non parlar molto con l'insensato, e non andar con l'insipiente.14 Cum stulto ne multum loquaris
et cum insensato ne abieris.
15 Guardati da lui per non aver molestie, e per non insudiciarti del suo peccato.15 Serva te ab illo, ut non molestiam habeas,
et non coinquinaberis impactione illius.
16 Sfuggilo, e troverai riposo, e non proverai dispiacere per la sua follia.16 Deflecte ab illo et invenies requiem
et non acediaberis in stultitia illius.
17 Che c'è di più pesante del piombo? e quale è il suo nome, se non « stolto »?17 Super plumbum quid gravius?
Et quod illi aliud nomen quam fatuus?
18 L'arena, il sale, una massa di ferro son più facili a portarsi, che l'uomo insipiente e stolto ed empio.18 Arenam et salem et massam ferri facilius est ferre
quam hominem imprudentem et fatuum et impium.
19 Un'armatura di legname ben costrutta attorno a un edificio, non si sconquassa [per una scossa violenta]:19 Loramentum ligneum colligatum in fundamento aedificii
non dissolvetur;
sic et cor confirmatum in cogitatione consilii,
nullus timor illud commovebit.
20 il proponimento d'un uomo sensato, non sarà mai abbattuto dal timore.20 Cor firmatum in cogitatu intellegentiae
sicut ornatus in pariete polito.
21 Come una palizzata In altura e il muro a secco non resistono in faccia al vento;21 Sicut pali in excelsis et caementa sine impensa posita
contra faciem venti non permanebunt,
22 cosi anche il cuor timido, in un proposito stolto, non resisterà all' impeto del timore.22 sic et cor timidum in cogitatione stulti
contra impetum timoris non resistet.
23 Come il cuor pavido in un proposito sciocco mai non teme, cosi chi sta saldo ne' precetti di Dio [teme] sempre.23
24 Chi urta l'occhio, fa uscir lagrime, e chi urta un cuore, ne cava il [ri] sentimento.24 Pungens oculum deducit lacrimas,
et, qui pungit cor, pellit amicitiam.
25 Chi lancia un sasso contro gli uccelli, li mette in fuga; cosi chi rinfaccia all'amico, scioglie l'amicizia.25 Mittens lapidem in volatilia fugat illa;
sic et qui conviciatur amico, dissolvit amicitiam.
26 Contro l'amico se tu abbia sguainato la spada, non disperare: è possibile il ritorno. Contro l'amico26 Ad amicum etsi produxeris gladium,
non desperes: est enim regressus;
ad amicum
27 se tu abbia aperto con asprezza la bocca, non temere: è possibile la riconciliazione. Eccetto però l'insulto e il rimbrotto e il superbo disprezzo, la rivelazione del segreto e la botta a tradimento: per tutte queste cose sen fugge ogni amico.27 si aperueris os triste,
non timeas: est enim concordatio,
excepto convicio et improperio et superbia
et mysterii revelatione et plaga dolosa;
in his omnis effugiet amicus.
28 Mantieni fede all'amico nella sua povertà, perchè anche della sua prosperità tu possa godere.28 Fidem posside cum amico in paupertate illius,
ut et in bonis illius communices;
29 Nel tempo della sua tribolazione restagli fedele, affinchè anche alla sua eredità tu abbia parte.29 in tempore tribulationis illius permane illi fidelis,
ut et in hereditate illius coheres sis.
30 Prima del fuoco, s'alza il vapor della fornace e il fumo: cosi prima del sangue [corrono] gl'improperi, gli oltraggi e le minacce.30 Ante ignem camini vapor et fumus,
sic et ante sanguinem maledicta et contumeliae et minae.
31 Di protegger l'amico non avrò vergogna, nè mi nasconderò alla sua vista: e se male m'incoglierà por colpa sua lo sopporterò,31 Amicum tegere non confundar,
a facie illius non me abscondam;
et, si mala mihi evenerint per illum, sustinebo:
32 chiunque venga a saperlo, si guarderà da lui.32 omnis, qui audiet, cavebit se ab eo.
33 Chi metterà una guardia alla mia bocca, e un sigillo sicuro sulle mie labbra, perchè io non cada per cagion loro, e la mìa lingua non mi mandi in rovina?33 Quis dabit ori meo custodiam
et super labia mea signaculum aptum,
ut non cadam ab ipsis, et lingua mea perdat me?