Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Cantico 4


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Quanto sei bella, amica mia, quanto sei bella! I tuoi occhi [son occhi] di colombi sotto il tuo velo. Le tue chiome un gregge di capre, aggrappate alle pendici di Galaad.1 Quanto sei bella, o mia amica, quanto sei bella! I tuoi occhi son di colomba, senza quello che di dentro si nasconde, i tuoi capelli son come greggi di capre salite sul monte di Galaad.
2 I tuoi denti, come gregge di [pecore] tosateche salgon dal lavacro. Han due gemelli tutte, nè alcuna v'ha tra esse infeconda.2 I tuoi denti son come gregge di pecorelle tosate che tornan dal lavarsi: tutte hanno gemelli, e non ve n'è una infeconda.
3 Come nastro di cremisi son le tue labbrae la tua bocca è deliziosa. Qual metà di melagrana son le tue gotesotto il tuo velo.3 Come nastro di scarlatto sono lo tue labbra, e il tuo parlare è soave. Come spicchio di melagrana son le tue guance, senza quello che di dentro si nasconde.
4 Come la torre di David è il tuo collo, fabbricata con baluardi: mille scudi vi sono appesi, tutta l'armatura de' forti.4 Il tuo collo è come la torre di David costruita coi suoi baluardi: mille scudi vi sono appesi, tutte le armature dei prodi.
5 Le due poppe tue son come due caprioli gemelliche pascolano nei gigli.5 Le tue mammelle sono come due caprioletti gemelli pascolanti tra i gigli.
6 Prima che muoia il giornoe si dileguin le ombre, me n'andrò al monte della mirrae al poggio dell'incenso.6 Prima che raffreschi il giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso.
7 Sei tutta bella, amica mia, e non c'è macchia in te.7 Tutta bella sei o mia diletta, non v'è difetto in te.
8 Vieni [con me] dal Libano, mia sposa, vieni dal Libano, vieni; t'affaccia dalle cime dell'Amana, dalla vetta del Sanir e dell'Hermon, dagli antri de' leoni, dalle montagne de' leopardi.8 Vieni dal Libano, o mia sposa, vieni dal Libano, vieni: tu sarai coronata dalla vetta dell'Amana, dalla cima del Sanir e dell'Ermon, dagli antri dei leoni, dai monti dei leopardi.
9 M'hai ferito il cuore, sorella mia sposa, m'hai ferito il cuore con uno de' tuoi occhi, con un solo capello del tuo collo.9 Tu mi hai ferito il cuore, o sorella mia sposa, m'hai ferito il cuore con uno dei tuoi sguardi, con un sol crine del tuo collo.
10 Quanto son belli i tuoi amori, sorella mia sposa!più deliziosi del vino sono i tuoi amori, e la fragranza de' tuoi unguenti sorpassa tutti gli aromi.10 Come è bello il tuo amore, o sorella mia sposa! I tuoi amori son più soavi del vino, e il profumo dei tuoi unguenti supera tutti i profumi.
11 Le tue labbra, o sposa, son come favo stillante: miele e latte è sotto la tua lingua, e l'odor delle tue vesti come l'odor dell'incenso.11 Miele stillano le tue labbra, o sposa, miele e latte hai sotto la lingua, e il profumo delle tue vesti è come il profumo dell'incenso.
12 Un giardino chiuso [tu sei], sorella mia sposa, un giardino chiuso, una fonte sigillata.12 Un giardino chiuso tu sei, o sorella mia sposa, un giardino chiuso, una fonte sigillata.
13 Le tue piante, un orto di melagranecon frutti di pomi;[v'ha] cipro con nardo,13 Ciò che germoglia da te forma un giardino di melagrani, coi frutti dei pomi, col cipro, col nardo,
14 nardo e croco, cannella e cinnamomo con tutti gli alberi d'incenso, mirra e aloècon tutti i migliori aromi.14 col nardo, lo zafferano, la cannella, il cinnamomo, con tutti gli alberi dell'incenso, colla mirra, l'aloè e tutti i più squisiti aromi.
15 Una fonte [sei tu] di giardino, una polla d'acque vive, sgorganti dal Libano.15 Tu sei una fontana di giardino, una polla d'acque vive che sgorgano con impeto dal Libano.
16 Levati, o Aquilone! vieni, o Austro! Spira nel mio giardino e n'esalino gli aromi. Sposa.16 Sorgi, o aquilone; vieni, o austro, soffia nel mio giardino, e se ne spandano gli aromi.