Qoelet 10
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BIBBIA RICCIOTTI | BIBBIA CEI 2008 |
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1 - Le mosche morte corrompono l'aroma dell'unguento:[così] più che la sapienza e la gloria ha peso un po' di follia. | 1 Una mosca morta guasta l’unguento del profumiere: un po’ di follia ha più peso della sapienza e dell’onore. |
2 Il cuor del savio è alla sua destrae il cuor dello stolto alla sua sinistra. | 2 Il cuore del sapiente va alla sua destra, il cuore dello stolto alla sua sinistra. |
3 E quando lo stolto cammina per via, essendo egli uno sciocco, tutti reputa stolti. | 3 E anche quando lo stolto cammina per strada, il suo cuore è privo di senno e di ognuno dice: «Quello è un pazzo». |
4 Se l'animo del potente si leva contro di te, non abbandonare il tuo posto; giacchè il rimedio [della calma] fa cessare le più grandi colpe. | 4 Se l’ira di un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma pone rimedio a errori anche gravi. |
5 C'è un male, ch'io vidi sotto il sole, derivante, qual errore, da chi governa: | 5 C’è un male che io ho osservato sotto il sole, uno sbaglio commesso da un sovrano: |
6 lo stolto [cioè] posto nella dignità più altae i nobili confinati in basso. | 6 la stoltezza viene collocata in posti elevati e i ricchi siedono in basso. |
7 Vidi schiavi a cavallo, e principi andare a piedi come schiavi. | 7 Ho visto schiavi andare a cavallo e prìncipi camminare a piedi, per terra, come schiavi. |
8 Chi scava una fossa, ci cadrà dentro, e chi abbatte una siepe, lo morderà una serpe. | 8 Chi scava una fossa vi può cadere dentro e chi abbatte un muro può essere morso da una serpe. |
9 Chi smuove sassi ne sarà colpito, e chi spacca le legna, corre rischio d'esserne ferito. | 9 Chi spacca pietre può farsi male e chi taglia legna può correre pericoli. |
10 Se spuntato è il ferro, e non è più come prima, ma ha perduto il taglio, molta fatica ci vuole ad affilarlo;[così] frutto d'industre lavoro è la sapienza. | 10 Se il ferro si ottunde e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi: il guadagno sta nel saper usare la saggezza. |
11 Se il serpe morde in silenzio, non è da meno di esso chi sparla in segreto. | 11 Se il serpente morde prima d’essere incantato, non c’è profitto per l’incantatore. |
12 Le parole della bocca del savio son [piene di] grazia; le labbra dello stolto lo mandano in rovina: | 12 Le parole del saggio procurano stima, ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina: |
13 il principio delle sue parole è stoltezza, e la fine del suo parlare, perniciosa follia. | 13 l’esordio del suo parlare è sciocchezza, la fine del suo discorso pazzia funesta. |
14 Lo stolto moltiplica le parole, mentre l'uomo ignora quel che fu prima di lui, e chi mai potrebbe indicargli ciò che avverrà dopo? | 14 L’insensato moltiplica le parole, ma l’uomo non sa quello che accadrà: chi può indicargli ciò che avverrà dopo di lui? |
15 Il travagliarsi degli stolti gli stanca [vanamente], giacchè non sanno [neppure] andare in città! | 15 Lo stolto si ammazza di fatica, ma non sa neppure andare in città. |
16 Guai a te, o paese, che hai per re un fanciullo, e i cui principi si rimpinzano [sin] dal mattino. | 16 Povero te, o paese, che per re hai un ragazzo e i tuoi prìncipi banchettano fin dal mattino! |
17 Beato il paese, il cui re è nobile, e i cui principi mangiano a tempo debito, per ristorar le forze e non per gozzoviglia. | 17 Fortunato te, o paese, che per re hai un uomo libero e i tuoi prìncipi mangiano al tempo dovuto, per rinfrancarsi e non per gozzovigliare. |
18 Per via della pigrizia precipiterà il soffitto, e per l'inerzia delle mani farà acqua la casa. | 18 Per negligenza il soffitto crolla e per l’inerzia delle mani piove in casa. |
19 A sollazzo banchettan [gli stolti], e del vino [abusano] per crapulare in vita: tutto obbedisce al danaro. | 19 Per stare lieti si fanno banchetti e il vino allieta la vita, ma il denaro risponde a ogni esigenza. |
20 [Neppur] col pensiero non sparlare del re, e [neppur] nel segreto di tua stanza non dir male del ricco: perchè gli ucccelli del cielo trasporteran la tua voce, e i volatili riferiran le tue parole. | 20 Non dire male del re neppure con il pensiero e nella tua stanza da letto non dire male del potente, perché un uccello del cielo potrebbe trasportare la tua voce e un volatile riferire la tua parola. |