Isaia 6
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DIODATI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 NELL’anno che morì il re Uzzia, io vidi il Signore, che sedeva sopra un alto ed elevato trono; e il lembo della sua veste riempieva il Tempio. | 1 Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. |
2 I Serafini stavano di sopra ad esso; e ciascun d’essi avea sei ale; con due copriva la sua faccia, e con due copriva i suoi piedi, e con due volava. | 2 Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. |
3 E l’uno gridava all’altro, e diceva: Santo, Santo, Santo è il Signor degli eserciti; Tutta la terra è piena della sua gloria. | 3 Proclamavano l'uno all'altro: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria". |
4 E gli stipiti delle soglie furono scrollati per la voce di colui che gridava, e la Casa fu ripiena di fumo | 4 Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo. |
5 Ed io dissi: Ahi! lasso me! perciocchè io son deserto; conciossiachè io sia uomo immondo di labbra, ed abiti in mezzo di un popolo immondo di labbra; e pur gli occhi miei hanno veduto il Re, il Signor degli eserciti. | 5 E dissi: "Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti". |
6 Ed uno de’ Serafini volò a me, avendo in mano un carbone acceso, il quale egli avea preso con le molle d’in su l’Altare. | 6 Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. |
7 E l’accostò alla mia bocca, e disse: Ecco, questo ha toccate le tue labbra; or sarà la tua iniquità rimossa, e il tuo peccato purgato. | 7 Egli mi toccò la bocca e mi disse: "Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato". |
8 Poi io udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? e chi andrà per noi? Ed io dissi: Eccomi, manda me | 8 Poi io udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi andrà per noi?". E io risposi: "Eccomi, manda me!". |
9 Ed egli disse: Va’, e di’ a questo popolo: Ascoltate pure, ma non intendiate; e riguardate pure, ma non conosciate. | 9 Egli disse: "Va' e riferisci a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. |
10 Ingrassa il cuore di questo popolo, ed aggravagli le orecchie, e turagli gli occhi; acciocchè non vegga co’ suoi occhi, e non oda colle sue orecchie, e non intenda col suo cuore; e ch’egli non si converta, e che Iddio non lo guarisca. | 10 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito". |
11 E io dissi: Infino a quando, Signore? Ed egli disse: Finchè le città sieno state desolate, senza abitatore; e che le case sieno senza uomini; e che la terra sia ridotta in deserto, e desolazione; | 11 Io dissi: "Fino a quando, Signore?". Egli rispose: "Finché non siano devastate le città, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata". |
12 e che il Signore abbia allontanati gli uomini; e che la solitudine sia stata lungo tempo in mezzo della terra. | 12 Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l'abbandono nel paese. |
13 Ma pure ancora vi resterà in essa una decima parte; ma quella di nuovo sarà consumata. Come i roveri, e le quercie, che sono tagliati hanno ancora il tronco, così il seme santo sarà il tronco di essa | 13 Ne rimarrà una decima parte, ma di nuovo sarà preda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo. Progenie santa sarà il suo ceppo. |