Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Cantico 5


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DIODATIBIBBIA CEI 1974
1 O Sposa, sorella mia, io son venuto nell’orto mio; Io ho colta la mia mirra ed i miei aromati; Io ho mangiato il mio favo ed il mio miele; Io ho bevuto il mio vino ed il mio latte. Amici, mangiate, bevete, ed inebbriatevi d’amori1 Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa,
e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo;
mangio il mio favo e il mio miele,
bevo il mio vino e il mio latte.
Mangiate, amici, bevete;
inebriatevi, o cari.

2 IO dormiva, ma il mio cuore vegliava; Ed io udii la voce del mio amico, il quale, picchiando, diceva: Aprimi, sorella mia, amica mia, Colomba mia, compiuta mia; Perciocchè il mio capo è pieno di rugiada, E le mie chiome delle stille della notte.2 Io dormo, ma il mio cuore veglia.
Un rumore! È il mio diletto che bussa:
"Aprimi, sorella mia,
mia amica, mia colomba, perfetta mia;
perché il mio capo è bagnato di rugiada,
i miei riccioli di gocce notturne".
3 Ed io risposi: Io ho spogliata la mia gonna, come la rivestirei? Io mi ho lavati i piedi, come li brutterei?3 "Mi sono tolta la veste;
come indossarla ancora?
Mi sono lavata i piedi;
come ancora sporcarli?".
4 L’amico mio mise la mano per lo buco dell’uscio, E le mie interiora si commossero per amor di lui.4 Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio
e un fremito mi ha sconvolta.
5 Io mi levai, per aprire al mio amico; E le mie mani stillarono mirra, E le mie dita mirra schietta, Sopra la maniglia della serratura.5 Mi sono alzata per aprire al mio diletto
e le mie mani stillavano mirra,
fluiva mirra dalle mie dita
sulla maniglia del chiavistello.
6 Io apersi all’amico mio; Ma l’amico mio già si era ritratto, ed era passato oltre. Io era fuor di me, quando egli parlava; Io lo cercai, ma non lo trovai; Io lo chiamai, ma egli non mi rispose.6 Ho aperto allora al mio diletto,
ma il mio diletto già se n'era andato, era scomparso.
Io venni meno, per la sua scomparsa.
L'ho cercato, ma non l'ho trovato,
l'ho chiamato, ma non m'ha risposto.
7 Le guardie, che vanno attorno alla città, mi trovarono, Mi batterono, mi ferirono; Le guardie delle mura mi levarono il mio velo d’addosso.7 Mi han trovato le guardie che perlustrano la città;
mi han percosso, mi hanno ferito,
mi han tolto il mantello
le guardie delle mura.
8 Io vi scongiuro, figliuole di Gerusalemme, Se trovate il mio amico, Che gli rapporterete? Rapportategli che io languisco di amore8 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
se trovate il mio diletto,
che cosa gli racconterete?
Che sono malata d'amore!

9 Che è il tuo amico, più che un altro amico, O la più bella d’infra le femmine? Che è il tuo amico, più che un altro amico, Che tu ci hai così scongiurate?9 Che ha il tuo diletto di diverso da un altro,
o tu, la più bella fra le donne?
Che ha il tuo diletto di diverso da un altro,
perché così ci scongiuri?

10 Il mio amico è bianco e vermiglio, Portando la bandiera fra diecimila.10 Il mio diletto è bianco e vermiglio,
riconoscibile fra mille e mille.
11 Il suo capo è oro finissimo, Le sue chiome sono crespe, Brune come un corvo.11 Il suo capo è oro, oro puro,
i suoi riccioli grappoli di palma,
neri come il corvo.
12 I suoi occhi paiono colombe presso a ruscelli d’acque; E sono come lavati in latte, Posti come dentro i castoni d’un anello.12 I suoi occhi, come colombe
su ruscelli di acqua;
i suoi denti bagnati nel latte,
posti in un castone.
13 Le sue guance son simili ad un’aia d’aromati, Ad aiuole di fiori odorosi; Le sue labbra paiono gigli, E stillano mirra schietta.13 Le sue guance, come aiuole di balsamo,
aiuole di erbe profumate;
le sue labbra sono gigli,
che stillano fluida mirra.
14 Le sue mani paiono anelli d’oro, Ne’ quali sono incastonati berilli; Il suo corpo è avorio pulito, Coperto di zaffiri.14 Le sue mani sono anelli d'oro,
incastonati di gemme di Tarsis.
Il suo petto è tutto d'avorio,
tempestato di zaffiri.
15 Le sue gambe son come colonne di marmo, Fondate sopra piedistalli d’oro fino; Il suo aspetto è simile al Libano, Eccellente come i cedri.15 Le sue gambe, colonne di alabastro,
posate su basi d'oro puro.
Il suo aspetto è quello del Libano,
magnifico come i cedri.
16 Il suo palato è tutto dolcezze, Ed egli è tutto amorevolezze. Tale è l’amor mio, tale è l’amico mio, O figliuole di Gerusalemme16 Dolcezza è il suo palato;
egli è tutto delizie!
Questo è il mio diletto, questo è il mio amico,
o figlie di Gerusalemme.