SCRUTATIO

Sabato, 21 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Iob 31


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 1974
1 Feci io patto cogli occhi miei, acciò ch' io in verità non pensassi della vergine.1 Avevo stretto con gli occhi un patto
di non fissare neppure una vergine.
2 Adunque che parte avrebbe Iddio di sopra a me, e la ereditade all' Onnipotente di cose eccelse?2 Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3 Or non è perdizione al malvagio, e alienazione a coloro che òperano la ingiustizia?3 Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4 Or non considera elli le mie vie, e tutti li andamenti miei annumera?4 Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5 Se io andai nella vanitade, e affrettossi lo piede mio in inganno;5 Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6 pona me nella giusta statera, e sappia Iddio la mia simplicitade.6 mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
7 Se si partì l'andamento mio della via, se seguitò l'occhio mio il cuore, e nelle mie mani s'appiccò macchia;7 Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8 seminarò, e uno altro mangerà; e la mia schiatta sarà deradicata.8 io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9 Se ingannato è lo cuore mio sopra la femina, e se io assediai l'uscio dell' amico mio;9 Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10 meretrice sia di un altro la moglie mia, e sopra quella si distendano gli. altri.10 mia moglie macini per un altro
e altri ne abusino;
11 Certo questo è fellonia, e massima iniquitade.11 difatti quello è uno scandalo,
un delitto da deferire ai giudici,
12 Fuoco è, devorante insino alla perdizione, e deradicante ogni generazione (mia).12 quello è un fuoco che divora fino alla
distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13 Se disprezzai di sottoporre me allo giudicio col servo mio e l' ancilla mia, quando contendevano contro a me;13 Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14 che adunque faroe, quando si leverae Iddio a giudicare? e quando addomanderae, che responderò a lui?14 che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15 Or non fece me nel ventre, il quale e quello fece, e formò me uno nella vulva?15 Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto
anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16 Se io negai alli poveri quello che vole ano, e feci aspettare l'occhio della vedova;16 Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17 se io mangiai la mia fetta solo, e non mangioe lo pupillo di quella;17 mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
18 perciò che dalla mia fanciullezza crescè meco la miserazione, e del ventre della madre mia venne meco;18 poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin
dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19 se disprezzai colui che passava, per ch' elli non avea il vestire, e lo povero sanza coprimento;19 Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
20 se non benedissero me li lati suoi, e della lana delle pecore mie s'è riscaldato;20 se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21 s' io levai sopra lo pupillo la mia mano, eziandio quando vedeva[mi] superiore nella porta;21 se contro un innocente ho alzato la mano,
perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22 l'omero mio delle sue giunture caggia, e lo mio braccio colle sue ossa sieno contrite.22 mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
23 Certo sempre, sì come onde di mare gonfiate sopra me, temetti Iddio, e lo suo carico non potei portare.23 perché mi incute timore la mano di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24 S' io pensai che l'oro fosse mia fortezza, e all' oro ottimo e risplendente dissi: tu sei la fidanza mia;24 Se ho riposto la mia speranza nell'oro
e all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia fiducia";
25 s' io mi rallegrai sopra le molte mie ricchezze, e perciò che più cose trovò la mia mano;25 se godevo perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano;
26 s' io vidi lo sole quando risplendea, e la luna andante chiaramente;26 se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27 e rallegrato è in ascoso lo mio cuore, e basciai la mia mano colla mia bocca;27 si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28 la quale è massima iniquitade, e negazione contro a Dio altissimo;28 anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,
perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29 S' io mi rallegrai della rovina di colui che mi odiava, e rallegra'mi di colui, che li fosse venuto male;29 Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico
e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30 in veritade io non diedi al peccare la mia gola, acciò ch' io addomandassi maledicente l' anima sua;30 io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurando la sua morte con imprecazioni?
31 se non dissero gli uomini del mio tabernacolo chi ci darae della carne sua acciò che noi ci saziamo?31 Non diceva forse la gente della mia tenda:
"A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?".
32 di fuori non stette lo peregrino; l'uscio mio si manifestò allo viandante;32 All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.
33 s'io nascosi, quasi come uomo, lo mio peccato, e celai nello seno mio la mia iniquitade;33 Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia
colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34 se io mi spaventai alla troppo moltitudine, e lo disprezzo delli più prossimi spaurì me; e non maggiormente tacetti, e non uscii fuori dell' uscio;34 come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35 chi darà a me auditore, acciò che l' Onnipotente oda il mio desiderio; e lo libro scriva colui che giudica;35 Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36 acciò che collo mio omero lo porti, e poni intorno a quello, sì come corona a me?36 vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37 Per tutti li miei gradi pronunzierò quello, e sì come a principe io offerirò lui.37 Il numero dei miei passi gli manifesterei
e mi presenterei a lui come sovrano.
38 Se contro a me la mia terra grida, e con lei gli solchi suoi piangono;38 Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono con essa;
39 se li frutti suoi mangiai sanza pecunia, l'anima delli lavoratori tormentai;39 se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
40 per lo grano naschi a me lo tribolo, e per l'orzo la spina.40 in luogo di frumento, getti spine,
ed erbaccia al posto dell'orzo.