Scrutatio

Sabato, 10 maggio 2025 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Michea 7


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BIBBIA VOLGAREVULGATA
1 Guai a me, però ch' io sono fatto come quello che coglie li rappoli della vendemmia nello autunno; e non hanno grani da mangiare; e la mia anima ebbe desiderio di fichi freschi.1 Væ mihi, quia factus sum sicut qui colligit in autumno racemos vindemiæ !
non est botrus ad comedendum,
præcoquas ficus desideravit anima mea.
2 Perì lo santo della terra, e non si trova uomo diritto intra li uomini; tutti pongono le insidie nel sangue; l'uomo caccia lo suo fratello alla morte.2 Periit sanctus de terra,
et rectus in hominibus non est :
omnes in sanguine insidiantur ;
vir fratrem suum ad mortem venatur.
3 E lo male delle loro mani dicono ch' è bene; lo principe addomanda lo giudice per rendere ragione; e lo grande parlò lo desiderio dell' anima sua, e conturbarono quella.3 Malum manuum suarum dicunt bonum :
princeps postulat, et judex in reddendo est ;
et magnus locutus est desiderium animæ suæ,
et conturbaverunt eam.
4 Però che quello ch' è l'ottimo di loro, sì è come uno cardo; e lo diritto, come la spina della siepe. Lo di della tua speculazione, cioè della tua visitazione, sì venne; ora sarà lo loro guastamento.4 Qui optimus in eis est, quasi paliurus,
et qui rectus, quasi spina de sepe.
Dies speculationis tuæ, visitatio tua venit :
nunc erit vastitas eorum.
5 Non vogliate credere all' amico, e non vi confidate nella guida; da colei che ti dorme in grembo, guarda li chiostri della bocca tua.5 Nolite credere amico,
et nolite confidere in duce :
ab ea quæ dormit in sinu tuo custodi claustra oris tui.
6 Però che lo figliuolo fac vergogna al padre, e la figliuola si leva incontro alla madre, e la nuora contro alla sua suocera; e li nimici dello uomo saranno i suoi domestici (e quelli della casa).6 Quia filius contumeliam facit patri,
et filia consurgit adversus matrem suam :
nurus adversus socrum suam,
et inimici hominis domestici ejus.
7 Ma io ragguarderò al Signore, e aspetterò Iddio mio salvatore; e lo mio Iddio udirà me.7 Ego autem ad Dominum aspiciam ;
exspectabo Deum, salvatorem meum :
audiet me Deus meus.
8 Non ti rallegrare, o nimica mia, sopra me, però ch' io caddi; io mi leverò suso; quando sarò seduto nelle tenebre, lo Signore sarà la mia luce.8 Ne læteris, inimica mea, super me, quia cecidi :
consurgam cum sedero in tenebris :
Dominus lux mea est.
9 Io porterò la ira del Signore, però ch' io commisi peccato contro a lui, insino a tanto ch' egli giudichi la causa mia, e faccia lo mio giudicio; egli menerà me nella luce, e io vederò la sua giustizia.9 Iram Domini portabo,
quoniam peccavi ei,
donec causam meam judicet,
et faciat judicium meum.
Educet me in lucem :
videbo justitiam ejus.
10 E la mia nimica ragguarderà, e sarà coperta di confusione, la quale dice a me: dove è lo tuo Signore Iddio? Li miei occhi mireranno in lei; ora sarà conculcata, come lo luto delle piazze.10 Et aspiciet inimica mea,
et operietur confusione,
quæ dicit ad me : Ubi est Dominus Deus tuus ?
Oculi mei videbunt in eam :
nunc erit in conculcationem ut lutum platearum.
11 (Tu dirai che) venga lo dì acciò che le tue case sieno edificate; e in quello di sarà la luce dalla Junga.11 Dies, ut ædificentur maceriæ tuæ ;
in die illa longe fiet lex.
12 In quello dì verrà a te [di] Assur, e insino alle cittadi armate; e dalle cittadi armate verrà al fiume, e al mare del mare, e al monte del monte.12 In die illa et usque ad te veniet de Assur,
et usque ad civitates munitas,
et a civitatibus munitis usque ad flumen,
et ad mare de mari,
et ad montem de monte.
13 E la terra (sua) sarà desolata per li suoi abitatori, e per lo frutto delle loro cogitazioni.13 Et terra erit in desolationem propter habitatores suos,
et propter fructum cogitationum eorum.
14 Pasci lo tuo popolo con la tua verga, la greggia della tua ereditade, quelli i quali àbitano soli nello bosco, nel mezzo di Carmelo; si pasceranno quelli di Basan e quelli di Galaad appo li di antichi.14 Pasce populum tuum in virga tua,
gregem hæreditatis tuæ, habitantes solos, in saltu, in medio Carmeli.
Pascentur Basan et Galaad juxta dies antiquos.
15 Secondo lo dì del partimento tuo della terra di Egitto dimostrerò a lui (le mie) maravigliose cose.15 Secundum dies egressionis tuæ de terra Ægypti,
ostendam ei mirabilia.
16 Le genti vedranno, e saranno confuse sopra tutta la sua fortezza; porranno le mani sue sopra la loro bocca; le loro orecchie saranno sorde.16 Videbunt gentes,
et confundentur super omni fortitudine sua.
Ponent manum super os,
aures eorum surdæ erunt.
17 Leccheranno la polvere, come fanno li serpenti; come li animali che si graffino sopra la terra si turberanno nelle loro case; lo Signore Iddio nostro non desidereranno, e temeranno te.17 Lingent pulverem sicut serpentes ;
velut reptilia terræ perturbabuntur in ædibus suis.
Dominum Deum nostrum formidabunt,
et timebunt te.
18 Chi è, Dio, simile a te, il quale rimuovi la iniquitade, e transferisci il peccato dello rimanente della tua ereditade? Non manderà oltra il suo furore, però ch' egli vuole misericordia.18 Quis, Deus, similis tui,
qui aufers iniquitatem,
et transis peccatum reliquiarum hæreditatis tuæ ?
Non immittet ultra furorem suum,
quoniam volens misericordiam est.
19 Ritornerà, e avrà misericordia di noi; deponerà le nostre iniquitadi, e getterà nel profondo del mare tutti li peccati nostri.19 Revertetur, et miserebitur nostri ;
deponet iniquitates nostras,
et projiciet in profundum maris omnia peccata nostra.
20 Darai la verità a Iacob, la misericordia ad Abraam; le quali tu promettendo giurasti alli padri nostri.20 Dabis veritatem Jacob,
misericordiam Abraham,
quæ jurasti patribus nostris a diebus antiquis.