Iob 3
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BIBBIA VOLGARE | BIBBIA CEI 2008 |
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1 Ma dopo queste cose aperse Iob la bocca sua, e maledisse lo die suo, | 1 Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. |
2 e disse: | 2 Prese a dire: |
3 Perisca lo dì nel quale io nacqui, e la notte nella quale detto è: conceputo è l' uomo. | 3 «Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”. |
4 Quello dì si riverta in tenebre; non lo ricerchi lo Signore di sopra, (e non sia in memoria) e non risplenda di lume. | 4 Quel giorno divenga tenebra, non se ne curi Dio dall’alto, né brilli mai su di esso la luce. |
5 Iscurino in lui le tenebre, e l'ombra della morte; occupi lui la oscuritade, e sia involto d'amaritudine. | 5 Lo rivendichino la tenebra e l’ombra della morte, gli si stenda sopra una nube e lo renda spaventoso l’oscurarsi del giorno! |
6 Quella notte lo tenebroso turbamento possegga; non sia computata nelli dì dell' anno, nè sia annumerata nelli mesi. | 6 Quella notte se la prenda il buio, non si aggiunga ai giorni dell’anno, non entri nel conto dei mesi. |
7 Sia quella notte sola, nè degna di lode. | 7 Ecco, quella notte sia sterile, e non entri giubilo in essa. |
8 Maledicano lei coloro che maledicono lo dì, i quali sono apparecchiati di suscitare Leviatan (cioè il diavolo). | 8 La maledicano quelli che imprecano il giorno, che sono pronti a evocare Leviatàn. |
9 Sieno ottenebrate le stelle dalla sua oscurità; aspetti la luce, e non la vedino, nè lo nascimento. della levata aurora. | 9 Si oscurino le stelle della sua alba, aspetti la luce e non venga né veda le palpebre dell’aurora, |
10 Imperciò ch' ella non ha rinchiuso l'uscio del ventre che mi portò, e non tolse i mali dagli occhi miei. | 10 poiché non mi chiuse il varco del grembo materno, e non nascose l’affanno agli occhi miei! |
11 Perchè non morii io nel ventre? perchè uscito del ventre non perii io incontanente? | 11 Perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo? |
12 Perchè ricevuto sopra le ginocchia? perchè lattato colle poppe? | 12 Perché due ginocchia mi hanno accolto, e due mammelle mi allattarono? |
13 E (se mi fossi morto) ora mi staria cheto, e nel mio sonno mi riposerei, | 13 Così, ora giacerei e avrei pace, dormirei e troverei riposo |
14 colli re e colli consoli della terra, i quali edificano a loro le cose solitarie, | 14 con i re e i governanti della terra, che ricostruiscono per sé le rovine, |
15 ovvero colli principi che posseggono l'oro, e riempiono le case loro d' ariento; | 15 e con i prìncipi, che posseggono oro e riempiono le case d’argento. |
16 ovvero, sì come quelli che sono nati non al suo tempo (cioè dispersi) nascosto non saria quivi, ovvero sì come quelli che furono conceputi, e non videro luce. | 16 Oppure, come aborto nascosto, più non sarei, o come i bambini che non hanno visto la luce. |
17 Ivi li malvagi sì cessarono da' loro gridi, e quivi si riposarono i stancati di fortezza. | 17 Là i malvagi cessano di agitarsi, e chi è sfinito trova riposo. |
18 E di qui adietro vinti parimente senza molestia non esaudirono la voce dello importuno dimandatore. | 18 Anche i prigionieri hanno pace, non odono più la voce dell’aguzzino. |
19 Lo piccolo e il grande quivi sono, lo servo e lo libero dal signore suo. | 19 Il piccolo e il grande là sono uguali, e lo schiavo è libero dai suoi padroni. |
20 Perchè è data al misero luce, e la vita a coloro che nella amaritudine dell' anima sono? | 20 Perché dare la luce a un infelice e la vita a chi ha amarezza nel cuore, |
21 I quali aspettano la morte, e non viene, sì come quelli che cavano lo tesoro. | 21 a quelli che aspettano la morte e non viene, che la cercano più di un tesoro, |
22 E allegranosi molto, poi che abbino trovato lo sepolcro. | 22 che godono fino a esultare e gioiscono quando trovano una tomba, |
23 All' uomo, al qual la via è nascosta, e halló intorniato Iddio di tenebre? | 23 a un uomo, la cui via è nascosta e che Dio ha sbarrato da ogni parte? |
24 Innanzi ch' io mangi, sospiro; e sì come acque andante, così è lo pianto mio. | 24 Perché al posto del pane viene la mia sofferenza e si riversa come acqua il mio grido, |
25 Perciò che la paura mia, ch' io temea, avvenuta a me; e quello che io dubitava, m'è incontrato. | 25 perché ciò che temevo mi è sopraggiunto, quello che mi spaventava è venuto su di me. |
26 Or non ho io dissimulato? Or non stetti io cheto? Or non mi riposai? Ed è venuta sopra di me la indignazione. | 26 Non ho tranquillità, non ho requie, non ho riposo ed è venuto il tormento!». |