Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Apocalisse 18


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LA SACRA BIBBIABIBBIA CEI 2008
1 Dopo ciò vidi un altro angelo scendere dal cielo con grande potestà; la terra fu illuminata al suo splendore.1 Dopo questo, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore.
2 Gridò con voce possente: "E' caduta, è caduta Babilonia, la grande! E' diventata rifugio di demòni, carcere di ogni spirito immondo, carcere di ogni uccello impuro, carcere di ogni animale immondo e detestabile.2 Gridò a gran voce:
«È caduta, è caduta Babilonia la grande,
ed è diventata covo di demòni,
rifugio di ogni spirito impuro,
rifugio di ogni uccello impuro
e rifugio di ogni bestia impura e orrenda.
3 Ché dal vino provocante della sua fornicazione bevvero tutte le genti; con essa i re della terra fornicarono, con il lusso sfarzoso di lei arricchirono i mercanti della terra".3 Perché tutte le nazioni hanno bevuto
del vino della sua sfrenata prostituzione,
i re della terra si sono prostituiti con essa
e i mercanti della terra si sono arricchiti
del suo lusso sfrenato».
4 Udii ancora un'altra voce dal cielo che disse: "Uscite da essa, o popolo mio, affinché non vi associate ai suoi stessi peccati e non siate colpiti dai suoi stessi flagelli.4 E udii un’altra voce dal cielo:
«Uscite, popolo mio, da essa,
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
5 Ché sono giunti fino al cielo i peccati di lei; si è ricordato Dio delle sue iniquità.5 Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
6 Come essa v'ha dato, così ripagatela; rendetele il doppio in proporzione delle sue opere; nella coppa in cui lei ha versato mescete doppia misura per lei.6 Ripagàtela con la sua stessa moneta,
retribuitela con il doppio dei suoi misfatti.
Versàtele doppia misura nella coppa in cui beveva.
7 Per quanto di gloria e di sfarzo s'è data, altrettanto a lei date di lutto e tormento. Poiché dice in cuor suo: "Io siedo regina e vedova non sono e lutto non vedrò giammai",7 Quanto ha speso per la sua gloria e il suo lusso,
tanto restituitele in tormento e afflizione.
Poiché diceva in cuor suo:
“Seggo come regina,
vedova non sono
e lutto non vedrò”.
8 per questo in un sol giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame; dalle fiamme sarà divorata. Sì, forte è il Signore Dio, è lui che l'ha giudicata".8 Per questo, in un solo giorno,
verranno i suoi flagelli:
morte, lutto e fame.
Sarà bruciata dal fuoco,
perché potente Signore è Dio
che l’ha condannata».
9 Allora i re della terra che, abbandonandosi ai piaceri, avranno fornicato con essa, piangeranno e faranno lamento per lei, al contemplare il fumo del suo incendio;9 I re della terra, che con essa si sono prostituiti e hanno vissuto nel lusso, piangeranno e si lamenteranno a causa sua, quando vedranno il fumo del suo incendio,
10 e da lontano, perché presi dal terrore del suo supplizio, diranno: "Guai, guai, o città grande, o Babilonia, città potente, ché in un momento è giunto il tuo castigo!".10 tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti, e diranno:
«Guai, guai, città immensa,
Babilonia, città possente;
in un’ora sola è giunta la tua condanna!».
11 E i mercanti della terra piangono e fanno lamento su di lei, perché nessuno compra più la loro merce:11 Anche i mercanti della terra piangono e si lamentano su di essa, perché nessuno compera più le loro merci:
12 merce d'oro e d'argento, di pietre preziose e perle, di bisso e di porpora, di seta e di scarlatto; ogni specie di legno odorifero, ogni specie di oggetti d'avorio, di oggetti di legno prezioso, di bronzo, ferro e marmo;12 i loro carichi d’oro, d’argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d’avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo;
13 cinnamomo e spezie; profumi, mirra e incenso; vino e olio; semola e frumento; bestiame e pecore, cavalli e cocchi; schiavi e vite umane.13 cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, carri, schiavi e vite umane.
14 "I frutti, anelito della tua anima, sono fuggiti lontano da te; e ogni segno di opulenza e fasto è scomparso lontano da te; queste cose nessuno più troverà".14 «I frutti che ti piacevano tanto
si sono allontanati da te;
tutto quel lusso e quello splendore
per te sono perduti
e mai più potranno trovarli».
15 I mercanti, dunque, che essa aveva arricchito in tale commercio, da lontano, perché presi dal terrore del suo supplizio, piangeranno e faranno lamento dicendo:15 I mercanti, divenuti ricchi grazie a essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e lamentandosi, diranno:
16 "Guai, guai, o città grande, tu che vestivi di bisso, di porpora e di scarlatto, tu che ti ornavi di gioielli d'oro, di pietre preziose e perle;16 «Guai, guai, la grande città,
tutta ammantata di lino puro,
di porpora e di scarlatto,
adorna d’oro,
di pietre preziose e di perle!
17 ecco: in un sol momento è andata in fumo tanta ricchezza!".17 In un’ora sola
tanta ricchezza è andata perduta!».
Tutti i comandanti di navi, tutti gli equipaggi, i naviganti e quanti commerciano per mare si tenevano a distanza
18 E ogni nocchiero e tutti quelli che viaggiano in mare, i marinai e quanti trafficano nel mare, lontano si fermarono e al vedere il fumo del suo incendio gridano: "Chi uguagliava la grande città?".18 e gridavano, guardando il fumo del suo incendio: «Quale città fu mai simile all’immensa città?».
19 E gettandosi polvere sulle loro teste gridano piangendo e facendo lamenti: "Guai, guai, o città grande! Della sua opulenza si arricchirono quanti in mare possedevano navi. Sì, in un sol momento s'è compiuta la sua rovina!".19 Si gettarono la polvere sul capo, e fra pianti e lamenti gridavano:
«Guai, guai, città immensa,
di cui si arricchirono
quanti avevano navi sul mare:
in un’ora sola fu ridotta a un deserto!
20 "Rallegrati per essa, o cielo, e voi, santi, apostoli e profeti, perché Dio ha preso la vostra vendetta su lei!".20 Esulta su di essa, o cielo,
e voi, santi, apostoli, profeti,
perché, condannandola,
Dio vi ha reso giustizia!».
21 Poi un angelo possente sollevò una pietra grande come una mola e la gettò nel mare dicendo: "Con tale impeto sarà sommersa Babilonia, la grande città, e più non apparirà.21 Un angelo possente prese allora una pietra, grande come una màcina, e la gettò nel mare esclamando:
«Con questa violenza sarà distrutta
Babilonia, la grande città,
e nessuno più la troverà.
22 Armonia di arpisti e musici, di flautisti e trombettieri in te più non s'udrà. Artista in ogni arte esperto in te più non vi sarà. Cigolìo di mola in te più non s'udrà;22 Il suono dei musicisti,
dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba,
non si udrà più in te;
ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
il rumore della màcina
non si udrà più in te;
23 luce di lampada in te più non brillerà; voce di sposo e sposa in te più non s'udrà. Sì, erano i tuoi mercanti i grandi della terra; sì, dalle tue malìe tutte le genti furono sedotte.23 la luce della lampada
non brillerà più in te;
la voce dello sposo e della sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra
e tutte le nazioni dalle tue droghe furono sedotte.
24 In essa s'è trovato il sangue di profeti e di santi e di tutti quelli che sulla terra sono stati immolati".24 In essa fu trovato il sangue di profeti e di santi
e di quanti furono uccisi sulla terra».