Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Daniele 14


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LA SACRA BIBBIABIBBIA CEI 2008
1 Dopo che il re Astiage si fu riunito ai suoi avi, Ciro il Persiano gli successe nel regno.1 Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro, il Persiano.
2 Daniele era un confidente del re, stimato al di sopra di tutti i suoi amici.2 Ora Daniele era intimo del re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re.
3 Ora i Babilonesi avevano un idolo, di nome Bel, per cui consumavano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei anfore di vino.3 I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino.
4 Il re lo venerava e andava ogni giorno a prostrarsi davanti a lui; Daniele invece si prostrava davanti al suo Dio.4 Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio
5 Il re gli domandò: "Perché non ti prostri davanti a Bel?". Gli rispose: "Perché non adoro gli idoli fatti da mano d'uomo, ma il Dio vivente, che ha creato il cielo e la terra e che ha potere sopra ogni carne!".5 e perciò il re gli disse: «Perché non adori Bel?». Daniele rispose: «Io non adoro idoli fatti da mani d’uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che ha potere su ogni essere vivente».
6 Il re gli domandò: "Tu pensi che Bel non sia un dio vivente? Non vedi quanto mangia e beve ogni giorno?".6 «Non credi tu – aggiunse il re – che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?».
7 Daniele ridendo rispose: "Non t'ingannare, o re! Costui infatti al di dentro è creta, benché di fuori sia bronzo, e non ha mai mangiato né bevuto!".7 Rispose Daniele ridendo: «Non t’ingannare, o re: quell’idolo di dentro è d’argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto».
8 Allora il re infuriato chiamò i suoi sacerdoti e disse loro: "Se voi non mi dite chi è che mangia quanto viene fornito, sarete messi a morte; se invece dimostrerete che Bel mangia tutto, allora sarà messo a morte Daniele, perché ha bestemmiato contro Bel!".8 Il re s’indignò e convocati i sacerdoti di Bel disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel».
9 Daniele disse al re: "Sia come tu hai detto!". I sacerdoti di Bel erano settanta, oltre le donne e i bambini.9 Daniele disse al re: «Sia fatto come tu hai detto». I sacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli.
10 Il re andò dunque con Daniele al santuario di Bel.10 Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel
11 I sacerdoti di Bel dissero: "Ecco, quando noi saremo usciti fuori, tu, o re, imbandisci le vivande e, attinto il vino, deponilo; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. La mattina poi, venuto di buon'ora, se non troverai tutto consumato da Bel, saremo fatti morire; altrimenti lo sarà il nostro calunniatore Daniele!".11 e i sacerdoti di Bel gli dissero: «Ecco, noi usciamo di qui e tu, o re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati».
12 Costoro ragionavano con astuzia, perché avevano praticato sotto la mensa un accesso segreto, attraverso il quale entravano ogni giorno e portavano via ogni cosa.12 Essi però non erano preoccupati, perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola, per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
13 Così, quando quelli furono usciti, il re mise davanti a Bel le vivande.13 Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel.
14 Daniele ordinò ai suoi servi di portare della cenere e di seminarla per l'intero santuario alla presenza del re soltanto. Poi, dopo essere usciti, chiusero la porta e la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono.14 Daniele ordinò ai servi del re di portare un po’ di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l’anello del re e se ne andarono.
15 I sacerdoti entrarono di notte, secondo il solito, con le loro mogli e i loro bambini e mangiarono e bevvero ogni cosa.15 I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto.
16 Al mattino il re di buon'ora si alzò insieme a Daniele.16 Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele.
17 Il re domandò: "Sono intatti i sigilli, Daniele?". Rispose: "Sono intatti, o re!".17 Il re domandò: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». «Intatti, o re», rispose.
18 Allora, appena il re ebbe aperti i battenti, avendo guardato sulla mensa, gridò a gran voce: "Sei grande, o Bel, e non c'è nessun inganno in te!".18 Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: «Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!».
19 Ma Daniele, messosi a ridere, trattenne il re, perché non entrasse e disse: "Guarda il pavimento e osserva di chi sono queste orme!".19 Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: «Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme».
20 Il re rispose: "Vedo impronte di uomini, di donne e di bambini!".20 Il re disse: «Vedo orme di uomini, di donne e di ragazzi!».
21 Pieno d'ira il re fece prendere i sacerdoti, le mogli e i loro figli; essi allora gli mostrarono le porte segrete attraverso le quali entravano per consumare quello che era sopra la mensa.21 Acceso d’ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli, e gli mostrarono le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola.
22 Il re quindi li fece uccidere e consegnò Bel in potere di Daniele, che lo distrusse insieme al suo santuario.22 Quindi il re li fece uccidere, consegnò Bel in potere di Daniele, che lo distrusse insieme con il tempio.
23 C'era un grosso drago e i Babilonesi lo veneravano.23 Vi era un grande drago e i Babilonesi lo veneravano.
24 Il re disse a Daniele: "Tu non puoi dire che questo non è un dio vivente! Adoralo dunque!".24 Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque».
25 Ma Daniele rispose: "Io adoro il mio Signore Dio, perché egli è un Dio vivente! Tu dunque, o re, dammene il permesso e io ucciderò il drago senza spada e senza bastone!".25 Daniele rispose: «Io adoro il Signore, mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago».
26 Il re disse: "Te lo concedo!".26 Soggiunse il re: «Te lo permetto».
27 Allora Daniele prese pece, sego e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò nella bocca del drago. Il drago, dopo averle mangiate, scoppiò. Allora disse: "Ecco ciò che voi adorate!".27 Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi preparò delle polpette e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».
28 Quando i Babilonesi appresero la notizia, ne furono molto indignati e insorsero contro il re protestando: "Il re si è fatto giudeo! Ha distrutto Bel, ha ucciso il drago e ha massacrato i sacerdoti!".28 Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: «Il re è diventato giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti».
29 Venuti poi dal re, dissero: "Consegnaci questo Daniele, altrimenti uccideremo te e la tua famiglia!".29 Andarono da lui dicendo: «Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!».
30 Il re, visto che lo molestavano tanto, fu costretto a consegnare loro Daniele.30 Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.
31 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase per sei giorni.31 Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni.
32 Nella fossa c'erano sette leoni, ai quali ogni giorno si solevano dare due cadaveri e due pecore. Ma allora non si dettero, perché mangiassero Daniele.32 Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente, perché divorassero Daniele.
33 C'era in Giudea il profeta Abacuc. Costui aveva fatto cuocere una minestra, spezzettato il pane in un piatto e si avviava verso il podere per portarlo ai mietitori.33 Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc, il quale aveva fatto una minestra e aveva spezzettato il pane in un recipiente e ora andava a portarli nel campo ai mietitori.
34 L'angelo del Signore disse ad Abacuc: "Porta questo desinare in Babilonia a Daniele, nella fossa dei leoni!".34 L’angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele a Babilonia nella fossa dei leoni».
35 Abacuc osservò: "Signore, io non ho mai visto Babilonia e non conosco la fossa!".35 Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l’ho mai vista e la fossa non la conosco».
36 Allora l'angelo del Signore, afferratolo per la testa e sollevandolo per i capelli del capo, lo portò a Babilonia sopra la fossa con il soffio del suo spirito.36 Allora l’angelo del Signore lo prese per la cima della testa e sollevandolo per i capelli lo portò a Babilonia, sull’orlo della fossa dei leoni, con l’impeto del suo soffio.
37 Abacuc gridò forte: "Daniele, Daniele! Prendi il pranzo che Dio ti ha inviato!".37 Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato».
38 Daniele esclamò: "Veramente ti sei ricordato di me, o Dio, e non hai abbandonato coloro che ti amano!".38 Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano».
39 Alzatosi, Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riconduceva Abacuc al posto di prima.39 Alzatosi, Daniele si mise a mangiare. L’angelo di Dio riportò subito Abacuc nella sua terra.
40 Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele. Arrivato alla fossa, guardò e vide Daniele seduto.40 Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e, giunto alla fossa, guardò e vide Daniele seduto.
41 Allora, gridando a gran voce, esclamò: "Sei grande, Signore, Dio di Daniele, e fuori di te non c'è un altro!".41 Allora esclamò ad alta voce: «Grande tu sei, Signore, Dio di Daniele, e non c’è altro dio all’infuori di te!».
42 Quindi lo fece tirar fuori, mentre fece gettare i colpevoli della sua rovina nella fossa, dove furono subito sbranati davanti a lui.42 Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina, ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.