Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Isaia 38


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1In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia, figlio di Amoz, andò da lui e gli disse: "Così parla il Signore: Metti ordine in casa tua, perché morirai e non rimarrai in vita".2Ezechia voltò la faccia verso il muro e si mise a pregare il Signore.3Disse: "Signore, ricòrdati che ho camminato al tuo cospetto con fedeltà e con integrità di cuore e ho compiuto ciò che è bene al tuo cospetto". Ezechia scoppiò in pianto dirotto.4Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia:5"Va' e annuncia a Ezechia: Così parla il Signore, il Dio di Davide, padre tuo: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime ed ecco, io aggiungo quindici anni ai tuoi giorni.6Libererò dalla mano del re d'Assiria te e questa città, e proteggerò questa città.7Questo è per te il segno da parte del Signore, che egli adempirà la promessa fatta:8io faccio retrocedere l'ombra di dieci gradi, che è discesa sui gradi di Acaz sotto il sole". E il sole retrocesse dieci gradi di quelli che aveva avanzato.9Cantico di Ezechia, re di Giuda, quando guarì dalla malattia:10Io pensavo: nel mezzo dei miei giorni me ne andrò, alle porte degli inferi sarò trattenuto per il resto dei miei anni.11Pensavo: non vedrò più il Signore nella terra dei vivi. Non contemplerò più alcun uomo fra gli abitanti del mondo.12La mia dimora è stata rimossa e gettata lontano da me, come la tenda dei pastori; come un tessitore, hai rotolato la mia vita per recidermi dalla trama, mi hai finito dal giorno alla notte.13Ho supplicato fino al mattino; come un leone, così egli spezza tutte le mie ossa; dal giorno alla notte mi hai finito.14Pigolo come una rondine, gemo come una colomba. I miei occhi rivolti verso l'alto sono stanchi; Signore, sono oppresso, intervieni in mio favore!15Che dirò, di che cosa gli parlerò? E' lui che agisce. Io vivo tutti i miei anni nell'amarezza dell'anima mia.16Signore, in te spera il mio cuore: da' conforto al mio spirito, sanami e fammi rivivere!17Ecco, la mia amarezza diventa pace; tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione, perché hai gettato dietro le tue spalle tutti i miei peccati.18Perché gli inferi non ti lodano né la morte ti celebra. Non sperano nella tua fedeltà coloro che discendono nella fossa.19Il vivente, il vivente è quello che ti loda, come faccio io oggi. Il padre farà conoscere ai figli la tua fedeltà.20Il Signore ci salva! Per cui canteremo sulle cetre tutti i giorni della nostra vita nel tempio del Signore.21Isaia disse: "Si prenda una quantità di fichi secchi, si faccia un impiastro sulla ferita e guarirà".22Ezechia disse: "Qual è il segno per cui entrerò nel tempio del Signore?".