Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 8


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - Ma Giuda Maccabeo, e quelli che eran con lui, entrarono di nascosto nei castelli, e radunando pareati ed amici, e prendendo seco quelli rimasti fedeli al giudaismo, trassero a sè da seimila uomini.1 Giuda Maccabeo veramente, e quegli che con lui erano, nascosamente entravano nelle castella; convocando gli parenti e amici, e coloro ch' erano rimasi fermi nella legge (e fede) giudaica, congregandogli, li trassono a sè, e furono sei milia uomini (forti).
2 Ed invocavano il Signore, che guardasse benignamente il popolo conculcato da tutti, avesse misericordia del tempio contaminato dagli empii,2 E invocavano il Signore, pregandolo che riguardasse il suo popolo il quale veniva conculcato dagli uomini, e ch' egli avesse misericordia al templo (suo santo), contaminato (e violato) dalli malvagi.
3 si commovesse allo sterminio della città prossima ad essere spianata al suolo, ed ascoltasse la voce del sangue che a lui gridava;3 Avesse anche misericordia del grande esterminio della città, la qual sùbito era per esser spianata (e ruinata), e udisse (anche) la voce del sangue (cioè degli uccisi) i quali gridavano a lui;
4 ricordasse anche la scellerata uccisione di innocenti fanciulli, e le bestemmie proferite contro il suo nome, e le punisse.4 esorandolo etiam ch' egli si ricordasse della iniquissima morte degl' innocenti piccolini, e delle blasfemie fatte al suo (glorioso) nome, e che sopra tutte queste cose lo eccitasse il suo furore.
5 Il Maccabeo dunque, radunate le sue forze, divenne invincibile agli stranieri, perchè lo sdegno del Signore [contro il suo popolo] s'era cambiato in misericordia.5 Ma il Maccabeo, per la moltitudine ch' egli avea congregata, era fatto spaventoso e orribile alle genti; per che la ira del Signore era mutata in misericordia.
6 Piombando all0improvviso su castelli e città, vi dava fuoco; ed occupando le posizioni più adatte, faceva non poca strage dei nemici.6 E sopravenendo lui alli castelli e cittadi, infiammava li animi loro; e occupando li luoghi opportuni, faceva grande isconfitta nelli inimici.
7 Massimamente, si dava di notte a tali scorrerie, e la fama del suo valore si spargeva per tutto.7 Specialmente faceva questi discorsi la notte; e la grande fama del suo potere e virtute per tutto era divulgata.
8 Filippo dunque, vedendo che quegli s'avvantaggiava sempre più, e che le cose gli riuscivano quasi sempre seconde, scrisse a Tolomeo duce della Celesiria e Fenicia, che venisse in aiuto alla causa del re.8 La qual cosa vedendo Filippo, e (che) a poco a poco l'uomo (cioè Giuda) far profitto, e con prestezza le sue cose andare prospere, scrisse a Tolomeo duca di Celesiria e Fenicia, che dèsse sussidio alle faccende del re.
9 Quegli mandò subito Nicanore di Patroclo, de' grandi di corte, avendogli dati non meno di ventimila uomini armati di diverse nazioni, acciò disperdesse l'intera razza del Giudei, ed aggiuntogli Gorgia uomo d'armi espertissimo nelle cose di guerra.9 Il qual Tolomeo velocemente mandò Nicanore, figliuolo di Patroclo, il quale era de' principali ed era amico, dandoli gente mescolata a piedi e a cavallo, ben armati (e mal armati), non meno di venti milia, acciò che ispegnesse tutta la generazione giudea, aggiuntoli Gorgia cavaliere, uomo nelli fatti dell' arme e di battaglie molto esperto (e ammaestrato).
10 Nicanore poi si propose di supplire al tributo che il re doveva ai Romani con duemila talenti ricavati dal Giudei fatti prigionieri;10 E Nicanore ordinò al re, che supplisse il tributo ai Romani, il quale era (solo) di duo migliaia di talenti, della presa de' Giudei.
11 perciò, mandò subito alle città di mare, invitando a comprare schiavi giudei, promettendo di darne novanta per ogni talento, senza pensar al castigo che gli sovrastava da parte dell'onnipotente.11 E sùbito mandò alle città marittime, convocando acciò che venissono a comprarsi de' Giudei per servi, promettendo egli di darli nonanta Giudei per uno talento, non avendo rispetto alla vendetta la qual lui dovea conseguitare dallo onnipotente Iddio.
12 Giuda poi, quando lo seppe, avvertì i suoi della venuta di Nicanore.12 E Giuda, dove si trovò, manifestò a quelli ch' erano con lui lo avvenimento di Nicanore.
13 D'essi, alcuni impauriti, non fiduciosi della giustizia di Dio, si dettero alla fuga;13 Dei quali alcuni dubitando, e non credendo alla giustizia di Dio, si fuggirono.
14 altri poi vendevano quel che era a loro rimasto, ed insieme pregavano il Signore a liberarli da quell'empio Nicanore, che li aveva messi in vendita prima ancora di vederli in viso;14 E gli altri, che rimasero di quelli, sì venivano pregando Iddio insieme, che li liberasse dall'empio Nicanore, il qual gli avea venduti prima che li fosse venuto appresso.
15 che se non per amor di loro, [li esaudisse] almeno per il patto che aveva conchiuso coi loro padri, e per l'invocazione del santo e magnifico nome suo sopra di loro.15 E se non per cagione di loro li volesse liberare, che Iddio lo facesse per amor del suo testamento lo qual fu dato alli padri loro, e per la invocazione del suo santo e magnifico nome sopra di loro.
16 Radunati dunque i settemila che eran con lui, il Maccabeo li scongiurava a non patteggiar coi nemici, nè temer la moltitudine de' medesimi che empiamente li assaliva; ma combattessero da forti,16 E (chiamati e) radunati ch' ebbe il Maccabeo insieme sette milia uomini i quali erano con lui, pregava che non si riconciliassero cogl' inimici, che nè anco temessero la (iniqua) moltitudine degli inimici, che venìa contro a loro, ma che combattesseno fortemente,
17 tenendo presente la profanazione da quelli iniquamente recata al luogo santo, e l'ingiuria e l’obbrobrio fatto alla città, ed anche l’abolizione delle leggi degli avi.17 avendo dinanzi alli occhi suoi la ingiuria la qual era stata fatta dalli nimici ingiustamente al luogo santo, e anco la ingiuria della città (che presono) posta in tanta derisione, e anco la distruzione delle leggi degli antichi (nostri).
18 «Perchè costoro» disse «confidano nell'armi, e nel loro ardire; ma noi confidiamo in quell’onnipotente Signore, che può con un sol cenno distruggere i nostri assalitori ed il mondo tutto. »18 Però che loro certamente si confidano nell'arme insieme con l'audacia loro; ma noi sì confidiamo nello onnipotente Iddio, il qual puote disfare e quelli che vengono contro a noi, e tutto il mondo, in uno cenno (e ad una sua deliberazione).
19 Ricordò loro i soccorsi da Dio dati ai loro avi ; e come, sotto Sennacherib, perirono centottantacinquemila [nemici] ;19 E ridusseli a memoria delli adiutorii di Dio, li quali furono fatti alli suoi antecessori, e quello che fu fatto sotto Sennacherib, che cento e ottantacinque milia ne perirono;
20 e la battaglia che ebbero contro i Galati, in Babilonia, ove, quando si venne alle mani, i Macedoni loro alleati stando per cedere, essi soli, seimila in tutto, ne uccisero centomila con l'aiuto dato loro dal cielo, e ne ritrassero grandi benefizi.20 e della battaglia la qual ebbero con quelli di Galata in Babilonia, dove tutti, quando vennero al fatto, dubitando quelli di Macedonia loro compagni, essi soli sei milia uomini ne uccisero cento venti milia, per le adiutorio loro dato del cielo, e per questo hanno conseguitato molti beneficii.
21 A queste parole, si animarono, pronti a morire per le leggi e la patria.21 Per queste parole rimasero tutti costanti, e preparati di morire per difensione delle leggi e della patria.
22 Allora [Giuda] mise a capo di ciascuna divisione i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Gionata, dando a ciascuno millecinquecento uomini.22 Fatto questo, ordinò li suoi fratelli principi a ciascun ordine, Simone, Iosefo e Ionata, dando a ciascuno per condutta mille e cinquecento uomini.
23 Dopo, ciò letto ancora da Esdra il libro santo, e data per parola d'ordine «Iddio ci aiuta », egli stesso, il duce, con la prima schiera, attaccò Nicanore.23 Anco letto il libro santo da Esdra, e dato il segno dello adiutorio di Dio, nella prima schiera esso Giuda fu alle mani con Nicanore.
24 E con l'aiuto dell' Onnipotente, uccisero più di novemila uomini, e misero in fuga la maggior parte dell'esercito di Nicanore indebolita per le ferite.24 E fatto lo adiutorio di Dio onnipotente, uccisero sopra nove milia uomini; e fatta debile la maggiore parte dello esèrcito di Nicanore per le ferite ch' ebbero, furono costretti di fuggire.
25 Ed impossessatisi del danaro di quelli che eran venuti per comprarli, li inseguirono senza tregua ;25 Pigliarono anco le pecunie di coloro che erano venuti per comperare li Giudei per ischiavi, e perseguitorono loro per ogni parte.
26 ma poi dovettero tornar indietro, pressati dall'ora, perchè era la vigilia del sabato; per questo non proseguirono nelT inseguimento.26 Ma loro fuggiti si tornarono colle bocche chiuse; e questo fatto fu dinanzi il sabbato; per la qual cagione non perseverorono di perseguitarli.
27 Raccolte poi le armi e le spoglie di loro, celebrarono il sabato benedicendo il Signore che in quel giorno li aveva liberati, piovendo su loro il principio della sua misericordia.27 Congregorono dopo questo tutte le loro arme e tutta la loro roba, e celebrorono il sabbato, benedicendo Iddio il quale li liberò in questo dì, dando a loro il principio della sua misericordia.
28 Dopo il sabato poi, fecero parte delle spoglie ai mutilati, agli orfani, alle vedove; ed essi coi loro presero il rimanente.28 Dopo il sabbato divisero parte delle robe prese agli infermi, orfani e vedove; e il resto divisero fra loro.
29 Compiute queste cose, fecero tutti insieme una supplicazione, pregando il misericordioso Signore che conducesse a termine la sua riconciliazione co’ servi suoi.29 Terminate adunque queste cose (per questo modo), e insieme da tutti universalmente fatta la invocazione della misericordia, dimandorono al Signore, che nella fine si reconciliasse con li servi suoi.
30 Di poi, di quelli condotti contro di loro da Timoteo e Bacchide, ne uccisero oltre a ventimila; occuparono fortezze importantissime, e si spartirono molte prede, facendone giusta porzione ai mutilati, al pupilli, alle vedove, ed anche ai seniori, ai e raccolte diligentemente le armi dei nemici, le ammassarono in luoghi adattati, c trasportarono a Gerusalemme le rimanenti spoglie.30 E anco di quelli i quali erano con Timoteo e Bacchide, che combatteano contra di loro, ne uccisero sopra venti milia; ed ebbero una grande munizione; e molta roba della preda divisero egualmente agli infermi, pupilli e vedove, e dando anco alli antichi.
31 E misero a morte Filarche, uomo scellerato che era con Timoteo, ed aveva fatto molto male a’ Giudei.31 E dopo ch' ebbero con diligenza radunate tutte l'arme, le posero nelli luoghi dove era bisogno; lo residuo della preda portarono in Ierusalem.
32 Celebrando poi la vittoria in Gerusalemme, a colui che aveva incendiato le porte del tempio, chiamato Callistene, e s’era rifugiato in una certa casa, dettero fuoco, rendendogli cosi degna mercede per le sue empietà.32 E Filarco uomo scelesto, che avea afflitto in molte cose i Giudei, il qual era con Timoteo, uccisero.
33 Lo scelleratissimo Nicanore poi, che aveva condotti seco mille mercanti per vender loro i Giudei,33 E conciosia cosa che si celebrasse il dì della vittoria in Ierusalem, colui che avea abbruciate le porte sacre, cioè Callistene, essendo lui fuggito in una casa piccola, lo abbruciorono, rendendogli la condegna mercede per le sue empietadi.
34 umiliato con l’aiuto di Dio da quelli ch’egli reputava un niente, deposta la ricca veste, fuggendo solo per le vie traverse, venne ad Antiochia in somma afflizione per la perdita del suo esercito.34 Ma Nicanore, uomo operator di molti mali, il quale avea condotto mille mercatanti per comperar i Giudei,
35 Ed egli che aveva promesso ai Romani di pagar loro il tributo con la vendita de' prigionieri di Gerusalemme, andava ora predicando che i Giudei avevano Dio per protettore, e per ciò erano Invulnerabili perchè seguivano le leggi da lui stabilite.35 fu molto umiliato da coloro i quali lui esistimava per nulla, mediante lo adiutorio del Signore; e deposta la vestimenta della gloria sua, fuggendo per lo mezzo delle terre, solo se ne venne in Antiochia, avendo conseguitato una grande infelicità per la distruzione del suo esèrcito.
36 E lui il quale avea promesso di restituire il tributo alli Romani della presa di quelli di Ierusalem, ora predicava che li Giudei aveano Iddio per suo protettore; e per quello sono inespugnabili, (e non è persona nè esèrcito che li possi vincere), però che sèguitano le leggi (ordinate e) constituite da esso Iddio.