Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 8


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - Ma Giuda Maccabeo, e quelli che eran con lui, entrarono di nascosto nei castelli, e radunando pareati ed amici, e prendendo seco quelli rimasti fedeli al giudaismo, trassero a sè da seimila uomini.1 Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni, passando di nascosto nei villaggi, chiamavano a sé i loro congiunti e, raccolti quanti erano rimasti fedeli al giudaismo, misero insieme circa seimila uomini.
2 Ed invocavano il Signore, che guardasse benignamente il popolo conculcato da tutti, avesse misericordia del tempio contaminato dagli empii,2 Alzarono allora suppliche al Signore, perché volgesse lo sguardo al popolo da tutti calpestato, avesse pietà del tempio profanato da uomini empi,
3 si commovesse allo sterminio della città prossima ad essere spianata al suolo, ed ascoltasse la voce del sangue che a lui gridava;3 usasse misericordia alla città devastata e prossima a essere rasa al suolo, porgesse orecchio al sangue che gridava al suo cospetto,
4 ricordasse anche la scellerata uccisione di innocenti fanciulli, e le bestemmie proferite contro il suo nome, e le punisse.4 non dimenticasse l’iniquo sterminio di fanciulli innocenti e le bestemmie pronunciate contro il suo nome e mostrasse il suo sdegno contro la malvagità.
5 Il Maccabeo dunque, radunate le sue forze, divenne invincibile agli stranieri, perchè lo sdegno del Signore [contro il suo popolo] s'era cambiato in misericordia.5 Il Maccabeo, postosi a capo del gruppo, divenne ormai invincibile per le nazioni, mentre l’ira del Signore si volgeva in misericordia.
6 Piombando all0improvviso su castelli e città, vi dava fuoco; ed occupando le posizioni più adatte, faceva non poca strage dei nemici.6 Piombando all’improvviso su città e villaggi, li incendiava e, impadronendosi delle posizioni più opportune, metteva in fuga non pochi nemici,
7 Massimamente, si dava di notte a tali scorrerie, e la fama del suo valore si spargeva per tutto.7 scegliendo di preferenza la notte come tempo favorevole a queste incursioni. La fama del suo valore risuonava dovunque.
8 Filippo dunque, vedendo che quegli s'avvantaggiava sempre più, e che le cose gli riuscivano quasi sempre seconde, scrisse a Tolomeo duce della Celesiria e Fenicia, che venisse in aiuto alla causa del re.8 Filippo, osservando che quest’uomo a poco a poco otteneva successi e progrediva continuamente, scrisse a Tolomeo, stratega della Celesiria e della Fenicia, perché intervenisse a favore degli interessi del re.
9 Quegli mandò subito Nicanore di Patroclo, de' grandi di corte, avendogli dati non meno di ventimila uomini armati di diverse nazioni, acciò disperdesse l'intera razza del Giudei, ed aggiuntogli Gorgia uomo d'armi espertissimo nelle cose di guerra.9 Quello incaricò subito Nicànore, figlio di Pàtroclo, uno dei primi amici del re, e, affidando ai suoi ordini truppe di uomini di ogni nazione in numero non inferiore a ventimila, lo inviò a sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli associò anche Gorgia, un generale di professione, esperto in tattica militare.
10 Nicanore poi si propose di supplire al tributo che il re doveva ai Romani con duemila talenti ricavati dal Giudei fatti prigionieri;10 Nicànore si propose di pagare il tributo che il re doveva ai Romani, che era di duemila talenti, con la vendita degli schiavi giudei.
11 perciò, mandò subito alle città di mare, invitando a comprare schiavi giudei, promettendo di darne novanta per ogni talento, senza pensar al castigo che gli sovrastava da parte dell'onnipotente.11 Anzi, spedì senz’altro alle città della costa l’invito ad acquistare schiavi giudei, promettendo di barattare novanta prigionieri per un talento; non immaginava che la vendetta dell’Onnipotente stava per piombare su di lui.
12 Giuda poi, quando lo seppe, avvertì i suoi della venuta di Nicanore.12 Giuda fu informato della spedizione di Nicànore e annunciò ai suoi uomini l’avvicinarsi dell’esercito.
13 D'essi, alcuni impauriti, non fiduciosi della giustizia di Dio, si dettero alla fuga;13 Allora i paurosi e quanti non confidavano nella giustizia di Dio fuggirono, portandosi lontano dalla zona.
14 altri poi vendevano quel che era a loro rimasto, ed insieme pregavano il Signore a liberarli da quell'empio Nicanore, che li aveva messi in vendita prima ancora di vederli in viso;14 Altri vendevano tutte le cose che erano loro rimaste e insieme pregavano il Signore di salvare coloro che l’empio Nicànore aveva venduto prima ancora dello scontro:
15 che se non per amor di loro, [li esaudisse] almeno per il patto che aveva conchiuso coi loro padri, e per l'invocazione del santo e magnifico nome suo sopra di loro.15 questo, se non per loro merito, almeno per l’alleanza con i loro padri e per riguardo al suo augusto e glorioso nome invocato sopra di loro.
16 Radunati dunque i settemila che eran con lui, il Maccabeo li scongiurava a non patteggiar coi nemici, nè temer la moltitudine de' medesimi che empiamente li assaliva; ma combattessero da forti,16 Il Maccabeo poi, radunati i suoi uomini in numero di seimila, li esortava a non scoraggiarsi davanti ai nemici, né a lasciarsi prendere da timore di fronte alla moltitudine delle nazioni venute ingiustamente contro di loro, ma a combattere da forti,
17 tenendo presente la profanazione da quelli iniquamente recata al luogo santo, e l'ingiuria e l’obbrobrio fatto alla città, ed anche l’abolizione delle leggi degli avi.17 tenendo davanti agli occhi le violenze che quelli avevano iniquamente perpetrato contro il luogo santo, lo strazio della città vilipesa e ancora la soppressione dell’ordinamento politico degli antenati.
18 «Perchè costoro» disse «confidano nell'armi, e nel loro ardire; ma noi confidiamo in quell’onnipotente Signore, che può con un sol cenno distruggere i nostri assalitori ed il mondo tutto. »18 «Costoro – disse – confidano nelle armi e così pure nel loro ardire; noi confidiamo nel Dio onnipotente, capace di abbattere quanti vengono contro di lui e il mondo intero con un solo cenno».
19 Ricordò loro i soccorsi da Dio dati ai loro avi ; e come, sotto Sennacherib, perirono centottantacinquemila [nemici] ;19 Ricordò loro distintamente gli interventi a favore dei loro antenati, quello contro Sennàcherib, quando morirono centoottantacinquemila uomini,
20 e la battaglia che ebbero contro i Galati, in Babilonia, ove, quando si venne alle mani, i Macedoni loro alleati stando per cedere, essi soli, seimila in tutto, ne uccisero centomila con l'aiuto dato loro dal cielo, e ne ritrassero grandi benefizi.20 e quello avvenuto in Babilonia nella battaglia contro i Gàlati, quando tutti si trovarono in necessità, ottomila insieme con quattromila Macèdoni: mentre i Macèdoni soccombevano, gli ottomila sterminarono centoventimila uomini con l’aiuto venuto loro dal Cielo, ricevendone un grande vantaggio.
21 A queste parole, si animarono, pronti a morire per le leggi e la patria.21 Con queste parole li rese coraggiosi e pronti a morire per le leggi e per la patria. Poi divise in qualche modo l’esercito in quattro parti
22 Allora [Giuda] mise a capo di ciascuna divisione i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Gionata, dando a ciascuno millecinquecento uomini.22 e mise al comando di ogni schieramento i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Giònata, affidando a ciascuno millecinquecento uomini.
23 Dopo, ciò letto ancora da Esdra il libro santo, e data per parola d'ordine «Iddio ci aiuta », egli stesso, il duce, con la prima schiera, attaccò Nicanore.23 Vi aggiunse Eleàzaro, lesse poi in pubblico il libro sacro e, data la parola d’ordine «Aiuto di Dio», si pose lui stesso a capo del primo reparto e attaccò Nicànore.
24 E con l'aiuto dell' Onnipotente, uccisero più di novemila uomini, e misero in fuga la maggior parte dell'esercito di Nicanore indebolita per le ferite.24 L’Onnipotente si fece loro alleato ed essi uccisero più di novemila nemici, ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dell’esercito di Nicànore e costrinsero tutti a fuggire.
25 Ed impossessatisi del danaro di quelli che eran venuti per comprarli, li inseguirono senza tregua ;25 Si impadronirono dei beni di quanti erano convenuti per il loro acquisto; inseguirono poi i nemici per un lungo tratto, ma impediti dall’ora tarda tornarono indietro.
26 ma poi dovettero tornar indietro, pressati dall'ora, perchè era la vigilia del sabato; per questo non proseguirono nelT inseguimento.26 Era la vigilia del sabato e per questa ragione non protrassero l’inseguimento.
27 Raccolte poi le armi e le spoglie di loro, celebrarono il sabato benedicendo il Signore che in quel giorno li aveva liberati, piovendo su loro il principio della sua misericordia.27 Raccolte le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il sabato benedicendo incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva salvati in quel giorno, cominciando ad aver misericordia per loro.
28 Dopo il sabato poi, fecero parte delle spoglie ai mutilati, agli orfani, alle vedove; ed essi coi loro presero il rimanente.28 Dopo il sabato distribuirono parte delle spoglie ai danneggiati, alle vedove, agli orfani; il resto se lo divisero tra loro e i loro figli.
29 Compiute queste cose, fecero tutti insieme una supplicazione, pregando il misericordioso Signore che conducesse a termine la sua riconciliazione co’ servi suoi.29 Compiute queste cose, fecero una supplica in comune, scongiurando il Signore misericordioso di riconciliarsi pienamente con i suoi servi.
30 Di poi, di quelli condotti contro di loro da Timoteo e Bacchide, ne uccisero oltre a ventimila; occuparono fortezze importantissime, e si spartirono molte prede, facendone giusta porzione ai mutilati, al pupilli, alle vedove, ed anche ai seniori, ai e raccolte diligentemente le armi dei nemici, le ammassarono in luoghi adattati, c trasportarono a Gerusalemme le rimanenti spoglie.30 Poi, si scontrarono anche con gli uomini di Timòteo e Bàcchide e ne uccisero più di ventimila, si impadronirono saldamente di alte fortezze e divisero l’abbondante bottino in parti uguali tra loro, i danneggiati, gli orfani, le vedove e anche i vecchi.
31 E misero a morte Filarche, uomo scellerato che era con Timoteo, ed aveva fatto molto male a’ Giudei.31 Raccolte le loro armi, con molta cura riposero il tutto in luoghi opportuni e portarono il resto del bottino a Gerusalemme.
32 Celebrando poi la vittoria in Gerusalemme, a colui che aveva incendiato le porte del tempio, chiamato Callistene, e s’era rifugiato in una certa casa, dettero fuoco, rendendogli cosi degna mercede per le sue empietà.32 Uccisero anche l’ufficiale preposto alle guardie di Timòteo, uomo scelleratissimo, che aveva fatto soffrire molto i Giudei.
33 Lo scelleratissimo Nicanore poi, che aveva condotti seco mille mercanti per vender loro i Giudei,33 Mentre si celebrava la vittoria in patria, bruciarono coloro che avevano incendiato le sacre porte, compreso Callìstene, che si era rifugiato in una casupola; ricevette così una degna ricompensa per la sua empietà.
34 umiliato con l’aiuto di Dio da quelli ch’egli reputava un niente, deposta la ricca veste, fuggendo solo per le vie traverse, venne ad Antiochia in somma afflizione per la perdita del suo esercito.34 Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti per la vendita dei Giudei,
35 Ed egli che aveva promesso ai Romani di pagar loro il tributo con la vendita de' prigionieri di Gerusalemme, andava ora predicando che i Giudei avevano Dio per protettore, e per ciò erano Invulnerabili perchè seguivano le leggi da lui stabilite.35 umiliato, con l’aiuto del Signore, da coloro che erano da lui ritenuti insignificanti, deposta la splendida veste, fuggiasco come uno schiavo attraverso la campagna e ormai privo di tutto, arrivò ad Antiòchia, già troppo fortunato per essere sopravvissuto alla rovina dell’esercito.
36 Così, chi si riprometteva di assicurare il tributo per i Romani con la vendita dei prigionieri a Gerusalemme, confessava ora che i Giudei avevano un difensore e che i Giudei per questa ragione erano invincibili, perché obbedivano alle leggi da lui stabilite.