Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Isaia 41


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Taceant ante me insulae,
et gentes renovent fortitudinem;
accedant et tunc loquantur,
simul ad iudicium propinquemus.
1 Tenghino silenzio a me le isole, e le genti mutino la loro fortezza; (vengano e) accostinsi a me, e allora parlino; e approssimiamci insieme al giudicio.
2 Quis suscitavit ab oriente eum,
cuius gressum sequitur iustitia?
Dabit in conspectu eius gentes
et subiciet ei reges,
quos reddet quasi pulverem gladius eius,
sicut stipulam vento raptam arcus eius.
2 Chi risuscitò lo giusto dalla parte dell' oriente, lo chiamò che lo seguitasse? Egli darà nello suo cospetto le geuti, e otterrà (a sè) li re; e darà quasi come polvere nel suo coltello, e come uno filo di legne, che lo porta il vento, a lo suo arco.
3 Persequetur eos, transibit in pace;
semita sub pedibus eius non apparebit.
3 Perseguiterà loro, e passerà pacificamente; e non si vedrà orma a' suoi piedi.
4 Quis operatus est et fecit,
vocans generationes ab exordio?
Ego Dominus, primus
et cum novissimis ego sum.
4 Chi [si] mise a questa opera, e fecela? Chi chiamò le generazioni dal cominciamento ( ch' elle furono)? io sono lo primo Iddio, e l'ultimo.
5 Viderunt insulae et timuerunt,
extrema terrae obstupuerunt,
appropinquaverunt et accesserunt.
5 E le isole (me) viddono, e temerono; e le estremità della terra maravigliaronsi; accostaronsi,
6 Unusquisque proximo suo auxiliabitur
et fratri suo dicet: “ Confortare ”.
6 Ciascuno darà aiuto al suo prossimo, è dirà al suo fratello: prendi conforto.
7 Confortabit faber aurificem,
percutiens malleo eum, qui cudit,
dicens de glutino: “ Bonum est ”;
et roborat eum clavis,
ut non moveatur.
7 E lo fabbro conforterà lui (cioè quello iddio) percuotendolo (cioè facendolo) col martello, il quale a quel tempo quando si scolpisce (si faceano e batteano in su la incudine) diceva: buono è a fare l'idolo; e con li chiovi lo confortò (cioè che lo firmò) per che non si movesse.
8 Tu autem, Israel, serve meus,
Iacob, quem elegi,
semen Abraham amici mei,
8 E tu, Israel servo mio, Iacob lo quale io hoe eletto a me, [tu] che fosti seme di Abraam mio amico,
9 quem apprehendi ab extremis terrae,
et a longinquis eius vocavi te
et dixi tibi: “ Servus meus es tu;
elegi te et non abieci te ”.
9 nel quale io pigliai te delle estremità della terra, e chiamai te delle sue lontane parti, e dissi a te: tu sei mio servo, e io hoe eletto te (a me), e non t'ho scacciato (nè rimosso).
10 Ne timeas, quia ego tecum sum;
ne declines, quia ego Deus tuus:
confortabo te et auxiliabor tibi
et sustentabo te dextera iustitiae meae.
10 Non temere, però ch' io sono teco; non ti spaventare, però ch' io sono il tuo Iddio; io hoe confortato te, e dato aiuto a te, e la mano diritta del mio giusto ricevette te.
11 Ecce confundentur et erubescent
omnes, qui irascuntur adversum te;
erunt quasi non sint
et peribunt viri, qui contradicunt tibi.
11 Ecco che saranno confusi e vergognerannosi tutti quelli che combatteranno contro a te; e saranno come se non fussono, e periranno gli uomini che ti contradicono.
12 Quaeres eos et non invenies
viros, qui rixantur tecum;
erunt quasi non sint et veluti nihilum,
viri bellantes adversum te.
12 Tu gli cercherai, e non gli troverai, uomini tuoi ribelli; saranno come se non fussono, e quasi come uno consumamento sarà dell' uomo il quale combatterà incontro a te.
13 Quia ego Dominus Deus tuus
apprehendens manum tuam
dicensque tibi: “ Ne timeas;
ego auxiliabor tibi.
13 Però ch' io sono lo tuo Signore Iddio, che piglio la tua mano, e dico a te: non temere, però ch' io t'ho aiutato.
14 Noli timere, vermis Iacob,
homines ex Israel.
Ego auxiliabor tibi ”, dicit Dominus
et redemptor tuus, Sanctus Israel.
14 Non temere, tu verme di Iacob, voi i quali siete morti di Israel: io t'ho aiutato, dice il Signore, e sono redentore tuo santo d' Israel.
15 Ecce posui te quasi plaustrum triturans novum,
habens rostra serrantia.
Triturabis montes et comminues
et colles quasi pulverem pones.
15 Io hoe posto te come uno carro nuovo tritante, che averà li denti taglianti; e tritera' li monti, e sì li minuzzera', e li colli saranno quasi polvere.
16 Ventilabis eos, et ventus tollet eos,
et turbo disperget eos;
et tu exsultabis in Domino,
in Sancto Israel laetaberis.
16 Tu li ventolerai, e il vento li torrà, e li porterà via; e tu averai allegrezza nel Signore; e letizia averai nel santo d' Israel.
17 Egeni et pauperes quaerunt aquas, et non sunt,
lingua eorum siti aruit.
Ego, Dominus, exaudiam eos,
Deus Israel non derelinquam eos.
17 Li bisognosi e li poveri domandano l'acqua, e non vi sono; e la lingua loro si seccoe per la sete. Io Signore esaudiroe loro, Iddio d' Israel non gli abbandonerò.
18 Aperiam in decalvatis collibus flumina
et in medio vallium fontes;
ponam desertum in stagna aquarum
et terram aridam in rivos aquarum.
18 Io aprirò nelle parti di sopra de' colli li fiumi, e nel mezzo de' campi li fonti: e porrò lo deserto ne' radunamenti dell' acque, e la terra senza via in rami dell' acque.
19 Plantabo in deserto cedrum,
acaciam et myrtum et lignum olivae;
ponam in solitudine abietem,
ulmum et cupressum simul,
19 E porrò lo cedro nel deserto, e la spina, e l'alboro che farà la mirra, e l' ulivo; porrò nel deserto l'abete e l' olmo e lo bosso insieme,
20 ut videant et sciant
et recogitent et intellegant pariter
quia manus Domini fecit hoc,
et Sanctus Israel creavit illud.
20 acciò che veggiano e pensino e sappiano e intendano, che la mano di Dio ha fatto questo, e lo santo d' Israel (dice lo Signore Iddio) creò quello.
21 Proferte causam vestram, dicit Dominus;
afferte, si quid firmum habetis, dixit Rex Iacob.
21 Fate presso lo vostro giudicio, dice lo Signore Iddio; arrecate con voi, se forse voi avete niente, dicea lo re di Iacob.
22 Accedant et nuntient nobis, quaecumque ventura sunt.
Priora, quae fuerunt, nuntiate,
ut ponamus cor nostrum et sciamus novissima eorum;
et, quae ventura sunt, indicate nobis.
22 Vengano innanzi, e annunzino a noi qualunque cose debbano avvenire; annunciate le cose che furono in prima; e porremo lo. cuore nostro, e sapremo le cose loro novissime; dimostrate a noi le cose che debbono venire.
23 Annuntiate, quae ventura sunt in futurum,
ut sciamus quia dii estis vos;
bene quoque aut male facite,
ut inspiciamus et videamus simul.
23 (Venite e) annunciate quello che deve venire nel futuro, e sapremo che voi siete dii; fate o bene o male, se voi lo potete fare; e parliamo e veggiamoci insieme.
24 Ecce vos estis nihilum,
et opus vestrum nihil valet;
abominatio est, qui eligit vos.
24 Ecco che voi siete di niente, e la vostra opera di quello che non è; abominazione è a colui lo quale hae eletto voi.
25 Suscitavi ab aquilone,
et venit ab ortu solis;
vocavi eum nomine;
et conculcabit potentes quasi lutum
et velut plastes calcans humum.
25 Io sì suscitai d'aquilone, e verrà dal nascimento del sole; egli chiamerà il mio nome, e menerà li signori quasi come luto, e come lo pentolaio che preme la terra.
26 Quis annuntiavit ab exordio, ut sciamus,
et a principio, ut dicamus: “ Iustum est ”?
Non est neque annuntians neque praedicens
neque audiens sermones vestros.
26 Chi annunciò del cominciamento, che noi sappiamo, e (cercò) dal principio, che noi diciamo : tu se' giusto? Or non è chi annuncii, nè chi predica; e non è chi oda li vostri detti.
27 Primus ad Sion: Ecce adsunt;
et Ierusalem laeta nuntiantem do.
27 Lo primo dirà a Sion: io sono presente, e a Ierusalem darò evangelista.
28 Et vidi, et nemo erat,
ex istis nullus consiliator,
ut, si eos interrogarem,
responderent verbum.
28 E io vidi che non era alcuno di costoro che facesse consiglio, e che (fosse) domandato ( ch' egli) rispondesse una parola.
29 Ecce omnes iniquitas,
vana opera eorum;
ventus et inane
simulacra eorum.
29 Ecco che tutti sono ingiusti, e le loro opere sono vane; e tutti li loro idoli, quanti sono, sono vento e cosa vana.