Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Lettera ai Filippesi 4


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DIODATIVULGATA
1 Perciò fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera fermi nel Signore, diletti.1 Itaque fratres mei carissimi, et desideratissimi, gaudium meum, et corona mea : sic state in Domino, carissimi.
2 Io esorto Evodia, esorto parimente Sintiche, d’avere un medesimo sentimento nel Signore.2 Evodiam rogo, et Syntychen deprecor, idipsum sapere in Domino.
3 Io prego te ancora, leal consorte, sovvieni a queste donne, le quali hanno combattuto meco nell’evangelo, insieme con Clemente, e gli altri miei compagni d’opera, i cui nomi sono nel libro della vita.3 Etiam rogo et te, germane compar, adjuva illas, quæ mecum laboraverunt in Evangelio cum Clemente, et ceteris adjutoribus meis, quorum nomina sunt in libro vitæ.
4 Rallegratevi del continuo nel Signore; da capo dico, rallegratevi.4 Gaudete in Domino semper : iterum dico gaudete.
5 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini, il Signore è vicino.5 Modestia vestra nota sit omnibus hominibus : Dominus prope est.
6 Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma sieno in ogni cosa le vostre richieste notificate a Dio, per l’orazione e per la preghiera, con ringraziamento.6 Nihil solliciti sitis : sed in omni oratione, et obsecratione, cum gratiarum actione petitiones vestræ innotescant apud Deum.
7 E la pace di Dio, la qual sopravanza ogni intelletto, guarderà i vostri cuori, e le vostre menti, in Cristo Gesù.7 Et pax Dei, quæ exuperat omnem sensum, custodiat corda vestra, et intelligentias vestras in Christo Jesu.
8 Quant’è al rimanente, fratelli, tutte le cose che son veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che son giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che son di buona fama, se vi è alcuna virtù, e se vi è alcuna lode, a queste cose pensate.8 De cetero fratres, quæcumque sunt vera, quæcumque pudica, quæcumque justa, quæcumque sancta, quæcumque amabilia, quæcumque bonæ famæ, siqua virtus, siqua laus disciplinæ, hæc cogitate.
9 Le quali ancora avete imparate, e ricevute, e udite da me, e vedute in me; fate queste cose, e l’Iddio della pace sarà con voi9 Quæ et didicistis, et accepistis, et audistis, et vidistis in me, hæc agite : et Deus pacis erit vobiscum.
10 OR io mi son grandemente rallegrato nel Signore, che omai voi siete rinverditi ad aver cura di me; di cui ancora avevate cura, ma vi mancava l’opportunità.10 Gavisus sum autem in Domino vehementer, quoniam tandem aliquando refloruistis pro me sentire, sicut et sentiebatis : occupati autem eratis.
11 Io nol dico, perchè io abbia mancamento; perciocchè io ho imparato ad esser contento nello stato nel qual mi trovo.11 Non quasi propter penuriam dico : ego enim didici, in quibus sum, sufficiens esse.
12 Io so essere abbassato, so altresì abbondare; in tutto, e per tutto sono ammaestrato ad esser saziato, e ad aver fame; ad abbondare, ed a sofferir mancamento.12 Scio et humiliari, scio et abundare (ubique et in omnibus institutus sum) : et satiari, et esurire, et abundare, et penuriam pati.
13 Io posso ogni cosa in Cristo, che mi fortifica.13 Omnia possum in eo qui me confortat.
14 Tuttavolta, voi avete fatto bene d’aver dal canto vostro preso parte alla mia afflizione.14 Verumtamen bene fecistis, communicantes tribulationi meæ.
15 Or voi ancora, o Filippesi, sapete che nel principio dell’evangelo, quando io partii di Macedonia, niuna chiesa mi comunicò nulla, per conto del dare e dell’avere, se non voi soli.15 Scitis autem et vos Philippenses, quod in principio Evangelii, quando profectus sum a Macedonia, nulla mihi ecclesia communicavit in ratione dati et accepti, nisi vos soli :
16 Poichè ancora in Tessalonica mi avete mandato, una e due volte, quel che mi era bisogno.16 quia et Thessalonicam semel et bis in usum mihi misistis.
17 Non già ch’io ricerchi i doni, anzi ricerco il frutto che abbondi a vostra ragione.17 Non quia quæro datum, sed requiro fructum abundantem in ratione vestra.
18 Or io ho ricevuto il tutto, ed abbondo; io son ripieno, avendo ricevuto da Epafrodito ciò che mi è stato mandato da voi, che è un odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio.18 Habeo autem omnia, et abundo : repletus sum, acceptis ab Epaphrodito quæ misistis odorem suavitatis, hostiam acceptam, placentem Deo.
19 Or l’Iddio mio supplirà ogni vostro bisogno, secondo le ricchezze sue in gloria, in Cristo Gesù19 Deus autem meus impleat omne desiderium vestrum secundum divitias suas in gloria in Christo Jesu.
20 Or all’Iddio, e Padre nostro, sia la gloria ne’ secoli de’ secoli. Amen.20 Deo autem et Patri nostro gloria in sæcula sæculorum. Amen.
21 Salutate tutti i santi in Cristo Gesù.21 Salutate omnem sanctum in Christo Jesu.
22 I fratelli che son meco vi salutano; tutti i santi vi salutano, e massimamente quei della casa di Cesare.22 Salutant vos, qui mecum sunt, fratres. Salutant vos omnes sancti, maxime autem qui de Cæsaris domo sunt.
23 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen23 Gratia Domini nostri Jesu Christi cum spiritu vestro. Amen.