Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 24


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 ORA, cinque giorni appresso, il sommo sacerdote Anania discese, insieme con gli anziani, e con un certo Tertullo, oratore; e comparvero davanti al governatore contro a Paolo.1 Dopo cinque giorni Anania principe de' sacerdoti andò in (Cesarea) contra Paulo con altri molti seniori e con uno (grande savio) avvocato, che aveva nome Tertullo.
2 Ed esso essendo stato chiamato, Tertullo cominciò ad accusarlo, dicendo:2 E (pervenuti che furono inanzi al preside, il predetto) Tertullo incominciò ad accusare Paulo, e disse: vivendo noi in molta pace sotto la tua signoria, (ottimo Felice preside,) perciò che da te li malfattori si correggono,
3 Godendo per te di molta pace, ed essendo molti buoni ordini stati fatti da te a questa nazione, per lo tuo provvedimento, noi in tutto e per tutto lo riconosciamo con ogni ringraziamento, eccellentissimo Felice.3 sempre e in ogni lato con grande ringraziamento (e amore) la tua signoria riceviamo (e vogliamo).
4 Or acciocchè io non ti dia più lungamente impaccio, io ti prego che secondo la tua equità, tu ascolti quello che abbiamo a dirti in breve.4 Ma per non ti tenere a parole, brevemente ora (ti parleremo) preghiamti che ci dia audenzia per la tua clemenza.
5 Che è, che noi abbiam trovato quest’uomo essere una peste, e commuover sedizione fra tutti i Giudei che son per lo mondo, ed essere il capo della setta de’ Nazarei.5 Abbiamo trovato questo (Paulo) uomo pestifero e sedizioso, il quale per diverse parti e contrade va seminando suoi errori (e predica contra a' giudei) seguitando e lodando la superstiziosa setta de' Nazareni, (cioè cristiani, li quali credono in Iesù Nazareno, il quale per li suoi peccati li nostri principi il crucifissero);
6 Il quale ha eziandio tentato di profanare il tempio; onde noi, presolo, lo volevam giudicare secondo la nostra legge.6 e il quale eziandio (Paulo) il nostro tempio forzossi di vituperare; onde però noi il prendemmo, volendolo punire secondo la nostra legge.
7 Ma il capitano Lisia sopraggiunto, con grande sforzo, ce l’ha tratto delle mani, e l’ha mandato a te;7 Ma sopravvenendo Lisia tribuno (con sua gente), sì ne lo tolse con grande forza (e poi l' ha mandato a te),
8 comandando eziandio che gli accusatori d’esso venissero a te; da lui potrai tu stesso, per l’esaminazione che tu ne farai, saper la verità di tutte le cose delle quali non l’accusiamo.8 denunziando a noi suoi accusatori, che comparissimo dinanzi a te; onde (perciò siamo a te venuti contra a lui, secondo il tuo officio) potrai da lui stesso sapere, e farlo confessare quello di che noi l' accusiamo.
9 E i Giudei acconsentirono anch’essi a queste cose, dicendo che stavan così9 E così poi Anania e) tutti gli (altri sacerdoti) iudei confermarono il detto di Tertullo, e così dissero ch' era come elli aveva detto.
10 E Paolo, dopo che il governatore gli ebbe fatto cenno che parlasse, rispose: Sapendo che tu già da molti anni sei stato giudice di questa nazione, più animosamente parlo a mia difesa.10 Allora il preside (e tribuno) comandò a Paulo, che rispondesse; il quale rispose e disse (al tribuno): sapendo già più anni, che tu se' giudice (e signore) di questa gente, (sono molto contento e) con molta grande fiducia (riputandoti giusto signore, dinanzi a te) renderò ragione (e scuserommi) di questo che costoro mi oppongono.
11 Poichè tu puoi venire in notizia che non vi son più di dodici giorni, che io salii in Gerusalemme per adorare.11 (E poi cominciandosi a scusare, disse così :) come tu stesso potrai investigare la verità, non sono più che dodici dì, che io venni in Ierusalem per adorare (al tempio).
12 Ed essi non mi hanno trovato nel tempio disputando con alcuno, nè facendo raunata di popolo nelle sinagoghe, nè per la città.12 E (li giudei) non mi trovorono disputare con alcuno nel tempio, nè fare (setta nè) raunam ento di gente per le loro sinagoghe,
13 Nè anche possono provare le cose, delle quali ora mi accusano.13 nè in altro luogo; nè (con verità giurare nè dire) possono (nè) provare quelle cose delle quali mi accusano.
14 Ora, ben ti confesso io questo, che, secondo la professione, la quale essi chiamano setta, così servo all’Iddio de’ padri, credendo a tutte le cose che sono scritte nella legge, e ne’ profeti;14 Ma confesso, che secondo la detta setta (dei Nazareni), la quale dicono ch' è eresia, io servo a Dio Padre, credendo (e servando) ciò che la legge comanda, e ciò che per li profeti è scritto.
15 avendo speranza in Dio, che la risurrezione de’ morti, così giusti come ingiusti, la quale essi ancora aspettano, avverrà.15 E ho fidanza nella (beata) resurrezione (e retribuzione) de' giusti e degl' iniqui.
16 E intanto, io esercito me stesso in aver del continuo la coscienza senza offesa inverso Iddio, e inverso gli uomini.16 In questa fede (e via) mi studio di piacere a Dio e alle genti, con buona coscienza e senza peccato (e senza scandalo) sempre.
17 Ora, in capo di molti anni, io son venuto per far limosine, ed offerte alla mia nazione.17 E dopo più anni ( ch' io non vi fui più), venni ora (in Ierusalem) per dare certe elemosine a' poveri della mia gente, e per fare offerte, e per rendere miei voti (nel tempio).
18 Le quali facendo, alcuni Giudei dell’Asia mi hanno trovato purificato nel tempio, senza turba, e senza tumulto.18 Ed egli sanno che mi trovarono purificato (secondo la legge) nel tempio, non con turbazione nè con tumulti, (nè nulla fare contra alla legge; e nientemeno a furore mi presero, gridando e dicendo: togli togli lo nimico nostro).
19 A loro conveniva di comparire davanti a te, e d’accusarmi, se aveano cosa alcuna contro a me.19 E questi (furono principalmente) certi giudei Asiani (li quali in Asia veduto m' avevano; onde costoro) converrebbe che ci fossero, e che mi accusassero, se avessero nulla contra a me.
20 Ovvero, dicano questi stessi, se hanno trovato alcun misfatto in me, quando io mi son presentato davanti al concistoro.20 Ma poi (che non ci sono quelli ) dicano costoro, (e accusinmi) se contra a me hauno trovato colpa; ecco ch' io sto ora in questo.concilio (dinanzi a te).
21 Se non è di questa sola parola, che io gridai, essendo in piè fra loro: Io sono oggi giudicato da voi intorno alla risurrezione de’ morti21 Chè per verità nulla possono dire contra a me, se non che (forse dispiaque loro ch' ) io gridai nel concilio, ch' io (era Fariseo e figliuolo di Fariseo, ed) era giudicato per ch' io predicava la resurrezione de' morti.
22 Or Felice, udite queste cose, li rimise ad un altro tempo, dicendo: Dopo che io sarò più appieno informato di questa professione, quando il capitano Lisia sarà venuto, io prenderò conoscenza dei fatti vostri.22 Le cui savie risposte udendo Felice preside, e (vedendo che li iudei nol potevano convincere, e) parendoli buona la scusa di Paulo, (diede indugio a questo fatto, e) disse: quando il tribuno di Ierusalem verrà a noi in Cesarea, vi darò audienza.
23 E ordinò al centurione che Paolo fosse guardato, ma che fosse largheggiato, e ch’egli non divietasse ad alcun de’ suoi di servirlo, o di venire a lui.23 E (accomiatando li giudei) chiamò uno Centurione, e comandogli che guardasse Paulo, (e niuna molestia li facesse nè lasciasse fare), e non vietasse se alcuno cristiano o suo amico li volesse (parlare o) servire.
24 Or alcuni giorni appresso, Felice, venuto con Drusilla, sua moglie, la quale era Giudea, mandò a chiamar Paolo, e l’ascoltò intorno alla fede in Cristo Gesù.24 E dopo alquanti giorni mandò per lui il predetto Felice, e Drusilla sua mogliere la quale era giudea; e fecensi esponere la fede di Cristo.
25 E, ragionando egli della giustizia, e della temperanza, e del giudizio a venire, Felice, tutto spaventato, rispose: Al presente vattene; ma un’altra volta, quando io avrò opportunità, io ti manderò a chiamare.25 E Paulo (così facendo e parlando e) disputando (molto sottilmente e ferventemente) della giustizia e della castità e del giudicio futuro, Felice (preside) tutto impaurito (e tremando) li disse: or va, (ritorna; tosto sarai liberato), e quando sarà bisogno, mandarò per te.
26 Sperando insieme ancora che gli sarebber dati danari da Paolo, acciocchè lo liberasse; per la qual cosa ancora, mandandolo spesso a chiamare, ragionava con lui.26 E questo disse (a malizia, credendo e) sperando che li dèsse moneta (per essere liberato); e per questa cagione più volte mandò per lui, e parlavali.
27 ORA, in capo di due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; e Felice volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo prigione27 Dopo due anni (che Paulo venne in Cesarea) compiendo l'officio del predetto Felice, succedette dopo lui (e venne officiale e tribuno, uno che si chiamava) Porzio Festo. Ma partendosi il predetto Felice, volendo di ciò piacere a' giudei, non liberò Paulo, ma lasciollo in prigione, (e non volse determiuare la questione tra lui e' iudei).