Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Sapienza 7


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 Io certamente sono uomo mortale, simile alli uomini, e della generazione della terra di colui che prima fu fatto, e fui figurato carne nel ventre della madre.
2 Per tempo di X mesi rappreso fui in sangue, del seme dell' uomo, e di dilettamento convenevole di sonno.
3 E io nato presi il comune aere, e simigliantemente giù cadetti nella fatta terra, e misi la prima voce piagnendo, simile agli altri tutti che nascono.
4 Nelle fasce sono nutricato in grande sollecitudine.
5 Nullo delli re ebbe altro principio della sua natività.
6 Adunque hanno una medesima entrata tutti alla vita, e simile uscita.
7 Per questo desiderai io senno, e fummi dato; e invocai lo spirito della sapienza, e quello venne a me.
8 E antimisi quella alli regni e alle sedie regali, e dissi che le ricchezze erano niente in comparazione di quella.
9 E non agguagliai a lei la pietra preziosa; perciò che tutto l'oro per rispetto della sapienza si è come uno poco d' arena, e l'argento all' agguaglianza di quella fia riputato fango.
10 Io l'amai più che la mia salute, o che bellezza, e proposi nel mio animo d'averla per mia luce; però che il suo lume non si puote spegnere.
11 Tutti li beni con lei parimente vennero a me, e la onestade che viene per le sue mani non si puote computare.
12 E allegra' mi in tutte le cose; però che questa sapienza a me andava inanzi, e non sapeva io ch' ella fosse madre di tutti questi beni.
13 Sanza finzione io imparai quella, e comùnicola cogli altri sanza invidia, e non ascondo la sua onestade.
14 Infinito tesoro, ciò è sapienza alli uomini; per lo quale, coloro che l' hanno uso, sono fatti partecipi dell' amistade di Dio, e andati sono per lo dono della disciplina.
15 Ma a me concedette Iddio di parlare (proverbii) per sentenza, e di presumere di dire quelle cose che sono degne di questi doni che mi sono dat?; però che Iddio è duca di sapienza, e sì è emendatore de' savi.
16 Nella sua mano siamo noi e le nostre parole e ogni sapienza e la disciplina dell' opere della scienza.
17 Egli mi diede la vera scienza di queste cose le quali sono, acciò che io sappia la disposizione del mondo, e la virtude delli elementi;
18 il principio, il mezzo, il fine de' tempi; le cagioni delle mutazioni de' tempi e le terminazioni de' tempi, (le mutazioni de' costumi, le divisioni dei tempi);
19 li corsi dell' anno e le disposizioni delle stelle;
20 la natura delli animali, l' ira delle bestie, la forza delli venti e li pensieri delli uomini; la differenza delli arbori e le virtudi delle radici.
21 E imparai qualunque cosa occulta, e dell' altre cose non provedute; la sapienza artefice di tutte le cose le m'insegnò.
22 Però ch' egli è in lei lo spirito (di tutte le cose) d'intelligenza, spirito santo, di molte guise, un solo, temperato, mobile e sobrio, facondo in parlare, mobile, sanza macula, certo, soave, amante lo buono (operaio), il quale non vieta alcuna cosa di fare bene;
23 umano, benigno, stabile, securo, certo e che hae ogni virtude; riguardante tutte le cose, e che comprende tutti li spiriti, intelligibile, mondo, sottile.
24 La sapienza è più mobile di tutte le cose mobili; ella aggiugne in ogni luogo per la mondizia (e puritade) sua.
25 Ella è vapore della virtù di Dio, e sì è uno discorrimento della claritade dello Onnipotente Dio sincera; e però nullo corruttibile corre in lei.
26 Ella è uno candore della eterna luce; ella sì è specchio sanza macula della maestade di Dio, e sì è imagine della sua bontade.
27 E conciosia cosa ch' ella sia una sì puote, tutte le cose; stando ferma, tutte le cose innova, e per le generazioni delle genti si permuta nelle sante anime; ordina li amici di Dio, e li profeti constituisce.
28 Iddio non ama alcuno, se la sapienza non è in lui.
29 Questa sì è più bella che il sole, e sopra tutto l'ordine della disposizione delle stelle; e prima fue, assomigliata alla luce del die
30 A lei viene dietro la notte; la sapienza non è superata dalla malizia.