Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Cantico 2


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DIODATIVULGATA
1 Io son la rosa di Saron, Il giglio delle valli.1 Ego flos campi,
et lilium convallium.
2 Quale è il giglio fra le spine, Tale è l’amica mia fra le fanciulle2 (Sponsus)Sicut lilium inter spinas,
sic amica mea inter filias.
3 Quale è il melo fra gli alberi d’un bosco, Tale è il mio amico fra i giovani; Io ho desiderato d’esser all’ombra sua, E mi vi son posta a sedere; E il suo frutto è stato dolce al mio palato.3 (Sponsa)Sicut malus inter ligna silvarum,
sic dilectus meus inter filios.
Sub umbra illius quem desideraveram sedi,
et fructus ejus dulcis gutturi meo.
4 Egli mi ha condotta nella casa del convito, E l’insegna ch’egli mi alza è: Amore.4 Introduxit me in cellam vinariam ;
ordinavit in me caritatem.
5 Confortatemi con delle schiacciate d’uva, Sostenetemi con de’ pomi, Perciocchè io languisco d’amore.5 Fulcite me floribus,
stipate me malis,
quia amore langueo.
6 Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, Ed abbraccimi la sua destra.6 Læva ejus sub capite meo,
et dextera illius amplexabitur me.
7 IO vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, Per le cavriuole, e per le cerve della campagna, Che voi non isvegliate l’amor mio, e non le rompiate il sonno, Finchè non le piaccia7 (Sponsus)Adjuro vos, filiæ Jerusalem,
per capreas cervosque camporum,
ne suscitetis, neque evigilare faciatis dilectam,
quoadusque ipsa velit.
8 Ecco la voce del mio amico; Ecco, egli ora viene Saltando su per i monti, Saltellando su per i colli.8 (Sponsa)Vox dilecti mei ; ecce iste venit,
saliens in montibus, transiliens colles.
9 L’amico mio è simile ad un cavriuolo, O ad un cerbiatto; Ecco ora sta dietro alla nostra parete, Egli riguarda per le finestre, Egli si mostra per i cancelli.9 Similis est dilectus meus capreæ,
hinnuloque cervorum.
En ipse stat post parietem nostrum,
respiciens per fenestras,
prospiciens per cancellos.
10 Il mio amico mi ha fatto motto, e mi ha detto: Levati, amica mia, bella mia, e vientene.10 En dilectus meus loquitur mihi.
(Sponsus)Surge, propera, amica mea,
columba mea, formosa mea, et veni :
11 Perciocchè, ecco, il verno è passato; Il tempo delle gran piogge è mutato, ed è andato via;11 jam enim hiems transiit ;
imber abiit, et recessit.
12 I fiori si veggono sulla terra; Il tempo del cantare è giunto, E s’ode la voce della tortola nella nostra contrada.12 Flores apparuerunt in terra nostra ;
tempus putationis advenit :
vox turturis audita est in terra nostra ;
13 Il fico ha messi i suoi ficucci, E le viti fiorite rendono odore; Levati, amica mia, bella mia, e vientene13 ficus protulit grossos suos ;
vineæ florentes dederunt odorem suum.
Surge, amica mea, speciosa mea, et veni :
14 O colomba mia, che stai nelle fessure delle rocce, Ne’ nascondimenti de’ balzi, Fammi vedere il tuo aspetto, Fammi udir la tua voce; Perciocchè la tua voce è soave, e il tuo aspetto è bello.14 columba mea, in foraminibus petræ, in caverna maceriæ,
ostende mihi faciem tuam,
sonet vox tua in auribus meis :
vox enim tua dulcis, et facies tua decora.
15 Pigliateci le volpi, Le piccole volpi che guastano le vigne, Le nostre vigne fiorite.15 (Sponsa)Capite nobis vulpes parvulas
quæ demoliuntur vineas :
nam vinea nostra floruit.
16 Il mio amico è mio, ed io son sua; Di lui, che pastura la greggia fra i gigli.16 Dilectus meus mihi, et ego illi,
qui pascitur inter lilia,
17 Ritornatene, amico mio, A guisa di cavriuolo o di cerbiatto, Sopra i monti di Beter, Finchè spiri l’aura del giorno, E che le ombre se ne fuggano17 donec aspiret dies, et inclinentur umbræ.
Revertere ; similis esto, dilecte mi, capreæ,
hinnuloque cervorum super montes Bether.