Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Giobbe 7


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
1 La cavalleria è vita dell' uomo sopra la terra; e sì come lo dì del mercenaio, così li dì suoi sono.
2 Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
2 Come lo servo desidera l'ombra, e sì come lo mercenaio aspetta la fine del lavorio suo,
3 così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
3 così io ebbi li mesi vôti, e le fatichevoli notti annumerai a me.
4 Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
4 Se io dormiroe, dirò: quando mi leveroe? E una altra volta aspetteroe lo vespro, e riempirommi di dolori insino alle tenebre.
5 Ricoperta di vermi e di croste polverose è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si dissolve.
5 Vestita è la carne mia di puzza, e di bruttura di polvere; la cutica mia è secca, e contratta.
6 I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
6 E li di miei più velocemente trapassano, che dal tessente la tela sia tagliata; e consumati sono senza alcuna (altra) speranza.
7 Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
7 Ricorditi che vento è la vita mia; e non itornerà l'occhio mio, ch' elli vegga le buone cose.
8 Non mi scorgerà più l’occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi mi cercheranno, ma io più non sarò.
8 E non riguarderà me lo vedere dell' uomo; gli occhii tuoi in me, e non starò su.
9 Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende al regno dei morti più non risale;
9 Si come sarà consumata la nuvola, e trapassata; così colui che scenderà di sotto non salirà.
10 non tornerà più nella sua casa,
né più lo riconoscerà la sua dimora.
10 Nè più oltre tornerà nella casa sua, nè conoscerà più oltre il luogo suo lui.
11 Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell’angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell’amarezza del mio cuore!
11 Per la quale cagione non perdoneroe alla bocca mia; favelleroe nella tribulazione del spirito mio, e confabulerò con l' amaritudine dell' anima mia.
12 Sono io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu metta sopra di me una guardia?
12 E sono io mare e balena, perciò che tu hai intorniato me di prigione?
13 Quando io dico: “Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà il mio lamento”,
13 Se dirò consolerà me lo letto mio, e sarò levato, e parlerò meco nel mio letto,
14 tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
14 spaventerai me in sogni, e per visioni con ispaventamento mi scuoterai.
15 Preferirei morire soffocato,
la morte piuttosto che vivere in queste mie ossa.
15 Per la quale cagione hae eletto la uccisione l'anima mia, e le ossa mie la morte.
16 Mi sto consumando, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
16 Dispera'mi; già mai non viverò più oltre; perdona a me, Signore; certo nulla sono li dì miei.
17 Che cosa è l’uomo perché tu lo consideri grande
e a lui rivolga la tua attenzione
17 Che cosa è l'uomo, perciò che tu fai grande lui? ovvero perchè poni appo lui lo cuore tuo?
18 e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metta alla prova?
18 Tu visiti lui nel fare del dì, e sùbito provi lui.
19 Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
19 Perchè non perdoni a me, e non lasci me, che io inghiotti la saliva mia?
20 Se ho peccato, che cosa ho fatto a te,
o custode dell’uomo?
Perché mi hai preso a bersaglio
e sono diventato un peso per me?
20 Io hoe peccato; che faroe io a te, o guardiano delli uomini? Perchè hai tu posto me contrario a te, e fatto son a me medesimo grave?
21 Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!».
21 Perchè non togli lo peccato mio, e perchè non porti via la iniquitade mia? Ecco ora nella polvere dormirò; e se la mattina addomanderai me, non mi leveroe, (io anzi starò fermo nella bruttura mia con dolore).