Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

CLII - Repetizione in somma de la predecta divina providenzia.

Santa Caterina da Siena

CLII - Repetizione in somma de la predecta divina providenzia.
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— Ora t’ho narrato alcuna picciola particella della providenzia mia in ogni creatura e in ogni maniera di gente, come decto è; mostrandoti che, dal principio ch’ Io creai el mondo primo, e il secondo mondo della mia creatura, dandole l’essere alla imagine e similitudine mia, infino a l’ultimo, Io ho usato, facto e fo ciò che Io fo con providenzia per procurare alla salute vostra, perché Io voglio la vostra sanctificazione; e ogni cosa data a voi, che abbia essere, vi do per questo fine. Questo non veggono gl’ iniqui uomini del mondo che s’hanno tolto il lume; e decto t’ho che, però che non cognoscono, si scandelizzano in me. Nondimeno Io con pazienzia gli porto, aspectandogli infine a l’ultimo, procurando sempre al loro bisogno, si com’ Io ti dissi, a loro che sonno peccatori, come de’ giusti, in queste cose temporali e nelle spirituali. Anco t’ho contata la inperfeczione delle ricchezze, una sprizza della miseria nella quale conducono colui che le possiede con disordinato affecto, e della excellenzia della povertà: della ricchezza che dá nell’anima che la elegge per sua sposa, aconpagnata con la sorella della viltà. Della quale viltà insieme con l’obbedienzia ti narrarò.

Anco t’ho mostrato quanto è piacevole a me e come Io la tengo cara e come Io la proveggo con la providenzia mia. Tucto l’ho decto a comendazione di questa virtú e della sanctissima fede, con la quale gionse a questo perfectissimo stato ed excellentissimo, per farti crescere in fede e in speranza, e perché bussi alla porta della mia misericordia. Con fede viva tiene che il desiderio tuo e de’ servi miei lo l’adempirò col molto sostenere infino alla morte. Ma confortati ed exulta in me, che so’ tuo difenditore e consolatore.

Ora ho satisfacto al parlare della providenzia, della quale tu mi pregasti che lo provedesse alla necessità delle mie creature, e hai veduto che lo non so’ dispregiatore de’ sancti e veri desidèri.