SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Primo libro de' Maccabei 12


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Onde vedendo Ionata ch' era prosperevole il tempo (e la buona stagione l' aiutava), sì elesse ambasciadori, e mandogli a Roma a rinnovare con loro amistade.1 Giònata, vedendo che le circostanze gli erano propizie, scelse alcuni uomini e li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare l’amicizia con i Romani.
2 E in quello medesimo tenore mandò lettere alli Spartiati e ad altri luoghi (in una medesima forma).2 Anche presso gli Spartani e in altre località inviò lettere sullo stesso argomento.
3 Di che andarono a Roma, ed entrarono in corte, e dissono (l'ambasciata loro in questa forma): Ionata sommo sacerdote e la gente Giudea ci hanno mandati, che voi rinnoviate con loro amistade e la compagnia primaia.3 Partirono dunque per Roma, entrarono nel Senato e dissero: «Giònata, sommo sacerdote, e la nazione dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare l’amicizia e l’alleanza con loro come prima».
4 Eli Romani diedono a loro lettere per luoghi a loro sudditi (onde doveano passare), acciò che gli conducessono in Giudea con pace.4 E i Romani diedero loro delle lettere per le autorità dei vari luoghi, perché favorissero il loro ritorno pacifico in Giudea.
5 E questo fu lo esemplo delle lettere, le quali Ionata mandò gli Spartiati:5 Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli Spartani:
6 Ionata sommo sacerdote, e' suoi vecchi, e gli sacerdoti di Giudea, e tutto l' altro popolo, agli fratelli Spartiati salute.6 «Giònata, sommo sacerdote, e il consiglio degli anziani della nazione, i sacerdoti e il resto del popolo dei Giudei, agli Spartani, loro fratelli, salute!
7 Già prima furono mandate lettere a Onia, sommo sacerdote, da Ario il quale regnava appo voi, come voi siete nostri fratelli, sì come contiene lo scritto ch' è posto di sotto.7 Già in passato era stata spedita una lettera a Onia, sommo sacerdote, da parte di Areo, che regnava fra di voi, con l’attestazione che siete nostri fratelli, come risulta dalla copia annessa.
8 E ricevette Onia quello uomo, che fue a lui mandato, con onore; e ricevette le lettere le quali significavano della compagnia e della amistade.8 Onia aveva accolto con onore l’inviato e aveva accettato la lettera, nella quale erano dichiarazioni di alleanza e di amicizia.
9 Ma noi, conciofosse cosa che non abbisognassimo d'alcuna di queste cose, abbiendo ora consolazione de' santi libri, i quali sono nelle nostre mani,9 Noi dunque, pur non avendone bisogno, avendo a conforto le scritture sacre che sono nelle nostre mani,
10 abbiamo voluto mandare a voi a rinnovare (con voi) l' amistade e la compagnia, acciò che per avventura non divegniamo stranieri da voi; certo molti tempi sono passati da poi che voi (non) mandaste a noi.10 ci siamo indotti a questa missione per rinnovare la fratellanza e l’amicizia con voi, in modo da non diventare per voi degli estranei; molti anni infatti sono passati da quando mandaste messaggeri a noi.
11 E veramente ci ricordiamo di voi d'ogni tempo, sanza niuno intervallo, negli di solenni e negli altri dì che bisogna, ne' sacrificii che sì offriamo, e nell' altre osservazioni, sì come si conviene ed è lecito di ricordarsi de' fratelli.11 Noi dunque fedelmente, in tutte le feste e negli altri giorni prescritti, ci ricordiamo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com’è doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli.
12 Noi adunque ci rallegriamo della gloria vostra.12 Ci rallegriamo della vostra gloria.
13 Ma noi siamo tutti occupati di molte tribulazioni e di molte battaglie; e hannoci combattuto li re li quali ci sono d' intorno.13 Noi invece siamo stati stretti da tante oppressioni e molte guerre: ci hanno combattuto i re dei paesi vicini,
14 Adunque non vogliamo essere molesti a voi, nè agli altri compagni nè amici nostri, in queste battaglie.14 ma non abbiamo voluto disturbare né voi né gli altri nostri alleati e amici in queste lotte;
15 Imperò che avemo avuto aiutorio dal cielo, e siamo liberati, e li nostri nimici sono umiliati.15 abbiamo infatti dal Cielo un valido aiuto, per il quale siamo stati liberati dai nostri nemici, mentre essi sono stati umiliati.
16 E però (sappiate che noi) abbiamo eletto Numenio [figliuolo] di Antioco, e Antipatre figliuolo di Giasone, e mandatigli a' Romani, a rinnovare la compagnia e l' amistade di prima.16 Ora abbiamo designato Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, e li abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza con loro.
17 E abbiamo loro imposto, che siano con esso voi, rendendovi (grazie e) salute, e diano a voi le nostre lettere della rinnovazione della nostra fratellanza.17 Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa dei nostri rapporti e la nostra fratellanza.
18 E però farete bene a risponderci a queste cose.18 Voi dunque farete cosa ottima, comunicandoci una risposta al riguardo».
19 Questo è il rescritto che mandò [ad] Onia:19 E questa è la copia della lettera che essi avevano inviato a Onia:
20 [Ario] re degli Spartiati a Ionata, grande sacerdote, salute.20 «Areo, re degli Spartani, a Onia, grande sacerdote, salute!
21 Trovato è nella scrittura degli Spartiati e de' Giudei, ch' egli sono fratelli, e della schiatta di Abraam.21 Si è trovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo.
22 Ora poi che queste cose conosciute avemo, fate bene a scrivere a noi della vostra pace.22 Ora, dal momento che siamo venuti a conoscenza di questo fatto, ci farete cosa gradita, scrivendoci sui vostri sentimenti di amicizia.
23 Sì come noi abbiamo scritto a voi, le nostre pecore e le nostre possessioni sono vostre, e le vostre sono nostre; abbiamvi adunque mandato ad annunziare queste cose.23 Noi intanto vi rispondiamo: “Il vostro bestiame e i vostri averi ci appartengono e i nostri appartengono a voi”. Abbiamo quindi ordinato che vi sia riferito in questo senso».
24 E intanto Ionata intese che gli principi di Demetrio erano tornati con maggior oste che prima, per combattere contro a lui.24 Giònata ebbe notizia che i generali di Demetrio erano ritornati con forze più numerose di prima, per ritentare la guerra contro di lui.
25 E però egli uscì fuori di Ierusalem, e venne loro incontro nella contrada degli Amatiti; imperò che non diede loro spazio d' entrare nel suo territorio.25 Egli si mosse da Gerusalemme e andò loro incontro nella regione di Amat, perché non volle dare loro il tempo di penetrare nella sua regione.
26 E mandò nel campo loro spie; e quando furono tornate, gli dissero che gl' inimici si aveano ordinato d' assalirlo di notte.26 Mandò nel loro campo delle spie, le quali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi per dare loro l’assalto di notte.
27 Onde, quando il sole fue tramonto, comandò Ionata alla sua gente, che veggiassono e fussono tutta notte con l'arme apparecchiati alla battaglia, e puose guardie (e agguati) intorno al suo campo.27 Quando fu il tramonto, Giònata comandò ai suoi di vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la battaglia, e dispose sentinelle intorno al campo.
28 E quando li nimici sentirono che Ionata e la sua gente erano apparecchiati alla battaglia, sì dubitarono e impaurirono nell' animo loro; e accesono molti fuochi nel campo loro; (poi se ne fuggirono per paura).28 Ma anche gli avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia; furon presi da timore, si persero d’animo, accesero fuochi nel loro campo e fuggirono.
29 Ma Ionata e gli suoi non si addierono di ciò infino alla mattina (che loro se ne fossono fuggiti); imperò che gli rilucenti fuochi gl' ingannarono (che durarono tutta notte).29 Giònata e i suoi uomini non si accorsero di nulla fino al mattino, perché continuavano a vedere il bagliore dei fuochi.
30 Allora Ionata (e la sua gente) si mise loro dietro, ma non gli poterono giugnere; imperò che loro aveano già passato il fiume (che si chiama) Eleutero.30 Giònata allora si diede a inseguirli, ma non poté raggiungerli, perché avevano passato il fiume Elèutero.
31 Allora Ionata volse sua via verso li Arabi i quali si chiamavano Zabadei; (e assaligli) e percossegli, e ruboe le loro ricchezze.31 Giònata allora piegò sugli Arabi chiamati Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie.
32 E poi (incontanente) venne a Damasco, e campeggiando cercò tutto intorno la contrada.32 Poi ripartì e andò a Damasco, e si diede a percorrere tutto il paese.
33 E intanto cavalcò Simone infino ad Ascalona e alle prossimane fortezze; e capitò a Ioppen, e presela;33 Anche Simone fece una spedizione, marciando fino ad Àscalon e ai vicini posti di guarnigione, poi piegò su Giaffa e la conquistò:
34 imperò che avea inteso che volevano dare. fornimento alla parte di Demetrio; e lasciovvi buone guardie per guardare la terra.34 aveva sentito infatti che avevano intenzione di consegnare la fortezza ai partigiani di Demetrio; perciò vi pose una guarnigione per presidiarla.
35 Allora ritornoe Ionata, e radunòe (al consiglio) tutti i più vecchi del popolo; e ragionava con loro di edificare fortezze in Giudea,35 Quando Giònata fu di ritorno, radunò in assemblea gli anziani del popolo e deliberò con loro di costruire fortezze in Giudea,
36 e di fare mura a Ierusalem, e di fare grandi e alte mura nel mezzo tra la città e la ròcca, acciò che fusse divisa da tutta la cittade, e fusse per sè, sì che non comperassono nè vendessono (insieme).36 di sopraelevare le mura di Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la città e la Cittadella per separare questa dalla città, affinché fosse isolata, così che non potessero più né comperare né vendere.
37 E così si radunarono, ed edificarono la cittade; e cadde il muro il quale era sopra lo fossato dal lato d' oriente, e Ionata fece rifare il detto muro il quale si chiama Cafeteta.37 Si organizzarono dunque per ricostruire la città e, poiché era rovinata parte del muro sul torrente dal lato orientale, Giònata allestì il cosiddetto Cafenatà.
38 E Simone rifece Adiada in Sefela, e fornilla e armolla, e fecevi le porte e serrature.38 Simone a sua volta ricostruì Adidà nella Sefela, fortificandola e applicandovi porte e sbarre.
39 E conciofosse cosa che Trifone (del quale avemo parlato addietro) pensasse di regnare in Asia, e di porre a sè corona, e d' uccidere in prima lo re Antioco,39 Intanto Trifone cercava di diventare re dell’Asia, cingere la corona e stendere la mano contro il re Antioco,
40 dubitando che per l'avventura Ionata non lo impedisse, egli cercava (di ingannare Ionata, e) di prenderlo e di ucciderlo. E però si levò suso, e venne in Betsan; (e mandò a Ionata, che gli venisse incontro, però che voleva regnare in Asia).40 ma sospettava che Giònata glielo impedisse e, nel caso, gli muovesse guerra. Perciò cercava di averlo nelle mani e di eliminarlo; si mosse dunque e venne a Bet-Sean.
41 Allora Ionata gli venne incontro (e in aiuto) con XL milia uomini eletti (e insegnati) a battaglia, e venne in Betsan.41 Giònata gli uscì incontro con quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Bet-Sean.
42 E veggendo Trifone, che Ionata era venuto (in suo aiuto) con grande oste, (d' incominciare sua impresa) temette (molto nè di metterli mano addosso).42 Trifone, vedendo che era venuto con un numeroso esercito, si guardò bene dal mettergli le mani addosso.
43 E fecegli grande onore, e laudollo inanzi a tutti i suoi amici, e diedegli molti doni; e mandò a tutta la sua gente, che lo ubbidissono sì come sè medesimo.43 Anzi lo ricevette con molti onori, lo presentò a tutti i suoi amici, gli offrì doni e ordinò ai suoi amici e alle sue truppe di obbedirgli come a lui stesso.
44 E poi disse a Ionata: per che hai affaticato tutto il tuo popolo (in nostro servigio), conciosia cosa che non ci bisogni di combattere con persona?44 Disse a Giònata: «Perché mai hai disturbato tutta questa gente, non essendoci guerra tra noi?
45 E però lasciagli ritornare a casa loro; ed eleggi teco alquanti uomini, e verrai meco a Tolemaida, e darollati con tutte l'altre fortezze, e accomandarotti l'oste, e tutti gli uffici del reggimento, e poi me n'anderoe; però che per questo sono venuto.45 Su, rimandali alle loro case; scegliti pochi uomini che ti accompagnino e vieni con me a Tolemàide. Io te la consegnerò insieme con le altre fortezze e il resto dell’esercito e tutti i funzionari, poi tornerò indietro e partirò: sono venuto appunto per questo».
46 E Ionata gli credette, e fece sì come egli gli disse, e diè commiato alla sua oste; e tornarono (tutti gli uomini) in Giudea.46 Giònata si fidò di lui, fece quanto aveva detto e rimandò le truppe che tornarono nella Giudea.
47 E rimase con lui tre milia uomini solamente; de' quali egli ne rimandò in Galilea due milia, e mille n' andarono con lui.47 Trattenne con sé tremila uomini, di cui duemila li lasciò in Galilea e mille andarono con lui.
48 E così tosto come Ionata fue entrato in Tolemaida, allora i Tolemaidi chiusono le porte, e presono Ionata; e tutti gli altri suoi compagni uccisono, mettendogli al taglio delle spade.48 Ma appena Giònata fu entrato in Tolemàide, i cittadini chiusero le porte, lo catturarono e passarono a fil di spada quanti erano entrati con lui.
49 E (fatto questo) Trifone mandò (incontanente) la sua oste e gli cavalieri in Galilea nel grande campo, acciò che uccidessono tutti i compagni di Ionata.49 Trifone mandò poi truppe e cavalleria in Galilea e nella grande pianura per sterminare tutti gli uomini di Giònata.
50 Ma quando loro seppono ch' egli era stato preso, e morto [con] tutti li suoi compagni, loro medesimi presono conforto, e uscirono fuori alla battaglia.50 Ma costoro, avendo saputo che era stato catturato e che era ormai perduto insieme a quelli che erano con lui, incoraggiatisi l’un l’altro, si presentarono inquadrati, pronti alla battaglia.
51 E veggendo quegli che v' erano venuti, che loro mostravano loro il volto, sì si ritornarono indietro.51 Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e tornarono indietro.
52 E gli Giudei si tornarono in pace a casa loro. Ora tutti quegli ch' erano stati con Ionata feciono grandissimo pianto (e lamento); e tutto l'altro popolo piansono molto per questa perdita.52 Così tutti giunsero senza molestie in Giudea; piansero per Giònata e per quelli della sua scorta e furono presi da grande timore. Tutto Israele si immerse in un lutto profondo.
53 Ora avvenne che tutte le genti dintorno si studiarono di distruggere la gente Giudea, dicendo intra loro:53 Tutte le nazioni intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto: «Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro e così cancelleremo dagli uomini il loro ricordo».
54 (Ora è il tempo di distruggerli, da poi che) più non hanno il loro principe nè aiutatore; combattiamo contro a loro, (e meniamgli a fine), e togliamo a questi uomini la loro memoria.