SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Primo libro de' Maccabei 10


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BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 E nelli CLX anni (del regno de' Greci) si levò suso Alessandro, figliuolo di Antioco, il quale fu chiamato Il nobile, e prese (la città di) Tolemaide; e riceveronlo (quelli della terra), e quivi regnava.1 Et anno centesimo sexage simo ascendit Alexander An tiochi filius,Epiphanes, et occupavit Ptolemaidam; et receperunt eum, et regnavit illic.
2 E quando lo re Demetrio il seppe, radunò grande oste, e vennegli incontro a battaglia.2 Etaudivit Demetrius rex et congregavit exercitum copiosum valde et exivit obviamilli in proelium.
3 E poi il detto Demetrio mandò lettera a Ionata con parole di pace, per magnificarlo,3 Et misit Demetrius epistulam ad Ionathan verbis pacificis,ut magnificaret eum.
4 dicendo (egli colli suoi): facciamo con lui pace (e rechiamlo dalla nostra parte), inanzi ch' egli s'acconci (e appacifichi) con Alessandro, e sia contro a noi;4 Dixit enim: “ Anticipemus facere pacem cum eo,priusquam faciat cum Alexandro adversum nos;
5 e ch' egli non si ricordi delle ingiurie, che inverso lui e in verso li suoi fratelli e sua gente fatto aviamo.5 recordabitur enim omnium malorum,quae consummavimus in eum et in fratrem eius et in gentem eius ”.
6 E diedegli autorità di radunare gente (e grande oste), e di far fare armadure, e ch' egli fusse suo compagno; e comandò che gli fussono renduti gli ostaggi ch' erano nella rocca.6 Et deditei potestatem congregare exercitum et fabrificare arma et esse ipsum sociumeius; et obsides, qui erant in arce, dixit tradi ei.
7 Allora venne Ionata in Ierusalem, e lesse le lettere del re dinanzi a tutto il popolo, e dinanzi a tutti quegli ch' erano nella rocca.7 Et venit Ionathas inIerusalem et legit epistulas in auditu omnis populi et eorum, qui in arce erant;
8 Ed ebbono grande paura, udendo la grande signoria che lo re gli avea data di radunare oste.8 et timuerunt timore magno, cum audirent quoniam dedit ei rex potestatemcongregandi exercitum.
9 E renderono gli ostaggi, e Ionata gli donò agli loro padri e madri.9 Et tradiderunt, qui erant in arce, Ionathae obsides, etreddidit eos parentibus ipsorum.
10 E così abitò Ionata in Ierusalem, e cominciò a rinnovare e a riedificare Ierusalem.10 Et habitavit Ionathas in Ierusalem et coepitaedificare et innovare civitatem;
11 E comandò agli maestri, che facessono le mura intorno al monte di Sion di pietre quadrate a fortezza; e così fu fatto.11 et dixit facientibus opera, ut exstruerentmuros et montem Sion in circuitu lapidibus quadratis ad munitionem: et itafecerunt.
12 E fuggironsi li forestieri, li quali v' erano dentro per le fortezze, le quali avea fatto (fare ed) edificare Bacchide.12 Et fugerunt alienigenae, qui erant in munitionibus, quas Bacchidesaedificaverat,
13 E ciascuno lasciò il suo luogo, e andossene a casa.13 et reliquit unusquisque locum suum et abiit in terram suam;
14 E solamente in Betsura rimasono alquanti di quelli che aveano abbandonato la legge e li comandamenti di Dio; però che (solamente) questa fortezza era il loro rifugio.14 tantum in Bethsura remanserunt aliqui ex his, qui reliquerant legem etpraecepta; erat enim ad refugium.
15 E quando lo re Alessandro ebbe intese le promissioni, le quali promise lo re Demetrio a Ionata, e furongli dette le grandi battaglie (che avea fatte Ionata) e le belle virtudi ch' egli avea adoperate, e anche li suoi fratelli, e le grandi fatiche che avea sostenute;15 Et audivit Alexander rex promissa, quae misit Demetrius Ionathae, etnarraverunt ei proelia et virtutes, quas ipse fecit et fratres eius, et labores,quos habuerunt.
16 allora disse: or dove troveremo noi un cotale uomo? adunque facciamolo nostro amico compagno.16 Et ait: “ Numquid inveniemus aliquem virum talem? Et nuncfaciemus eum amicum et socium nostrum ”.
17 E così gli scrisse una lettera, e mandogliela, la quale così conteneva, dicendo:17 Et scripsit epistulam et misit eisecundum haec verba dicens:
18 Lo re Alessandro al suo fratello Ionata salute.18 “ Rex Alexander fratri Ionathae salutem.
19 Noi abbiamo inteso di te, che tu se' uomo potente e di grande forza; e piacciati che ti disponghi d' essere amico nostro.19 Audivimus de te quod vir potens es viribus et aptus es, ut sis amicus noster;
20 E però sappi che noi oggi t' ordiniamo che tu sii sommo sacerdote della tua gente, e che tu sii amico dello re; e mandato ti ho lo panno di rosato, e la corona dell' oro, acciò che tu senti delle cose nostre, e conservi con noi l'amicizia.20 et nunc constituimus te hodie summum sacerdotem gentis tuae, et ut amicusvoceris regis — et misit ei purpuram et coronam auream — et, quae nostrasunt, sentias nobiscum et conserves amicitias ad nos ”.
21 E (allora) Ionata si vestì la santa stola nelli solenni dì di quella pasqua di scenofegia, nel settimo mese degli anni CLX (del regno de' Greci); e radunò l'oste, e fece moltitudine d' arme.21 Et induit seIonathas stola sancta septimo mense, anno centesimo sexagesimo, in die sollemniScenopegiae; et congregavit exercitum et fecit arma copiosa.
22 Onde molto s' attristò Demetrio, quando intese le parole di quello che lo re Alessandro avea fatto, dicendo:22 Et audivit Demetrius verba ista et contristatus est nimis et ait:
23 Che abbiamo noi fatto, che Alessandro ci hae avanzato in prendere l'amistà de' Giudei a sua fortezza?23 “ Quidhoc fecimus quod praeoccupavit nos Alexander apprehendere amicitiam Iudaeorum adfirmamentum?
24 Adunque io scriverò ancora loro parole di prieghi, e proferrò loro dignitadi e doni, acciò che siano meco in mio aiuto.24 Scribam et ego illis verba deprecatoria et dignitates et dona,ut sint mecum in adiutorium ”.
25 E scrisse loro (lo re Demetrio) a questo modo; lo re Demetrio) alla gente Giudea salute.25 Et misit eis secundum haec verba: “ RexDemetrius genti Iudaeorum salutem.
26 Noi sì aviamo inteso (e veduto) che voi ci avete osservati i patti (avuti con voi), e siete stati fermi nella nostra amistade, e non vi siete congiunti con li nostri nimici; onde molto ne siamo allegri.26 Quoniam servastis ad nos pactum etmansistis in amicitia nostra et non accessistis ad inimicos nostros, audivimuset gavisi sumus.
27 E però piacciavi ancora (di perseverare e) di mantenere la fede, e renderemo a voi buone retribuzioni per quelle cose che fatto avete a noi.27 Et nunc perseverate adhuc conservare ad nos fidem, etretribuemus vobis bona pro his, quae facitis nobiscum,
28 E rimetteremo a voi molte prestanze, e daremovi donamenti.28 et remittemus vobispraestationes multas et dabimus vobis donationes.
29 Infino a ora io vi delibero, e con voi tutti i Giudei, de' tributi; e perdonovi i prezzi del sale, e lasciovi le corone (dell' oro) e la terza parte del seme.29 Et nunc absolvo vos etremitto Iudaeos a tributis et pretio salis et a coronis;
30 E la metà del frutto dello legno, il quale mi toccava in parte, (e questo) vi lascio oggi e da quinci inanzi, sì che non si tolga dalla terra de' Giudei e dalle tre cittadi, che vi sono congiunte, di Samaria e di Galilea, da oggi inanzi e per tutto il futuro tempo.30 et pro tertia parteseminis et pro dimidia parte fructus ligni, quod debetur mihi accipere, remittoex hodierno die et deinceps accipere a terra Iudae et a tribus regionibus, quaeadditae sunt illi ex Samaritide et Galilaea, ex hodierna die et in totum tempus;
31 E Ierusalem sia franca e santa con tutti li suoi confini; e a lei torni le sue decime e tributi, e sieno suoi.31 et Ierusalem sit sancta et libera et fines eius et decimae et tributa.
32 E ancora vi rilascio la signoria della ròcca di Ierusalem, e dolla al sommo sacerdote, ch' egli vi metta dentro quegli uomini che gli piaceranno, che la guardino.32 Remitto etiam potestatem arcis, quae est in Ierusalem, et do eam summosacerdoti, ut constituat in ea viros, quoscumque ipse elegerit, qui custodianteam.
33 E (che) ogni Giudeo, il quale è in prigione della terra di Giuda in tutto il mio reame, io lo delibero in tutto e dono, sì che sieno liberi da' loro tributi, e ancora di quegli del bestiame loro.33 Et omnem animam Iudaeorum, quae captiva est a terra Iudae in omni regnomeo, relinquo liberam gratis, et omnes a tributis solvantur etiam pecorumsuorum.
34 E tutti li dì solenni e gli sabbati e le nove lune e li decreti, e gli tre dì che sono inanzi allo di solenne, e tre dì poi, tutti sieno a franchigia, e di remissione a tutti li Giudei che sono nel mio reame.34 Et omnes dies sollemnes et sabbata et neomeniae et dies decreti ettres dies ante diem sollemnem et tres dies post diem sollemnem sint omnesimmunitatis et remissionis omnibus Iudaeis, qui sunt in regno meo;
35 E alcuno non averae potenza di fare alcuna cosa, e di muovere di fatto incontro ad alcuno di loro in ciascuno piato.35 et nemohabebit potestatem agere et perturbare aliquem illorum de omni causa.
36 E (vogliamo che) siano scritti infino in XXX milia Giudei nell' oste del re, e sarà loro dato soldo e doni, sì come si conviene (come) a gente del re; e di loro si eleggeranno alquanti, acciò che sieno grandi, i quali guarderanno le fortezze del re.36 Etascribantur ex Iudaeis in exercitu regis ad triginta milia virorum, et dabunturillis copiae, ut oportet omnibus exercitibus regis.
37 E ancora di loro si eleggeranno certi i quali sieno sopra li fatti del re, i quali si debbiano fare in fede; e di loro sieno fatti principi, e viveranno secondo le loro leggi, sì come comandò il re nella terra di Giudea.37 Et ex eis constituentur,qui sint in munitionibus regis magnis, et ex his constituentur super negotiaregni, quae aguntur ex fide, et praepositi eorum et principes sint ex eis etambulent in legibus suis, sicut praecepit rex in terra Iudae.
38 E le tre cittadi, le quali sono aggiunte alla (provincia di) Giudea del paese di Samaria, sieno riputate con Giudea; sì che siano pure sotto a uno signore, e non ubbidiscano se non la signoria del sommo sacerdote.38 Et tresregiones, quae additae sunt Iudaeae ex regione Samariae, addatur Iudaeaereputari, ut sint sub uno et non oboediant alii potestati, nisi summisacerdotis.
39 Ancora Tolemaida, con tutti li suoi confini, i quali io diedi in dono a' santi che sono in Ierusalem, per le necessarie spese de' santi.39 Ptolemaida et confines eius dedi donum sanctis, quae sunt inIerusalem, ad necessarios sumptus sanctis.
40 E ancora ciascuno anno io donerò XV milia sicli d'ariento delle ragioni del re, li quali mi toccano in parte,40 Et ego do singulis annis quindecimmilia siclorum argenti de rationibus regis ex locis, quae me contingunt;
41 e ancora tutto l' altro avanzo, il quale loro non renderono quegli ch' erano sopra i fatti regali negli anni passati di prima; e questi si daranno nell'opere della casa di Dio.41 etomne, quod reliquum fuerit, quod non reddiderant, qui super negotia erant, annisprioribus, ex hoc dabunt in opera domus.
42 E sopra questo, XV milia sicli d'ariento, i quali ricevevano della ragione de' santi ciascuno anno; queste cose s' appartengano a' sacerdoti i quali usano al servigio di Dio.42 Et super haec quinque milia siclorumargenti, quanta accipiebant de sanctorum ratione per singulos annos, et haecremittuntur eo quod ipsa ad sacerdotes pertineant, qui ministerio funguntur.
43 E chiunque fuggirae nel tempio ch' è in Ierusalem, e tutti i suoi confini, pogniamo che siano colpevoli, ioro in ciascuno fatto siano liberati, e tutto quello che hanno nel regno mio sia suo liberamente.43 Et quicumque confugerint in templum, quod est Hierosolymis, et in omnibusfinibus eius debentes regalia et quamlibet rem, dimittantur, et universa, quaesunt eis in regno meo.
44 E ancora siano date le spese della ragione del re, per edificare e per fare l'opere de' santi,44 Et ad aedificanda vel restauranda opera sanctorumsumptus dabitur de ratione regis;
45 e per rifare le mura di Ierusalem, e per fortificarle d'intorno, e per rifare le mura in Giudea.45 et ad exstruendos muros Ierusalem etcommuniendum in circuitu sumptus dabitur de ratione regis et ad construendosmuros in Iudaea ”.
46 E avendo adunque Ionata e il popolo intese queste parole, non le credettono, e non ricevettono loro proferte; imperò che si ricordarono della grande malizia, che aveano operata nel popolo Giudeo, e com' egli gli aveano fortemente tormentati.46 Ut audivit autem Ionathas et populus sermones istos, non crediderunt eis necreceperunt, quia recordati sunt malitiae magnae, quam fecerat in Israel ettribulaverat eos valde.
47 E piacque loro di tenere con Alessandro, però che primo era istato porgitore di pace; e a lui da indi inanzi continuamente davano aiuto.47 Et complacuit eis in Alexandro, quia ipse fuerat eisprinceps sermonum pacis, et ipsi auxilium ferebant omnibus diebus.
48 Allora lo re Alessandro radunoe grande gente, e menò sua oste contro a Demetrio.48 Etcongregavit rex Alexander exercitum magnum et admovit castra contra Demetrium.
49 E combatterono insieme i due re; ma la gente dell' oste del re Demetrio si fuggì, e Alessandro tenne loro dietro, e sopragiunsegli nel cammino.49 Et commiserunt proelium duo reges, et fugit exercitus Alexandri, et insecutusest eum Demetrius et praevaluit adversus eos;
50 Allora la battaglia induroe infino che il sole tramontò; e in quel dì fu morto Demetrio, (e sconfitta la gente sua, e lo re Alessandro ebbe vittoria).50 et confirmavit proelium nimis,donec occidit sol, et cecidit Demetrius in die illa.
51 Dond' egli mandò ambasciatori a Tolomeo, re d'Egitto, dicendo in questo modo:51 Et misit Alexander ad Ptolemaeum regem Aegypti legatos secundum haec verbadicens:
52 Conciosia cosa ch' io sia tornato nel mio reame, e sono seduto nella sedia del mio padre, e hoe racquistato il nostro paese, e hoe isconfitto e morto Demetrio;52 “ Quoniam regressus sum in regnum meum et sedi in sede patrummeorum et obtinui principatum et contrivi Demetrium et possedi regionem nostram
53 e combattemmo insieme la mia gente colla sua, e fue vinto, e fue fuori della sedia del suo reame;53 et commisi pugnam cum eo, et contritus est ipse et castra eius a nobis, etsedimus in sede regni eius;
54 piacciati che facciamo insieme amistade; e dammi la tua figliuola per moglie, e io sarò tuo genero, e darotti doni e dignitadi.54 et nunc statuamus ad invicem amicitiam, et damihi filiam tuam uxorem, et ego ero gener tuus et dabo tibi dona et ipsi dignate ”.
55 E lo re Tolomeo rispuose in questa forma: beato fu quello giorno, che tu tornasti alla terra dei tuoi padri, e sedesti nella sedia del regno loro.55 Et respondit rex Ptolemaeus dicens: “ Felix dies, in qua reversuses ad terram patrum tuorum et sedisti in sede regni eorum!
56 Ond' io farò quello che tu hai addomandato; ma vienmi incontro infino a Tolemaida, si che noi ci convegniamo insieme, e darotti moglie sì come tu hai detto.56 Et nunc faciamtibi, quae scripsisti, sed occurre in Ptolemaidam, ut videamus invicem nos, etsocer fiam tibi, sicut dixisti ”.
57 Allora si partì d' Egitto lo re Tolomeo, e Cleopatra sua figliuola, e fu nel CLXII anno (del regno de' Greci), e venne a Tolemaida.57 Et exivit Ptolemaeus de Aegypto, ipse etCleopatra filia eius, et venit Ptolemaidam anno centesimo sexagesimo secundo.
58 E lo re Alessandro anco quivi venne; e fece le sue nozze, sì come fanno li re, con grande gloria.58 Et occurrit ei Alexander rex, et dedit ei Cleopatram filiam suam et fecitnuptias eius Ptolemaidae sicut reges in magna gloria.
59 Allora lo re Alessandro scrisse a Ionata, che gli venisse incontro (a Tolemaida).59 Et scripsit rex Alexander Ionathae, ut veniret obviam sibi.
60 Ed egli v' andò (con grande gente e) con grande gloria, e scontrossi quivi cogli due re (coronati), e diede loro molto ariento e oro e altri doni; onde loro lo ricevettono graziosamente.60 Et abiit cumgloria Ptolemaidam et occurrit ibi duobus regibus et dedit illis argentum multumet aurum et dona et invenit gratiam in conspectu eorum.
61 E allora vi capitarono uomini rei e malvagi del popolo d' Israel, i quali (erano pieni di malizia` e d'odio, e) accusarono Ionata; ma lo re non gli volse intendere.61 Et conveneruntadversus eum viri pestilentes ex Israel, viri iniqui interpellantes adversuseum; et non intendit ad eos rex.
62 Anzi comandò che Ionata fosse ispogliato delle sue vestimenta, e fosse rivestito di rosato; e così fu fatto. E lo re il puose a sedere seco.62 Et iussit rex, et exspoliaverunt Ionathanvestibus suis et induerunt eum purpura; et ita fecerunt. Et collocavit eum rexsedere secum.
63 E disse alli suoi principi, che andassono con lui per la terra, e fece bandire che alcuno non sia ardito d' accusarlo, nè di molestarlo d' alcuna cosa per alcuna cagione.63 Dixitque principibus suis: “ Exite cum eo in medium civitatiset praedicate, ut nemo adversus eum interpellet de ullo negotio, nec quisquam eimolestus sit de ulla ratione ”.
64 E quando quegli che l' accusavano viddono magnificare la sua gloria, e viddono lui vestito di rosato, incontanente si fuggirono tutti.64 Et factum est, ut viderunt, quiinterpellabant gloriam eius, quae praedicabatur, et opertum eum purpura,fugerunt omnes.
65 E in questo modo lo fece grande il re, e fecelo iscrivere fra gli primi suoi amici, e fecelo duca e partefice della signoria.65 Et magnificavit eum rex et scripsit eum inter primos amicoset posuit eum ducem et participem principatus.
66 E così tornò Ionata in Ierusalem con pace e con letizia.66 Et reversus est Ionathas inIerusalem cum pace et laetitia.
67 Nel centosessantacinquesimo anno (del regno de' Greci) Demetrio, figliuolo di Demetrio, venne da Creta nella terra del suo padre.67 In anno centesimo sexagesimo quinto venit Demetrius filius Demetrii a Cretain terram patrum suorum;
68 E quando lo re Alessandro lo intese, si turboe molto, e tornoe ad Antiochia.68 et audivit Alexander rex et contristatus est valdeet reversus est Antiochiam.
69 Ma Demetrio fece suo principe Apollonio, il quale signoreggiava (a' confini della Soria) in una parte dello reame la quale si chiamava Celesiria; il quale radunoe grande (gente e fece grande) oste, e venne a Iamnia; e mandò dicendo a Ionata sommo sacerdote:69 Et constituit Demetrius rex Apollonium, quipraeerat Coelesyriae, et congregavit exercitum magnum; et accessit ad Iamniam etmisit ad Ionathan summum sacerdotem
70 Tu solo ti se' ribellato da noi, e sì ti fai beffe di me, e sì m' hai in obbrobrio; e veggiamo che tu ci contrarii per li monti (e per gli altri luoghi nelli quali tu se' signore).70 dicens: “ Tu omnino solus resistisnobis; ego autem factus sum in derisum et in opprobrium propter te; et quare tupotestatem adversum nos exerces in montibus?
71 Ma se tu ti confidi nelle tue fortezze, iscendi a noi al piano campo, e proviamo quivi insieme; e allora vedrai come egli è meco la virtù delle battaglie.71 Nunc ergo si confidis invirtutibus tuis, descende ad nos in campum, et comparemus illic invicem, quiamecum est virtus civitatum.
72 (E imperò) impara e addomanda chi son io, e gli altri che sono nel mio aiuto, i quali dicono che il vostro piede non si puote fermare dinanzi dalla nostra faccia; imperciò che due volte i tuoi padri si sono fuggiti (da loro) nella loro terra medesima.72 Interroga et disce quis sum ego et ceteri, quiauxilio sunt nobis, et dicunt: “Non potest stare pes vester ante faciemnostram, quia bis in fugam conversi sunt patres tui in terra sua”.
73 Ora adunque come credi tu potere sostenere tanta oste e tanta cavalleria nel campo ove non è pietra, nè sasso, nè luogo da fuggire?73 Et nuncnon poteris sustinere equitatum et exercitum talem in campo, ubi non est lapisneque silex neque locus fugiendi ”.
74 E quando Ionata intese questi sermoni, incontamente fu mosso nell' animo suo, e disse che fossono apparecchiati XV milia uomini; e così elesse, e uscì fuori di Ierusalem, e Simone suo fratello gli' venne in aiuto.74 Ut audivit autem Ionathas sermones Apollonii, motus est animo et elegit decemmilia virorum et exiit ab Ierusalem, et occurrit ei Simon frater eius inadiutorium.
75 E puosono il campo a Ioppen; il popolo cacciò Ionata dalla città, però che la guardia di Apollonio era in Ioppen; e combatteronla (e vinserla).75 Et applicuit castra in Ioppen; et excluserunt eum, qui erant decivitate, quia custodia Apollonii in Ioppe erat, et oppugnaverunt eam.
76 Ed essendo spaventati quelli ch' erano nella cittade, sì gli apersono le porte; e così acquistò Ionata Ioppen.76 Etexterriti, qui erant in civitate, aperuerunt ei, et obtinuit Ionathas Ioppen.
77 E quando Apollonio questo intese, si mosse con tre milia cavalieri e con grande oste.77 Et audivit Apollonius et admovit tria milia equitum et exercitum multum. Etabiit Azotum tamquam iter faciens et statim exiit in campum, eo quod haberetmultitudinem equitum et confideret in eis.
78 E andossene pianamente ad Azoto, e quivi pose il campo, imperò ch' egli avea grande quantità (di gente a piè e) di cavalieri, e confidavasi in loro. Ma Ionata gli andò dietro in Azoto, e quivi combatterono insieme.78 Et insecutus est eum Ionathas inAzotum, et exercitus commiserunt proelium.
79 E aveva lasciato Apollonio (di loro) mille cavalieri in campo per agguato.79 Et reliquit Apollonius milleequites post eos occulte.
80 E quando Ionata ebbe ispiato che agguato era posto dopo lui, attorniò il campo d' Apollonio; i quali saettarono al popolo di Ionata dalla mattina insino al vespero.80 Et cognovit Ionathas quoniam insidiae sunt post se;et circuierunt castra eius et iecerunt iacula in populum a mane usque advesperam.
81 E il popolo stette per quel modo, sì come comandò Ionata; e li cavalieri delli nimici erano affaticati; e li loro cavalli stanchi.81 Populus autem stabat, sicut praeceperat Ionathas, et laboraveruntequi eorum.
82 Di che Simone incalzò l'oste suo, e commise battaglia incontro alla legione; e li cavalieri erano affaticati, e furono da lui sconfitti, e fuggirono.82 Et eiecit Simon exercitum suum et commisit contra legionem;equites enim fatigati erant. Et contriti sunt ab eo et fugerunt,
83 E gli altri ch' erano sparti per lo campo sì fuggirono in Azoto, ed entrarono nel tempio di Betdagon loro idolo, acciò che fossono salvi.83 et equidispersi sunt in campo et fugerunt in Azotum et intraverunt in Bethdagon idolumsuum, ut ibi se liberarent.
84 Ma Ionata arse Azoto, e le cittadi che v'erano dintorno, e prese le loro ricchezze; e arse il tempio di Betdagon, e quegli che quivi fuggirono dentro.84 Et succendit Ionathas Azotum et civitates, quaeerant in circuitu eius, et accepit spolia eorum et templum Dagon et omnes, quifugerunt in illud, succendit igne.
85 E furono, tra gli morti e arsi, quasi nel torno di VIII milia.85 Et fuerunt, qui ceciderunt gladio cum hisqui succensi sunt, fere octo milia virorum.
86 Poi si partì quindi Ionata con l'oste, e puose il campo ad Ascalona; ma loro gli vennono incontrol con grande gloria.86 Et movit inde Ionathas castra etapplicuit ad Ascalonem, et exierunt de civitate obviam illi in magna gloria.
87 E poi si (partì quindi, e) tornò Ionata con gli suoi in Ierusalem con molte ricchezze.87 Et reversus est Ionathas in Ierusalem cum suis habentibus spolia multa.
88 E quando lo re Alessandro udì queste cose, sì si puose in cuore di glorificare più Ionata.88 Etfactum est, ut audivit Alexander rex sermones istos, et addidit adhucglorificare Ionathan
89 E mandogli la fibbia dell' oro, sì come era usanza di dare a' consorti dello re. E donogli Accaron e tutti i suoi termini in possessione.89 et misit ei fibulam auream, sicut consuetudo est daricognatis regum, et dedit ei Accaron et omnes fines eius in possessionem.