SCRUTATIO

Lunedi, 23 giugno 2025 - San Giuseppe Cafasso ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Marco 4


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BIBBIA MARTINIBIBBIA VOLGARE
1 E cominciò di nuovo a insegnare vicino al mare: e si raunò intorno a lui moltitudine di gente; dimodoché montato in una barca sedeva sul mare: e tutta quanta la turba stava in terra lungo la marina:1 E ancora incominciò a insegnare, essendo appresso il mare; e a lui raunossi molta turba, per modo che fu bisogno salisse nella navicella (e sedendo insegnasse) stando sul mare; ed eravi tutta la turba appresso il mare sopra la terra.
2 E insegnava loro molte cose per via di parabole, e diceva loro secondo la sua maniera d'insegnare:2 E insegnavali molte cose in parabole, e dicevali nella sua dottrina:
3 Ponete mente: Ecco che il seminatore andò a seminare.3 Udite; fu uno che uscitte fuori per seminare.
4 E mentre seminava, parte (del seme) cadde lungo la strada, e venner gli uccelli dell'aria, e lo mangiarono.4 E mentre ch' egli seminava, uno cascò appresso la via; e vennero li uccelli dal cielo, e manducorono quello.
5 Un'altra parte cascò in luogo sassoso, dove non trovò molta terra: e subito nacque, perché non aveva terren profondo:5 L'altro cascò sopra la (via) petrosa, dove non ebbe molta terra; e incontinente egli nacque, però che non vi era altezza della terra.
6 Ma levatosi il sole, fu arso dal calore: e, perché non aveva barbicato, seccò.6 E quando si levò il sole, la bruciò; e seccò quello che non avea radice.
7 Un'altra parte cadde tra le spine, e cresciute le spine lo soffogarono, e non recò frutto.7 L'altro cascò nelle spine; e ascendettero le spine, e soffocorono quello, ed egli non dètte frutto.
8 Altra cadde in buon terreno: e dette frutto, che venne su rigoglioso, e rese dove trenta per uno, dove sessanta, e dove cento.8 L'altro cascò nella buona terra, e dava il frutto ascendente e crescente; uno rendeva trenta, e uno sessaata, e uno cento.
9 E diceva loro: Chi ha orecchie da intendere, intenda.9 Ed egli diceva; chi ha orecchie da udire, oda.
10 Ma quando egli fu solo, i dodici, che eran con lui, lo interrogarono sopra la parabola.10 Ed essendo (la parabola) singolare, li dodici ch' erano con lui lo domandarono quel che voleva significare la parabola.
11 Ed egli diceva loro: A voi è dato d'intendere il mistero del regno di Dio; ma per quelli, che sono fuora, tutto si fa per via di parabole:11 Ed egli li disse: a voi è dato a conoscere il secreto del regno di Dio; ma a quelli, che sono di fuori, sono fatte tutte le cose in parabole,
12 Affinchè vedendo veggano, e non reggano: e udendo odano, e non intendano: perché non si convertano una volta, e sian loro rimessi i peccati.12 acciò che li vedenti [vedano e] non vedano, e li udenti (non) odano e non intendano; anche alcuna volta si convertano, e sianli perdonati li peccati.
13 E disse loro: Non intendete questa parabola? e come intenderete tutte (le altre) parabole?13 E disse a quelli: voi non sapete questa parabola? e a qual modo intenderete tutte le parabole?
14 Il seminatore è colui, che semina la parola.14 Quel che semina, egli è colui che semina il verbo.
15 Quelli, che la semenza ricevono tango la strada, sono coloro, ne' quali viene seminata la parola: ma udita che l'hanno, vien tosto Satana, e porta via la parola seminata ne' loro cuori.15 Ma quel ch' è seminato appresso la via sono quelli, che quando avranno udita la parola, incontanente viene satana, e leva da' loro cuori quel ch' è stato seminato in essi.
16 Slmilmente quelli, che han ricevuto il seme in luoghi sassosi, sono coloro, che, udita la parola, subito l'abbracciano con allegrezza:16 E similmente sono quelli, che sono seminati sopra la pietra, li quali quando avranno udita la parola (di Dio), incontanente la ricevono con gaudio;
17 E non hanno in se radice; ma son di corta durata: e venata poi la tribolazione, e la persecuzione a motivo della parola, restano subito scandalizzati.17 e in sè non hanno radice, ma sono temporali; e venuta la tribulazione e la persecuzione, prestamente scandalizzansi per la parola.
18 Quelli, che ricevono il seme tra le spine, sono coloro, i qaali ascoltano la parola:18 E sono gli altri che sèminano nelle spine; questi sono quelli che odono la parola di Dio;
19 Ma le sollecitudini del secolo, e le ingannevoli ricchezze, e gli altri disordinati affetti sopravvenendo soffocano la parola; ed ella rimane infruttuosa.19 ed entranti le miserie del mondo, e la decezione delle ricchezze, e le concupiscenze affogano il verbo (di Dio); e fassi senza frutto.
20 Ma quelli, che il seme ricevono in buon terreno, sono coloro, i quali la parola ascoltano, e l'abbracciano, e portano frutto, chi il trenta, chi il sessanta e chi il cento per uno.20 E questi che sono seminati sopra la terra buona, sono quelli che odono la parola e la ricevono; e uno fruttifica trenta, e uno sessanta, e uno cento.
21 E diceva loro: Forse che vien fuori la lucerna per essere messa sotto del moggio, o sotto al letto? non vien ella per esser posta sul candeliere?21 Ed etiam diceva a quelli: adunque è venuta la lucerna, acciò sia posta sotto il moggio, ovvero sotto il letto? Ma quella è, acciò sia posta sopra il candeliere.
22 Imperocché non è cosa nascosta, che non abbia a manifestarsi: né che sia fatta per istare occulta, ma per uscire alla luce.22 Certo nulla cosa è nascosta, che non si manifesti; nulla fassi in occulto, che non venga in palese.
23 Chi ha orecchie da intendere, intenda.23 S' egli è chi abbia orecchie da udire, oda.
24 E diceva loro: Badate a quello, che udite. Con quella misura, colla quale avrete misurato, sarà rimisurato a voi, e con giunta.24 Ed etiam diceva a quelli: guardate come voi udite. In quella misura che voi misurerete, saravvi misurato a voi, e fattovi la giunta.
25 Imperocché a colui, che ha sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che ha.25 Imperò a colui che ha, sara'li dato; e chi non ha, etiam quello ch' egli ha sara'li tolto.
26 Diceva ancora: Il regno di Dio è, come se uno getta il seme sopra la terra.26 E si diceva: a tal modo è il regno del cielo, come se fosse uno uomo che gittasse la semenza in terra,
27 E dorme, e si alza notte, e di: e il seme barbica, e cresce, mentr'ei noi sa,27 e si addorma, e levisi la notte e il giorno, e il seme germini e accresca, egli nol sapendo.
28 Imperocché la terra da se stessa produce prima l'erba, poi la spiga, indi nella spiga il pieno frumento.28 Venendo più oltre, la terra fruttifica in prima l'erba, dopo la spica; e dopo è il pieno frumento nella spica.
29 E formato che sia il frutto, tosto vi si mette la falce, perché è tempo di messe.29 E quando avrà prodotto il frutto, incontanente manda la falce; imperò che gli è presente la messe.
30 E diceva ancora: A qual cosa assomiglieremo noi il regno di Dio? o con qual parabola lo figureremo?30 Ed etiam egli diceva: a cui agguaglieremo il regno di Dio? ovvero a quale parabola assimiglieremo quello?
31 Egli è come un granello di senapa, il quale, quando si semina in terra, è il minimo di tutti i semi, che sono al mondo.31 Agguaglieremolo al grano del senapo; il qual essendo minimo di tutti li semi che sono in terra,
32 Ma seminato che è, si innalza, e diventa maggiore di tutti i legami, e fa gran rami; dimodoché gli uccelli dell'aria all'ombra di lui possono allargare.32 quando egli è seminato, (poi che è nasciuto) fassi arbore, e fassi maggiore dell' altre erbe, e fa li grandi rami, per modo che gli uccelli del cielo possono abitare sotto l'ombra sua.
33 E spiegava loro la parola con molte di queste parabole, secondo che potevano udire:33 Ed etiam parlava con molte altre parabole, a modo che potevano udire.
34 E non parlava a loro senza parabole; ma a solo a solo il tutto sponeva a' suoi discepoli.34 Ma non gli parlava senza parabole; ma alli discepoli, da per sè, declaravali ogni cosa.
35 E lo stesso giorno, venuta la sera, disse loro: Passiamo all'altra riva.35 E in quel giorno, essendo fatto sera, dissegli: passiamo dall' incontro.
36 E licenziato il popolo, lo menarono, come stava nella barca: e altre barche ancora erano con esso.36 E lascianti la turba, il tolsero a modo che egli era nella navicella; ed eranvi con lui altre navicelle.
37 E si levò gran bufera, la quale gettava le onde nella barca; dimodocè la barca si empiva.37 E fu fatta una grande tempesta di vento, e le onde salivano nella nave, per modo che si adempiva la nave.
38 Ed egli se ne stava in poppa addormentato sopra un guanciate: e svegliano, e gli dicono: Maestro, a te cale, che noi andiamo in perdizione?38 Ed egli era nella poppa dormendo, e quelli il destarono, e sì li dissero: maestro, non vedi che periamo?
39 Ed egli alzatosi, sgridò il vento e disse al mare: Chetati, sta' zitto. E cessò il vento, e si fé' gran bonaccia.39 E levandosi, comandò al vento, e disse al mare: cessa e sta queto. E incontanente cessò il vento, e fu fatta una grande tranquillità.
40 Ed egli disse loro: Perché temete? non avete pur ancò fede? Ed essi furono ripieni di timor grande, e dicevano l'uno all'altro: Chi è mai costui, cui e il vento, e il mare prestano ubbidienza?40 E disse a loro: il perchè siete timidi? ancora non avete fede? Ed egli temettero di grande timore, e dicevano l'uno all' altro: qual pensi sia questo, imperò che il vento e il mare gli obbediscono?