SCRUTATIO

Mercoledi, 15 ottobre 2025 - Santa Teresa d´Avila ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 23


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Domenedio, padre e signoreggiatore della vita mia, non mi lasciare nel consiglio (sconsiderato) di coloro, e non mi lasciar cadere in quella vergogna (e improperio).1 Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.
2 Or chi darae alli miei pensieri flagelli, e al cuor mio dottrina di sapienza, acciò che non mi risparmino nelle orazioni (d' essere corretto nel pensiero e ammaestrato nel cuore), e non appariscano li peccati loro,2 Chi fustigherà i miei pensieri
e chi insegnerà la sapienza al mio cuore,
perché non siano risparmiati i miei errori
e i loro peccati non restino impuniti,
3 e non crescano le ignoranze mie, e non moltìplichino li falli miei, e non abbondino li peccati miei, e non caggi nel conspetto delli avversarii miei, e allègrisene lo nimico mio?3 perché non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
e io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca su di me?
Per loro è lontana la speranza della tua misericordia.
4 Signore, padre e Iddio della vita mia, non mi lasciare nel pensiero loro.4 Signore, padre e Dio della mia vita,
non darmi l’arroganza degli occhi
5 E non mi dare nello alzamento degli occhi miei, e ogni desiderio isvolgi di me.5 e allontana da me ogni smodato desiderio.
6 Togli da me le concupiscenze del ventre, li congiugamenti della concupiscenza non mi piglino, e non mi dare a niuno irridente nè isfrenato.6 Sensualità e libidine non s’impadroniscano di me,
a desideri vergognosi non mi abbandonare.
7 Udite, figliuoli, la dottrina della bocca mia; e chi la osserverà, non perirà per la bocca sua, non sarà scandalizzato nell' opere iniquissime.7 Ascoltate, figli, come disciplinare la bocca,
chi ne tiene conto non sarà colto in flagrante.
8 Nella vanitade sua è preso il peccatore; e il superbo e il maldicente si scandalizzerae in quello.8 Il peccatore è vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi trovano inciampo.
9 Non adusare la bocca tua a giurare, però che molto cadimento è in quello.9 Non abituare la bocca al giuramento,
non abituarti a proferire il nome del Santo.
10 Il nominare Iddio non sia continuo nella bocca tua, e in tutti santi non ti mescolare; però che non sarai sanza pena da loro.10 Infatti, come un servo interrogato accuratamente
non mancherà di prendere lividure,
così chi giura e pronuncia il Nome di continuo
di certo non sarà esente da peccato.
11 Sì come il servo, richiesto spesso, non è invidiato, così ciascuno che giurerae e nominerae, in tutto non sarae sanza peccato.11 Un uomo dai molti giuramenti accumula iniquità;
il flagello non si allontana dalla sua casa.
Se sbaglia, il suo peccato è su di lui;
se non ne tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso, non sarà giustificato,
e la sua casa si riempirà di sventure.
12 L'uomo che molto giura, si riempierae di iniquitade; e la piaga non si partirae dalla casa di colui.12 C’è un modo di parlare paragonabile alla morte:
che non si trovi nella discendenza di Giacobbe!
Da tutto questo infatti staranno lontano i pii,
così non si rotoleranno nei peccati.
13 E se elli ingannerae (il prossimo), il peccato suo sarae sopra lui; e se egli s' infignerae, peccherà doppiamente.13 Non abituare la tua bocca a grossolane volgarità,
in esse infatti c’è motivo di peccato.
14 E se a vòto giurerae, non fia giustificato; la casa sua si riempierae di pessimo merito.14 Ricorda tuo padre e tua madre
quando siedi tra i grandi,
perché non lo dimentichi davanti a loro
e per abitudine non dica sciocchezze,
e non giunga a desiderare di non essere nato
e maledica il giorno della tua nascita.
15 Ed è un altro parlare contrario (che chi l'userae) nella morte; non si troverà nella eredità di Iacob.15 Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggerà in tutta la sua vita.
16 Però questi parlari tutti si tolgano dalli misericordiosi; e non si convolgano nelli peccati,16 Due tipi di persone moltiplicano i peccati,
e un terzo provoca l’ira:
una passione ardente come fuoco acceso
non si spegnerà finché non sia consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non desisterà finché il fuoco non lo divori;
17 Non adusare al parlare disordinato la bocca tua; però che in quello è parola di peccato.17 per l’uomo impudico ogni pane è appetitoso,
non si stancherà finché non muoia.
18 Ricòrdati del padre e della madre tua, però che nel mezzo stai de' grandi,18 L’uomo infedele al proprio letto
dice fra sé: «Chi mi vede?
C’è buio intorno a me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, perché temere?
Dei miei peccati non si ricorderà l’Altissimo».
19 acciò che non dimentichi di te Iddio nel conspetto di coloro, e impazzato dalla tua continuanza sostegni rimproperio, e averesti voluto inanzi non essere nato, e maledichi il dì della tua nativitade.19 Egli teme solo gli occhi degli uomini,
non sa che gli occhi del Signore
sono mille volte più luminosi del sole;
essi vedono tutte le vie degli uomini
e penetrano fin nei luoghi più segreti.
20 L'uomo accostumato alle parole del rimproperio, in tutti li dì della vita sua non fia ammaestrato.20 Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano note,
allo stesso modo anche dopo la creazione.
21 Due generazioni abondano nelli peccati, e la terza generazione adduce ira e perdizione.21 Quest’uomo sarà condannato nelle piazze della città,
sarà sorpreso dove meno se l’aspetta.
22 L'anima maliziosa sì è come fuoco ardente; non si spegne infino a tanto che alcuna cosa inghiottisca.22 Così anche la donna che tradisce suo marito
e gli porta un erede avuto da un altro.
23 E l'uomo malvagio nella bocca della carne sua non cesserà, insino a tanto che accenderà il fuoco.23 Prima di tutto ha disobbedito alla legge dell’Altissimo,
in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si è macchiata di adulterio
e ha portato in casa figli di un estraneo.
24 All' uomo fornicario ogni pane è dolce; e non rincrescerae (infino) ch' elli peccherà infino alla fine.24 Costei sarà trascinata davanti all’assemblea
e si procederà a un’inchiesta sui suoi figli.
25 Ogni uomo che travarica il letto suo, dispregiando nell' anima sua, e dicendo: or chi mi vede?25 I suoi figli non metteranno radici,
i suoi rami non porteranno frutto.
26 Le tenebre attorniano me, e le pareti mi cuoprono, e niuno mi vede; cui temo? l' Altissimo non si ricorderà de' miei peccati.26 Lascerà il suo ricordo come una maledizione,
la sua infamia non sarà cancellata.
27 E non intende che l'occhio di colui vede tutte le cose, e ch' elli caccia da sè lo timore di Dio: or che paura è questa di quello cotale uomo? e li occhi di colui temono tutti.27 I superstiti sapranno
che nulla è meglio del timore del Signore,
nulla è più dolce dell’osservare i suoi comandamenti.
28 E non intese, che gli occhi di Dio sono molto più lucenti sopra il sole, ragguardando tutte le vie degli uomini, il profondo del mare e il cuore dentro delli uomini (i quali guardano tutte le cose) nelle parti secrete.28 Grande gloria è seguire Dio,
essere a lui graditi è lunga vita.
29 Al Signore Iddio, inanzi che le cose fussono create, furono conosciute da lui; e così, poi che furono fatte, vede tutte le cose.
30 Questo sarà giudicato nelle piazze della cittàde; e come puledro sarà cacciato, e dove non spererae sarà preso.
31 E sarae vituperio di tutti, però che non averae inteso il timore di Dio.
32 Così ogni femina che lascerà il marito suo, e ordinerae la ereditade da altro marito,
33 primamente fu incredibile nella legge dello Altissimo; e appresso lascioe il marito suo; poi fornicò in adulterio, e d' altro marito ordinoe a sè figliuoli.
34 Costei fia menata nella chiesa, e nelli suoi figliuoli sarà veduta.
35 Li figliuoli suoi non faranno radici, e li rami suoi non faranno frutto.
36 Ma lasceranno in maledizione (l'anima sua
37 E conosceranno coloro che rimarranno, che nulla è meglio che il timore di Dio, e nulla è più dolce che guardare li comandamenti di Dio.
38 Grande gloria è seguire Iddio; però che lunghezza di dì si riceverà da lui.