Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Hebraeos 12


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Ideoque et nos tantam habentes impositam nubem testium, deponentes omne pondus, et circumstans nos peccatum, per patientiam curramus ad propositum nobis certamen :1 E imperò che noi avemo tanta imposta nube di testimonianza, ponendo noi ogni pondo [e] il peccato che sta intorno a noi, per la pazienza corriamo alla battaglia ch' è ordinata a noi,
2 aspicientes in auctorem fidei, et consummatorem Jesum, qui proposito sibi gaudio sustinuit crucem, confusione contempta, atque in dextera sedis Dei sedet.2 riguardando nell' autore della fede e nel redentore Iesù, il quale con allegrezza posta dinanzi da sè, sostenne la (passione della) croce, dispregiata la vergogna, e siede nella sedia dalla parte dritta di Dio.
3 Recogitate enim eum qui talem sustinuit a peccatoribus adversum semetipsum contradictionem : ut ne fatigemini, animis vestris deficientes.3 Adunque arricordatevi di colui che sostenne tale contraddizione incontro a sè medesimo da' peccatori, acciò che voi non vi stanchiate, e non vegniate meno (troppo tosto) nelle vostre tribulazioni.
4 Nondum enim usque ad sanguinem restitistis, adversus peccatum repugnantes :4 Chè ancora non combatteste insino al sangue, contra il peccato resistendo.
5 et obliti estis consolationis, quæ vobis tamquam filiis loquitur, dicens : Fili mi, noli negligere disciplinam Domini : neque fatigeris dum ab eo argueris.5 E siete dimenticati della consolazione, la qual parla a voi, sì come a figliuoli, dicendo così: figliuolo mio, non dimenticare la disciplina (l' ammaestramento) del Signore, e non ti stancare mentre che tu sarai ripreso da lui.
6 Quem enim diligit Dominus, castigat : flagellat autem omnem filium, quem recipit.6 Imperò che Dio castiga colui il quale egli ama; e flagella (e batte) ogni figliuolo ch' egli riceve.
7 In disciplina perseverate. Tamquam filiis vobis offert se Deus : quis enim filius, quem non corripit pater ?7 E perseverate in disciplina. Chè Dio offerisce sè medesimo a voi, come a figliuoli; e qual figliuolo è quello, che il padre non lo riprenda?
8 quod si extra disciplinam estis, cujus participes facti sunt omnes : ergo adulteri, et non filii estis.8 Ma se voi siete fuori del castigamento, del qual son partefici tutti (quelli che son figliuoli), adunque non siete voi figliuoli (maternali), ma adulteri.
9 Deinde patres quidem carnis nostræ, eruditores habuimus, et reverebamur eos, non multo magis obtemperabimus Patri spirituum, et vivemus ?9 Veramente noi avemmo padri ammaestratori, secondo la carne, li quali noi avemmo in grande reverenza; or molto maggiormente dovemo obbedire (e onorare) il Padre spirituale, e viveremo in lui.
10 Et illi quidem in tempore paucorum dierum, secundum voluntatem suam erudiebant nos : hic autem ad id quod utile est in recipiendo sanctificationem ejus.10 Nel tempo di pochi giorni, quelli ammaestravano noi secondo la sua volontà; ma questo, cosa ch' è utile, ne insegna di ricevere la sua santificazione.
11 Omnis autem disciplina in præsenti quidem videtur non esse gaudii, sed mœroris : postea autem fructum pacatissimum exercitatis per eam, reddet justitiæ.11 Veramente ogni castigamento, in questo presente secolo, non pare che sia cosa di allegrezza, anzi di tristizia; ma poi rende frutto di giustizia e di grande pace a coloro che s'argomentano per questa cosa.
12 Propter quod remissas manus, et soluta genua erigite,12 Per la qual cosa rizzate le mani pigre, e levate le ginocchia.
13 et gressus rectos facite pedibus vestris : ut non claudicans quis erret, magis autem sanetur.
13 E fate dritti andamenti con li vostri piedi, chè niuno erri (nella via) zoppicando, ma piuttosto sia sanato.
14 Pacem sequimini cum omnibus, et sanctimoniam, sine qua nemo videbit Deum :14 Seguitate la pace con tutte genti con santimonia, senza la quale niuna persona vederà Dio;
15 contemplantes nequis desit gratiæ Dei : ne qua radix amaritudinis sursum germinans impediat, et per illam inquinentur multi.15 guardando che niuno venga meno alla grazia di Dio, e che niuna radice di amaritudine non impedisca germinando fuori, e che per quella non si guastino molti.
16 Ne quis fornicator, aut profanus ut Esau : qui propter unam escam vendidit primitiva sua :16 E niuno di noi sia fornicatore, nè ghiotto come fue Esau, il quale vendette per uno mangiare li suoi onori.
17 scitote enim quoniam et postea cupiens hæreditare benedictionem, reprobatus est : non enim invenit pœnitentiæ locum, quamquam cum lacrimis inquisisset eam.17 E sappiate che poi questo Esaù desiderò di avere la benedizione per ereditare, e (dimandandola con lacrime, non di meno) sì fu riprovato (e rifiutato); e non trovò luogo di penitenza, avvegna che la domandasse piangendo.
18 Non enim accessistis ad tractabilem montem, et accensibilem ignem, et turbinem, et caliginem, et procellam,18 Chè per certo voi non vi appressaste al trattabile [monte] e all' accendevole fuoco, e alla turbine e alla caligine (di scurità) e alla tempesta,
19 et tubæ sonum, et vocem verborum, quam qui audierunt, excusaverunt se, ne eis fieret verbum.19 e al suono della tuba e alla voce di parole, la qual quelli che l'udirono, si scusarono che non fosse fatta a sè (nel tempo di Moisè, quando Dio apparve con queste cose che dette sono in sul monte. per dare la legge; e però si scusarono di non udire quella voce).
20 Non enim portabant quod dicebatur : Et si bestia tetigerit montem, lapidabitur.20 Perchè non poteano sostenere d' udire quel detto (ed era con comandamento), che se niuna bestia toccasse quel monte, ch' ella fusse lapidata.
21 Et ita terribile erat quod videbatur. Moyses dixit : Exterritus sum, et tremebundus.21 E così era terribile quello che si vedea (e cioè che si dicea), che Moisè disse: io son spaventato e timoroso.
22 Sed accessistis ad Sion montem, et civitatem Dei viventis, Jerusalem cælestem, et multorum millium angelorum frequentiam,22 Ma ora siete avvicinati al monte di Sion, e alla città di Dio vivente e celestiale Ierusalem, e alla frequentazione di molte migliaia di angioli,
23 et ecclesiam primitivorum, qui conscripti sunt in cælis, et judicem omnium Deum, et spiritus justorum perfectorum,23 e alla Chiesa de' primai, li quali son insieme. scritti in cielo, e a Dio giudice di tutti, e al spirito de' giusti e de' perfetti,
24 et testamenti novi mediatorem Jesum, et sanguinis aspersionem melius loquentem quam Abel.24 e a Iesù tramezzatore del nuovo testamento, e allo spargimento del sangue meglio parlante che Abel.
25 Videte ne recusetis loquentem. Si enim illi non effugerunt, recusantes eum, qui super terram loquebatur : multo magis nos, qui de cælis loquentem nobis avertimus.25 Guardate che voi non rifiutate il ben parlante a voi. Chè se quelli che refiutorono quello che parlava sopra la terra, non scamparono; molto maggiormente non scamparemo noi, se non intenderemo colui che parla a noi del cielo.
26 Cujus vox movit terram tunc : nunc autem repromittit, dicens : Adhuc semel, et ego movebo non solum terram, sed et cælum.26 La voce del quale movette la terra a quell'ora; e ora impromette e dice: ancora una volta, e moverò non solamente la terra, ma eziandio il cielo.
27 Quod autem, Adhuc semel, dicit : declarat mobilium translationem tamquam factorum, ut maneant ea quæ sunt immobilia.27 In quel che dice: ANCORA UNA VOLTA Si dichiara a noi il transportamento delle cose mobili, sì come di fatti, chè permagnino quelle cose che non son mobili.
28 Itaque regnum immobile suscipientes, habemus gratiam : per quam serviamus placentes Deo, cum metu et reverentia.28 Adunque recevendo noi il regno fermo, abbiamo grazia, per la quale serviamo piacendo a Dio con paura e con reverenza.
29 Etenim Deus noster ignis consumens est.29 Chè il nostro Dio è fuoco che consuma.