Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Iouse 10


font
VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Quæ cum audisset Adonisedec rex Jerusalem, quod scilicet cepisset Josue Hai, et subvertisset eam (sicut enim fecerat Jericho et regi ejus, sic fecit Hai et regi illius), et quod transfugissent Gabaonitæ ad Israël, et essent fœderati eorum,1 La qual cosa conciosia cosa che l'udisse Adonisedec, re di Ierusalem, che ciò fosse che Iosuè avesse presa la città di Ai, e avessela disfatta; e come avea fatto a Gerico e al re suo, così fece ad Ai e al re suo; e che i Gabaoniti se ne fossono andati ad Israel, e fossono patteggiati con loro,
2 timuit valde. Urbs enim magna erat Gabaon, et una civitatum regalium, et major oppido Hai, omnesque bellatores ejus fortissimi.2 ebbe grande paura; imperciò che Gabaon sì era grande cittade, e una delle cittadi regali, e maggiore che il castello d' Ai, e tutti i suoi combattitori fortissimi.
3 Misit ergo Adonisedec rex Jerusalem ad Oham regem Hebron, et ad Pharam regem Jerimoth, ad Japhia quoque regem Lachis, et ad Dabir regem Eglon, dicens :3 E mandò Adonisedec, re di Ierusalem, ad Oam re di Ebron, e a Faran re di Ierimot, e a Iafia re di Lachis, e a Dabir re di Eglon, dicendo:
4 Ad me ascendite, et ferte præsidium, ut expugnemus Gabaon, quare transfugerit ad Josue, et ad filios Israël.4 Venite su con meco a farmi aiuto, a ciò che (combattiamo e) pigliamo Gabaon, (e sappiamo quale è la cagione) che s'è fuggito ai figliuoli d' Israel a Iosuè.
5 Congregati igitur ascenderunt quinque reges Amorrhæorum : rex Jerusalem, rex Hebron, rex Jerimoth, rex Lachis, rex Eglon, simul cum exercitibus suis : et castrametati sunt circa Gabaon, oppugnantes eam.
5 E raunati insieme cinque re degli Amorrei andorono suso, cioè il re [di Ierusalem e il re] di Ebron e il re di Ierimot e il re di Lachis e il re di Eglon, tutti insieme con loro oste (e con la loro gente da combattere, e andarono), e puosero il campo a lato a Gabaon, combattendola.
6 Habitatores autem Gabaon urbis obsessæ miserunt ad Josue, qui tunc morabatur in castris apud Galgalam, et dixerunt ei : Ne retrahas manus tuas ab auxilio servorum tuorum : ascende cito, et libera nos, ferque præsidium : convenerunt enim adversum nos omnes reges Amorrhæorum, qui habitant in montanis.6 E quelli della città assediati sì mandarono a Iosuè, il quale era a campo in Galgala, e sì gli dissono non tardare di dare aiutorio alli servi tuoi, vieni suso tosto e liberaci e aiutaci, imperciò che sono raunati tutti i re degli Amorrei contro a noi, i quali abitano su ne' monti.
7 Ascenditque Josue de Galgalis, et omnis exercitus bellatorum cum eo, viri fortissimi.7 E levossi suso Iosuè di Galgala, e tutto l'oste de' combattitori con lui, uomini fortissimi.
8 Dixitque Dominus ad Josue : Ne timeas eos : in manus enim tuas tradidi illos : nullus ex eis tibi resistere poterit.8 E disse Iddio Signore a Iosuè: non avere paura di loro, imperciò ch' io gli ho dati (e messi) nelle tue mani, e niuno di loro ti potrà contrastare.
9 Irruit itaque Josue super eos repente, tota nocte ascendens de Galgalis.9 E corse sopra di loro in fretta Iosuè, venendo tutta la notte di Galgala.
10 Et conturbavit eos Dominus a facie Israël : contrivitque plaga magna in Gabaon, ac persecutus est eos per viam ascensus Bethoron, et percussit usque Azeca et Maceda.10 E lo Signore li sbigottì dinanzi alli figliuoli d'Israel, e sì gli percosse in Gabaon di una grande piaga, e sì gli perseguitò per la via dove si va suso in Bet-oron, e sì gli perseguitò (Iosuè) e uccise, insino ad Azeca e a Maceda.
11 Cumque fugerent filios Israël, et essent in descensu Bethoron, Dominus misit super eos lapides magnos de cælo usque ad Azeca : et mortui sunt multo plures lapidibus grandinis, quam quos gladio percusserant filii Israël.11 E fuggendo loro i figliuoli d' Israel, e fossero nell' andare giuso di Bet-oron, Iddio Signore mandò adosso loro dal cielo pietre grandissime, d'insino ad Azeca; e più ne morirono assai delle pietre, che non furono coloro che aveano morti colle coltella i figliuoli d' Israel.
12 Tunc locutus est Josue Domino, in die qua tradidit Amorrhæum in conspectu filiorum Israël, dixitque coram eis : Sol, contra Gabaon ne movearis,
et luna contra vallem Ajalon.
12 E allora favellò Iosuè a Dio Signore (e ord) quel dì che gli avea dato l' Amorreo (e isconfitto) dinanzi a' figliuoli d' Israel, e disse dinanzi a loro: sole, non (ti mutare e non) ti muovere dirimpetto a Gabaon (cioè istà fermo) e tu, luna, verso la valle d'Aialon non ti muovere.
13 Steteruntque sol et luna,
donec ulcisceretur se gens de inimicis suis. Nonne scriptum est hoc in libro justorum ? Stetit itaque sol in medio cæli, et non festinavit occumbere spatio unius diei.
13 E istetteno il sole e la luna fermi, insino a tanto che (Iosuè e Israel) si vendicasse de' suoi nemici. Non è egli iscritto questo nel libro de' giusti? Egli istette, il sole, nel mezzo del cielo; e non s' affrettò di tramontare per ispazio d' uno dì.
14 Non fuit antea nec postea tam longa dies, obediente Domino voci hominis, et pugnante pro Israël.14 E non venne mai, nè innanzi nè poi, sì grande dì, obbedendo Iddio alla voce dell' uomo, e combattendo per Israel.
15 Reversusque est Josue cum omni Israël in castra Galgalæ.
15 E tornò Iosuè, con tutti i figliuoli d' Israel, nell'oste di Galgala.
16 Fugerant enim quinque reges et se absconderant in spelunca urbis Maceda.16 E i cinque re erano fuggiti, e si nascoseno nella spelonca della cittade di Maceda.
17 Nuntiatumque est Josue quod inventi essent quinque reges latentes in spelunca urbis Maceda.17 E fu nunciato (e ridetto) a Iosuè, che fossono trovati quelli cinque re, nascosti nella spelonca di Maceda.
18 Qui præcepit sociis, et ait : Volvite saxa ingentia ad os speluncæ, et ponite viros industrios, qui clausos custodiant :18 Il quale comandò a' compagni suoi, e disse: volgete (e ponete) sassi grandissimi alla bocca della spelonca, e ponetevi uomini savi e discreti, che gli guardino bene.
19 vos autem nolite stare, sed persequimini hostes, et extremos quosque fugientium cædite : nec dimittatis eos urbium suarum intrare præsidia, quos tradidit Dominus Deus in manus vestras.19 Ma voi non vogliate più istare, ma perseguitate i nemici; e tutti coloro (che trovate di dietro di coloro) che fuggono, sì gli (tagliate e) uccidete; non gli lasciate entrare nelle fortezze delle cittadi loro, i quali Iddio nostro Signore ha dati nelle vostre mani.
20 Cæsis ergo adversariis plaga magna, et usque ad internecionem pene consumptis, hi qui Israël effugere potuerunt, ingressi sunt civitates munitas.20 E tagliati (e morti) gli avversarii (e nemici) d'una grande piaga, e consumatigli quasi tutti, coloro i quali erano potuti fuggire [da] Israel sì entrarono nelle cittadi acconcie e armate.
21 Reversusque est omnis exercitus ad Josue in Maceda, ubi tunc erant castra, sani et integro numero : nullusque contra filios Israël mutire ausus est.21 E tornò tutta l'oste a Iosuè in Maceda, dove allora erano le trabacche, e il campo e l'oste, tutti sani e in quello numero che sì furono; e non fu niuno ardito contro a' figliuoli d' Israel d' aprire la bocca nè fiatare.
22 Præcepitque Josue, dicens : Aperite os speluncæ, et producite ad me quinque reges, qui in ea latitant.22 E comandò Iosuè, dicendo loro: aprite la bocca della spelonca, e menatemi i cinque re i quali vi stanno nascosti dentro.
23 Feceruntque ministri ut sibi fuerat imperatum : et eduxerunt ad eum quinque reges de spelunca, regem Jerusalem, regem Hebron, regem Jerimoth, regem Lachis, regem Eglon.23 E fecero i (fanti e) ministri sì come era istato loro comandato; e sì gli menarono i cinque re della spelonca; cioè il re di Ierusalem, il re d' Ebron, il re di Ierimont e il re di Lachis e il re di Eglon.
24 Cumque educti essent ad eum, vocavit omnes viros Israël, et ait ad principes exercitus qui secum erant : Ite, et ponite pedes super colla regum istorum. Qui cum perrexissent, et subjectorum colla pedibus calcarent,24 Ed essendo tutti menati a lui, sì chiamò tutti i figliuoli d' Israel, e disse a' principi dell' oste i quali erano con lui: andate e ponete i piedi sopra i colli di quegli re. I quali essendo andati, e ponendo i piedi e calcando i colli di costoro che istavano di sotto loro,
25 rursum ait ad eos : Nolite timere, nec paveatis : confortamini, et estote robusti : sic enim faciet Dominus cunctis hostibus vestris, adversum quos dimicatis.25 un' altra volta disse loro Iosuè: non abbiate paura niuna, nè non vi sbigottite, confortatevi e siate (forti e) robusti; così farà Iddio a tutti i vostri nemici, contra' quali voi andate a combattere.
26 Percussitque Josue, et interfecit eos, atque suspendit super quinque stipites : fueruntque suspensi usque ad vesperum.26 E sì gli percosse Iosuè (e uccisegli) e impiccogli in su cinque legni; e istetteno impiccati d'insino al vespro.
27 Cumque occumberet sol, præcepit sociis ut deponerent eos de patibulis. Qui depositos projecerunt in speluncam in qua latuerant, et posuerunt super os ejus saxa ingentia, quæ permanent usque in præsens.
27 E tramontando poi il sole, comandò a' suoi compagni, che gli spiccassero d' in su le forche. I quali posti giuso, sì gli gittarono nella spelonca nella quale s'erano nascosi; e puosero loro addosso sassi grandissimi e pesanti, i quali vi stanno insino al di presente.
28 Eodem quoque die, Macedam cepit Josue, et percussit eam in ore gladii, regemque illius interfecit, et omnes habitatores ejus : non dimisit in ea saltem parvas reliquias. Fecitque regi Maceda sicut fecerat regi Jericho.28 E in quel dì medesimo Iosuè prese Maceda, e sì la messe alle coltella, e uccise il re suo e tutti i suoi abitatori, e non ci lasciò entro reliquia (nè casa nè persona niuna); e così fece al re di Maceda sì come fece al re di Gerico.
29 Transivit autem cum omni Israël de Maceda in Lebna, et pugnabat contra eam :29 E poi passò con tutto Israel di Maceda in Lebna, e combatteva contro a loro.
30 quam tradidit Dominus cum rege suo in manus Israël : percusseruntque urbem in ore gladii, et omnes habitatores ejus : non dimiserunt in ea ullas reliquias. Feceruntque regi Lebna sicut fecerant regi Jericho.30 La quale Iddio Signore (gli) diede nelle (sue) mani d' Israel, insieme col suo re; e sì cacciarono a terra la città, e uccisero tutti i suoi abitatori (e miseno) alle punta delle coltella, e non vi lasciarono dentro niuna reliquia; e feceno al re di Lebna, come feceno al re di Gerico.
31 De Lebna transivit in Lachis cum omni Israël : et exercitu per gyrum disposito, oppugnabat eam.31 E di Lebna passò con tutto Israel in Lachis; e posto l'oste intorno alla città, sì la combattea.
32 Tradiditque Dominus Lachis in manus Israël, et cepit eam die altero, atque percussit in ore gladii, omnemque animam quæ fuerat in ea, sicut fecerat Lebna.32 E diede Iddio Signore Lachis nelle mani (de' figliuoli) d' Israel; e sì la pigliò l' altro dì, e misela alle punte delle coltella; e tutte l'anime (diuomo o di bestia) quali furono trovate dentro, così ne fece, come avea fatto alla città (e alla gente) di Lebna.
33 Eo tempore ascendit Horam rex Gazer, ut auxiliaretur Lachis : quem percussit Josue cum omni populo ejus usque ad internecionem.33 In quello tempo venne suso il re di Gazer, il quale si chiamava Oram, acciò che desse aiuto alla città di Lachis. Il quale percosse Iosuè (e isconfisse e uccise) con tutto il popolo suo, insino che ne rimase niuno.
34 Transivitque de Lachis in Eglon, et circumdedit,34 E passò di Lachis (e partissi, e venne) in Eglon; e sì la attorniò.
35 atque expugnavit eam eadem die : percussitque in ore gladii omnes animas quæ erant in ea, juxta omnia quæ fecerat Lachis.35 E combattella, e quello medesimo di sì messe alle coltella tutte l' anime che v'erano dentro, secondo quello che avea fatto in Lachis.
36 Ascendit quoque cum omni Israël de Eglon in Hebron, et pugnavit contra eam :36 E sali suso, con tutto quanto l'oste d' Israel, di Eglon; e venne in Ebron, e combatteo contro a lei.
37 cepit eam, et percussit in ore gladii, regem quoque ejus, et omnia oppida regionis illius, universasque animas quæ in ea fuerant commoratæ : non reliquit in ea ullas reliquias : sicut fecerat Eglon, sic fecit et Hebron, cuncta quæ in ea reperit consumens gladio.37 E sì la pigliò, e misela alle coltella, e il re suo e tutte le castella di quella contrada, e tutte l'anime che dentro v'erano istate; e non vi lasciò reliquia niuna; sì come avea fatto ad Eglon, così fece ad Ebron, tutte le cose (e uomini e animali) consumando colle coltella.
38 Inde reversus in Dabir,38 Quindi tornato, venne in Dabir.
39 cepit eam atque vastavit : regem quoque ejus atque omnia per circuitum oppida percussit in ore gladii : non dimisit in ea ullas reliquias : sicut fecerat Hebron et Lebna et regibus earum, sic fecit Dabir et regi illius.39 E si la pigliò, e sì la guastò; e il re suo e tutte le castella d' intorno si mise alle punte della coltella, e non vi lasciò reliquia niuna; sì come avea fatto ad Ebron e a Lebna e alle contrade loro, così fece a Dabir e al re suo.
40 Percussit itaque Josue omnem terram montanam et meridianam atque campestrem, et Asedoth, cum regibus suis : non dimisit in ea ullas reliquias, sed omne quod spirare poterat interfecit, sicut præceperat ei Dominus Deus Israël,40 E isconfisse Iosuè (e cacciò a terra) tutte le terre de' monti e della parte del mezzodì, e tutte quelle del piano, e Asedot con tutti i suoi re; e non vi lasciò reliquia niuna, ma tutte quelle cose che poteano respirare sì uccise, come avea comandato Iddio Signore d' Israel,
41 a Cadesbarne usque Gazam. Omnem terram Gosen usque Gabaon,41 da Cadesbarne insino a Gaza; tutta quanta la terra di Gosen, insino a Gabaon,
42 universosque reges, et regiones eorum uno impetu cepit atque vastavit : Dominus enim Deus Israël pugnavit pro eo.42 tutti quanti i re, e le loro contrade, tutte le pigliò ad uno tratto, e sì le guastò; imperciò che Iddio Signore d' Israel si combatteo per lui.
43 Reversusque est cum omni Israël ad locum castrorum in Galgala.43 E tornò con tutto Israel al luogo (dell' oste e) del campo in Galgala.