Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Isaiæ 1


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Visio Isaiæ, filii Amos, quam vidit super Judam et Jerusalem, in diebus Oziæ, Joathan, Achaz, et Ezechiæ, regum Juda.
1 Questa è la visione, la quale vidde Isaia (profeta) figliuolo di Amos (profeta) sopra Giuda e sopra Ierusalem nel tempo di Ozia e di Ioatan e di Acaz e di Ezechia, che furono re di Giudea.
2 Audite, cæli, et auribus percipe, terra,
quoniam Dominus locutus est.
Filios enutrivi, et exaltavi ;
ipsi autem spreverunt me.
2 Udite, cieli, e tu, terra, considera; però che Iddio ha parlato, e disse: io nutricai li figliuoli e levai in alto, e loro dispregiarono me.
3 Cognovit bos possessorem suum,
et asinus præsepe domini sui ;
Israël autem me non cognovit,
et populus meus non intellexit.
3 Lo bue conobbe colui che lo possedea, e l'asino conobbe la mangiatoia del suo signore; ma Israel non conobbe me, e lo mio popolo non mi intese.
4 Væ genti peccatrici,
populo gravi iniquitate,
semini nequam, filiis sceleratis !
dereliquerunt Dominum ;
blasphemaverunt Sanctum Israël ;
abalienati sunt retrorsum.
4 Guai alla gente peccatrice, al popolo grave di malvagitade, seme malvagio e figliuoli scellerati; loro abbandonarono il Signore, e biastemarono lo santo d' Israel; sono fatti stranieri, tornando a dietro.
5 Super quo percutiam vos ultra, addentes prævaricationem ?
omne caput languidum,
et omne cor mœrens.
5 Sopra quale cosa (dice Iddio) percoterò io voi, che più giugnete la prevaricazione? ogni capo sì languisce, e ogni cuore sì duole.
6 A planta pedis usque ad verticem,
non est in eo sanitas ;
vulnus, et livor, et plaga tumens,
non est circumligata, nec curata medicamine,
neque fota oleo.
6 Non è in lui sanitade dalla pianta del piede infino alla sommità del capo; e le ferite e li segni delle percosse e la piaga enfiata non è fasciata, e non è curata con medicina, (nè curata) nè toccata d'olio, (cioè come si curano le ferite con l' olio).
7 Terra vestra deserta ;
civitates vestræ succensæ igni :
regionem vestram coram vobis alieni devorant,
et desolabitur sicut in vastitate hostili.
7 La vostra terra è deserta, e le vostre cittadi sono accese al fuoco; e li stranieri divorano la vostra regione (cioè contrada) dinanzi da voi, e sarà desolata come si fa nel guasto delli nimici.
8 Et derelinquetur filia Sion
ut umbraculum in vinea,
et sicut tugurium in cucumerario,
et sicut civitas quæ vastatur.
8 E sarà abbandonata (e lasciata) la figliuola di Sion, come uno spaventacchio nella vigna, e come la guardia che sta nel cocomeraio, e come la città che si guasterà.
9 Nisi Dominus exercituum
reliquisset nobis semen,
quasi Sodoma fuissemus,
et quasi Gomorrha similes essemus.
9 Se lo Signore delli eserciti non ci avesse lasciato lo seme, saremmo stati come Sodoma, e quasi simili a Gomorra.
10 Audite verbum Domini,
principes Sodomorum ;
percipite auribus legem Dei nostri,
populus Gomorrhæ.
10 Udite la parola del Signore, o voi principi (di Giuda, simili alli prìncipi) di Sodoma; considerate con le orecchie vostre la legge del vostro Iddio, popolo (di Giuda, simile al popolo) di Gomorra.
11 Quo mihi multitudinem victimarum vestrarum ?
dicit Dominus.
Plenus sum :
holocausta arietum,
et adipem pinguium,
et sanguinem vitulorum et agnorum et hircorum,
nolui.
11 A che fine offerite voi a me la moltitudine de' vostri animali in sacrificio, (e la mia legge non osservate), dice lo Signore Iddio? io son pieno (e fastidito di tal oblazione); io non voglio li sacrificii de' montoni, e lo mangiare delle bestie grasse, e lo sangue de' vitelli e delli agnelli e de' becchi.
12 Cum veniretis ante conspectum meum,
quis quæsivit hæc de manibus vestris,
ut ambularetis in atriis meis ?
12 Quando voi verrete inanzi al mio conspetto, chi fu che addomandasse queste cose delle vostre mani, acciò che voi andaste nelle mie case?
13 Ne offeratis ultra sacrificium frustra :
incensum abominatio est mihi.
Neomeniam et sabbatum, et festivitates alias, non feram ;
iniqui sunt cœtus vestri.
13 Non offerite più li sacrificii indarno; lo incenso è abominazione a me. Io non sofferroe più la festa del sabato, e l'altre feste; (la festa della nuova luna si chiama quella che loro faceano nel principio del mese, cioè nelle calende, la quale loro chiamano Neomenia); le vostre congregazioni sono inique.
14 Calendas vestras, et solemnitates vestras odivit anima mea :
facta sunt mihi molesta ; laboravi sustinens.
14 Le vostre calende e le vostre feste sono fatte a me moleste, e holle avute in odio; io con fatica v'ho sostenuti (aspettando che vi dobbiate convertire, e non ve ne curaste).
15 Et cum extenderitis manus vestras, avertam oculos meos a vobis,
et cum multiplicaveritis orationem, non exaudiam :
manus enim vestræ sanguine plenæ sunt.
15 E quando averete disteso le vostre mani, iò rivolgerò li miei occhi da voi; e conciosia cosa che aviate multiplicate le orazioni, non vi esaudirò; però che le vostre mani sono piene di sangue.
16 Lavamini, mundi estote ;
auferte malum cogitationum vestrarum
ab oculis meis :
quiescite agere perverse,
16 Lavatevi, e siate netti; levate via lo male delle cogitazioni vostre dinanzi alli miei occhi; rimanetevi di fare le perversitadi.
17 discite benefacere ;
quærite judicium, subvenite oppresso,
judicate pupillo, defendite viduam.
17 E apparate a ben fare, e addimandate il giudicio, e sovvenite all' oppresso; fate lo giudicio per lo pupillo, e difendete la vedova.
18 Et venite, et arguite me, dicit Dominus.
Si fuerint peccata vestra ut coccinum,
quasi nix dealbabuntur ;
et si fuerint rubra quasi vermiculus,
velut lana alba erunt.
18 E venite, e raddomandate me, dice lo Signore; (quasi dica: riprendetemi, se io non vi merito questo bene); se li vostri peccati saranno infiammati come fuoco, li farò bianchi come nevè, (cioè, ch' io li perdonerò a voi); e se saranno rossi come lo vermicolo, io li farò come lana bianca. (Lo vermicolo si è quello di che si fa la porpora).
19 Si volueritis, et audieritis me,
bona terræ comeditis.
19 Se voi vorrete, e udirete me, voi mangerete li beni della terra.
20 Quod si nolueritis, et me ad iracundiam provocaveritis,
gladius devorabit vos,
quia os Domini locutum est.
20 E se voi non vorrete, e provocheretemi pure ad ira, lo mio coltello divorerà voi; però che la bocca di Dio hae parlato.
21 Quomodo facta est meretrix
civitas fidelis, plena judicii ?
justitia habitavit in ea,
nunc autem homicidæ.
21 Or come è fatta meretrice la città fedele, piena di giudicio? la giustizia abitò in lei, e ora ivi àbitano li omicidiali.
22 Argentum tuum versum est in scoriam ;
vinum tuum mistum est aqua.
22 Lo tuo argento si è rivolto in feccia; e lo tuo vino si è mescolato con acqua.
23 Principes tui infideles,
socii furum.
Omnes diligunt munera,
sequuntur retributiones.
Pupillo non judicant,
et causa viduæ non ingreditur ad illos.
23 Li tuoi principi sono infedeli e compagni de' ladroni; tutti amano li doni, e sèguitano le retribuzioni; non fanno giudicio per lo pupillo, (e piato) e ragione di vedova non entra inanzi a loro.
24 Propter hoc ait Dominus,
Deus exercituum, Fortis Israël :
Heu ! consolabor super hostibus meis,
et vindicabor de inimicis meis.
24 Però disse lo Signore dello esercito, Iddio forte d'Israel: ohimè, io consolerò me sopra li nimici miei, vendicherommi delli miei nemici.
25 Et convertam manum meam ad te,
et excoquam ad puram scoriam tuam,
et auferam omne stannum tuum.
25 E convertirò la mia mano a te, e purgherò io tuo (puro) argento della feccia, e torrò a te tutto lo tuo stagno.
26 Et restituam judices tuos ut fuerunt prius,
et consiliarios tuos sicut antiquitus ;
post hæc vocaberis civitas justi,
urbs fidelis.
26 E restituirò (cioè farò tutti) li tuoi giudici come prima, li tuoi consiglieri come erano anticamente; e dopo queste cose sarai chiamata città del giusto e terra fedele.
27 Sion in judicio redimetur,
et reducent eam in justitia.
27 Sion sarà ricomperata nel giudicio, e riduceremo la giustizia.
28 Et conteret scelestos, et peccatores simul ;
et qui dereliquerunt Dominum consumentur.
28 E spezzerà li scellerati e peccatori insieme; e quelli abbandonarono Iddio, saranno consumati.
29 Confundentur enim ab idolis quibus sacrificaverunt,
et erubescetis super hortis quos elegeratis,
29 E saranno confusi (li peccatori insieme) per l'idoli alli quali sacrificarono; e avrete vergogna sopra li orti, li quali voi avevate eletti (a voi),
30 cum fueritis velut quercus defluentibus foliis,
et velut hortus absque aqua.
30 quando voi sarete come quercia alla quale fuggono le foglie, e come orto sanza acqua.
31 Et erit fortitudo vestra ut favilla stuppæ,
et opus vestrum quasi scintilla,
et succendetur utrumque simul,
et non erit qui extinguat.
31 E la vostra fortezza sarà arsa, come la favilla che si spegne incontenente; e ciascuna cosa sarà accesa insieme, e non sarà chi la spenga.