Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Sapientia 9


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Deus patrum meorum, et Domine misericordiæ,
qui fecisti omnia verbo tuo,
1 Dio de' padri miei, e Signore della misericordia, che con la tua parola facesti tutte le cose,
2 et sapientia tua constituisti hominem,
ut dominaretur creaturæ quæ a te facta est,
2 e con la tua sapienza facesti l'uomo, per ch' elli signoreggiasse le creature le quali sono fatte da te,
3 ut disponat orbem terrarum in æquitate et justitia,
et in directione cordis judicium judicet :
3 e che ordini il mondo in dirittura e in giustizia, e nel dirizzamento del cuore dirizzi il giudicio,
4 da mihi sedium tuarum assistricem sapientiam,
et noli me reprobare a pueris tuis :
4 dàmmi la sapienza, la quale sta presente alle tue sedie, e non mi cacciare dello numero delli tuoi servi.
5 quoniam servus tuus sum ego, et filius ancillæ tuæ ;
homo infirmus, et exigui temporis,
et minor ad intellectum judicii et legum.
5 Però ch' io sono tuo servo, e figliuolo della ancilla tua, uomo infermo e di piccolo tempo, e minore (di etade) ad intendimento di giudicio e di legge.
6 Nam etsi quis erit consummatus inter filios hominum,
si ab illo abfuerit sapientia tua, in nihilum computabitur.
6 E se alcuno sarae compiuto uomo tra li figliuoli delli uomini, se da lui fuggirae la sapienza tua, sì fia avuto per nulla.
7 Tu elegisti me regem populo tuo,
et judicem filiorum tuorum et filiarum :
7 Tu mi facesti re del popolo tuo, e giudice de' figliuoli e delle figliuole tue.
8 et dixisti me ædificare templum in monte sancto tuo,
et in civitate habitationis tuæ altare :
similitudinem tabernaculi sancti tui quod præparasti ab initio.
8 E mandasti che io edificassi il tempio nel tuo santo monte, e che io facessi l'altare nella cittade (in Ierusalem nel tempio) della tua abitazione, l' altare somigliante del tuo santo tabernacolo, lo quale tu apparecchiasti dal principio,
9 Et tecum sapientia tua, quæ novit opera tua,
quæ et affuit tunc cum orbem terrarum faceres,
et sciebat quid esset placitum oculis tuis,
et quid directum in præceptis tuis.
9 e con teco la sapienza tua, la quale seppe l'opere tue, e la quale era teco quando tu facevi il mondo, e sapea quello che piace agli occhi tuoi, e quello che è diritto nelli tuoi comandamenti.
10 Mitte illam de cælis sanctis tuis,
et a sede magnitudinis tuæ,
ut mecum sit et mecum laboret,
ut sciam quid acceptum sit apud te :
10 Manda lei de' tuoi santi cieli, e della sedia della tua grandezza, sì ch' ella sia meco, e meco s' affatichi, e che io sappia quello che ti sia grato (e piacere).
11 scit enim illa omnia, et intelligit,
et deducet me in operibus meis sobrie,
et custodiet me in sua potentia.
11 Ella sae tutte le cose, e intendele; e menerammi temperatamente nell' opere mie, e guarderammi nella sua potenza.
12 Et erunt accepta opera mea,
et disponam populum tuum juste,
et ero dignus sedium patris mei.
12 E le mie opere saranno graziose, e ordineroe il popolo tuo giustamente, e sarò degno delle seggie del padre mio (David).
13 Quis enim hominum poterit scire consilium Dei ?
aut quis poterit cogitare quid velit Deus ?
13 Or quale uomo potrae sapere il consiglio di Dio? Or chi potrà pensare quello che Iddio vuole?
14 Cogitationes enim mortalium timidæ,
et incertæ providentiæ nostræ ;
14 Li pensieri umani sono timidi, e le nostre providenze sono incerte.
15 corpus enim quod corrumpitur aggravat animam,
et terrena inhabitatio deprimit sensum multa cogitantem.
15 Lo corpo, lo quale è corruttibile (e si corrompe), aggrava l' anima; e abitazione terrena abbatte il senno il quale molte cose pensa.
16 Et difficile æstimamus quæ in terra sunt,
et quæ in prospectu sunt invenimus cum labore :
quæ autem in cælis sunt, quis investigabit ?
16 E con fatica estimiamo quelle cose che sono in terra; e quelle cose che sono nel nostro conspetto troviamo con fatica. Or chi investigherae quelle cose che sono in cielo?
17 Sensum autem tuum, quis sciet, nisi tu dederis sapientiam,
et miseris spiritum sanctum tuum de altissimis,
17 Or chi conoscerae il tuo intendimento, se tu medesimo non darai la sapienza e manderai lo spirito santo tuo dalli cieli altissimi,
18 et sic correctæ sint semitæ eorum qui sunt in terris,
et quæ tibi placent didicerint homines ?
18 e in questo modo fieno corrette le vie di quelli che sono in terra, e impareranno li uomini queste cose che piacciono a te?
19 Nam per sapientiam sanati sunt
quicumque placuerunt tibi, Domine, a principio.
19 Però che tutti quelli che dal principio ti piacerono, sì sono sanati per la sapienza.