Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Sapientia 6


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Melior est sapientia quam vires,
et vir prudens quam fortis.
1 La sapienza è migliore che le forze; e l' uomo prudente si è migliore che il forte.
2 Audite ergo, reges, et intelligite ;
discite, judices finium terræ.
2 Udite dunque, o re, e intendete; giùdici dei confini della terra, imprendete.
3 Præbete aures, vos qui continetis multitudines,
et placetis vobis in turbis nationum.
3 Date le orecchie, voi che contenete le moltitudini, e piacete a voi nelle turbe delle genti.
4 Quoniam data est a Domino potestas vobis,
et virtus ab Altissimo :
qui interrogabit opera vestra, et cogitationes scrutabitur.
4 Egli è data da Dio potestade a voi, (e la possanza) e la virtude v'è data dallo Altissimo, il quale v' addomanderae delle opere vostre, e ricercherae li vostri pensieri.
5 Quoniam cum essetis ministri regni illius,
non recte judicastis, nec custodistis legem justitiæ,
neque secundum voluntatem Dei ambulastis.
5 Però che, conciosia cosa che voi foste gubernatori del suo regno, giudicaste non dirittamente, e non osservaste la legge della giustizia, e non andaste secondo la volontà di Dio.
6 Horrende et cito apparebit vobis,
quoniam judicium durissimum his qui præsunt fiet.
6 E Iddio apparve tosto e ispaventevolmente a voi; però che il durissimo suo giudicio si farae in coloro i quali signoreggiano li altri.
7 Exiguo enim conceditur misericordia ;
potentes autem potenter tormenta patientur.
7 Al piccolo si concede la misericordia; li potenti potentemente fieno tormentati.
8 Non enim subtrahet personam cujusquam Deus,
nec verebitur magnitudinem ejus cujusquam,
quoniam pusillum et magnum ipse fecit,
et æqualiter cura est illi de omnibus.
8 Iddio (che è Signore di tutti) non ne trarrae (per maggioranza) la persona, di qualunque stato sia, e non temerae di che grandezza si sia; però ch' egli fece il piccolo e il grande, e hae uguale cura di tutti.
9 Fortioribus autem fortior instat cruciatio.
9 Il più forte tormento soprastae alli più forti.
10 Ad vos ergo, reges, sunt hi sermones mei :
ut discatis sapientiam, et non excidatis.
10 A voi dunque, o re, sono queste mie parole, acciò che voi appariate sapienza, e non travalichiate.
11 Qui enim custodierint justa juste, justificabuntur ;
et qui didicerint ista, invenient quid respondeant.
11 Però che coloro che osservano la giustizia, saranno giudicati giustamente; e coloro che averanno imparato le cose giuste, troveranno (quando fieno domandati da Dio dello re loro) che rispondere.
12 Concupiscite ergo sermones meos ;
diligite illos, et habebitis disciplinam.
12 Desiderate dunque li miei sermoni e amateli, e averete scienza.
13 Clara est, et quæ numquam marcescit, sapientia :
et facile videtur ab his qui diligunt eam,
et invenitur ab his qui quærunt illam.
13 La sapienza è chiara, ed è quella che mai non si guasta; e leggermente si vede da coloro che l'amano, e fia trovata da coloro che la cercono.
14 Præoccupat qui se concupiscunt,
ut illis se prior ostendat.
14 Ed ella prima piglia coloro che lei desiderano, per mostrarsi prima a loro.
15 Qui de luce vigilaverit ad illam non laborabit ;
assidentem enim illam foribus suis inveniet.
15 Chi veggiò il die, non s' affaticherae invano in servigio di lei; però ch' elli la troverae sedere alle sue porte.
16 Cogitare ergo de illa sensus est consummatus,
et qui vigilaverit propter illam cito securus erit.
16 Pensate di lei; il senno è venuto al fine suo; e chi veghiarae per lei, tosto fia securo.
17 Quoniam dignos se ipsa circuit quærens,
et in viis ostendit se hilariter,
et in omni providentia occurrit illis.
17 Però che ella, cercandone, accerchia coloro che di lei sono degni; e nelle (sue) vie allegramente si mostra loro, e fassi loro incontro in ogni providenza.
18 Initium enim illius verissima est disciplinæ concupiscentia.
18 Lo principio di quella è lo vero desiderio di lei.
19 Cura ergo disciplinæ dilectio est,
et dilectio custodia legum illius est ;
custoditio autem legum consummatio incorruptionis est ;
19 La diligenza dunque della disciplina è la dilezione; e la dilezione è la osservanza della legge sua; la osservanza della legge è compiuta incorruzione.
20 incorruptio autem facit esse proximum Deo.
20 La incorruzione fa l' uomo essere prossimato a Dio.
21 Concupiscentia itaque sapientiæ deducit ad regnum perpetuum.
21 Il desiderio della sapienza producerae l' uomo al perpetuale regno.
22 Si ergo delectamini sedibus et sceptris, o reges populi,
diligite sapientiam, ut in perpetuum regnetis :
22 Se dunque voi, o re del popolo, vi dilettate nelle sedie e nelle verghe regali, amate la sapienza, sì che voi regniate in perpetuo.
23 diligite lumen sapientiæ, omnes qui præestis populis.
23 Amate il lume della sapienza, voi che siete sopra i popoli.
24 Quid est autem sapientia, et quemadmodum facta sit, referam,
et non abscondam a vobis sacramenta Dei :
sed ab initio nativitatis investigabo,
et ponam in lucem scientiam illius,
et non præteribo veritatem.
24 E io riconterò, che cosa è la sapienza, in che modo ella è fatta, e non nasconderoe da voi li sacramenti di Dio; ma io cercheroe dal principio della nativitade (della sapienza), e metteroe in luce la sua scienza; non taceroe la veritade.
25 Neque cum invidia tabescente iter habebo,
quoniam talis homo non erit particeps sapientiæ.
25 E non anderoe per via colla invidia attristante; però che (lo invidioso e) cotale uomo non sarà partecipe di sapienza.
26 Multitudo autem sapientium sanitas est orbis terrarum,
et rex sapiens stabilimentum populi est.
26 La moltitudine della sapienza sì è sanitade dell' uomo; e il savio re sì è fermamento del popolo.
27 Ergo accipite disciplinam per sermones meos,
et proderit vobis.
27 Adunque togliete disciplina per le mie parole, e gioveravvi.