Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Ecclesiastes 10


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Muscæ morientes perdunt suavitatem unguenti.
Pretiosior est sapientia et gloria,
parva et ad tempus stultitia.
1 Quando le mosche muoiono, sì perdono la (loro) soavità dell' unguento. Più degna cosa è la sapienza, che la piccola gloria di stoltizia, la quale dura alcuno tempo.
2 Cor sapientis in dextera ejus,
et cor stulti in sinistra illius.
2 Il cuore del savio sta nella mano diritta, e quello dello stolto sta nella mano manca.
3 Sed et in via stultus ambulans,
cum ipse insipiens sit,
omnes stultos æstimat.
3 Da che lo stolto passa per la via, perchè egli è insipido, e' crede che ogni uomo sia stolto.
4 Si spiritus potestatem habentis ascenderit super te,
locum tuum ne demiseris,
quia curatio faciet cessare peccata maxima.
4 Non lasciare il tuo luogo, perchè ti vegna adosso ardire di persona che abbia signoria; però cho castigamento ti fa partire da molti gravi peccati.
5 Est malum quod vidi sub sole,
quasi per errorem egrediens a facie principis :
5 Anche è un (altro grande) male che io vidi sotto il sole, che usciva per errore dalla faccia del principe;
6 positum stultum in dignitate sublimi,
et divites sedere deorsum.
6 cioè che lo stolto era posto in grande stato; e li ricchi (di sapienza) seggono alli piedi delli stolti.
7 Vidi servos in equis,
et principes ambulantes super terram quasi servos.
7 E vidi li servi andare a cavallo, e li prìncipi (e li signori) andavano a piedi, come fanti di coloro, sopra la terra.
8 Qui fodit foveam incidet in eam,
et qui dissipat sepem mordebit eum coluber.
8 Chi cava la fossa, alcuna volta sì vi cade dentro; chi disfa le siepi sarà morso dal serpente.
9 Qui transfert lapides affligetur in eis,
et qui scindit ligna vulnerabitur ab eis.
9 Chi trascina pietre, (tra loro) vi perisce dentro; e chi spezza legne (alcuna volta v' incappa dentro, che) è percosso da esse.
10 Si retusum fuerit ferrum,
et hoc non ut prius, sed hebetatum fuerit,
multo labore exacuetur,
et post industriam sequetur sapientia.
10 Se gli ferri si rintuzzeranno, (male taglieranno poi), e s' egli saranno poi bolsi, con grande fatica si dirizzeranno; e dopo lo scaltrimento viene. la sapienza.
11 Si mordeat serpens in silentio,
nihil eo minus habet qui occulte detrahit.
11 Chi dice villania dietro altrui, fa come la serpe che morde di nascoso.
12 Verba oris sapientis gratia,
et labia insipientis præcipitabunt eum ;
12 Le parole della bocca del savio fanno l'uomo grazioso; e quelle degli stolti sì gli fanno precipitare.
13 initium verborum ejus stultitia,
et novissimum oris illius error pessimus.
13 Imperò ch' egli cominciarono a favellare stoltizia, e restano con pessimo errore.
14 Stultus verba multiplicat.
Ignorat homo quid ante se fuerit ;
et quid post se futurum sit, quis ei poterit indicare ?
14 Onde lo stolto pure semina molte parole. Non sa l'uomo che andò dinanzi, e che viene di dietro; or chi gli puote insegnare?
15 Labor stultorum affliget eos,
qui nesciunt in urbem pergere.
15 E però la fatica loro sì (gli) farà affliggere coloro che non sanno ire per cittadi (sono di grossa natura).
16 Væ tibi, terra, cujus rex puer est,
et cujus principes mane comedunt.
16 Guai alla terra, dove il fanciullo è re (e per signore), e dove li suoi prìncipi mangiano per tempo la mattina.
17 Beata terra cujus rex nobilis est,
et cujus principes vescuntur in tempore suo,
ad reficiendum, et non ad luxuriam.
17 Beata è quella terra, dove il re sia bene costumato, e gli baroni suoi mangino all' ora debita, e non per lussuria, ma per bisogno di vita.
18 In pigritiis humiliabitur contignatio,
et in infirmitate manuum perstillabit domus.
18 Per pigrizia s' infracida il legname del tetto; e per la infermità delle mani pioverà in casa.
19 In risum faciunt panem et vinum
ut epulentur viventes ;
et pecuniæ obediunt omnia.
19 E ridendo fanno il pane e il vino per mangiare e per bere; ogni cosa ubidisce alla pecunia.
20 In cogitatione tua regi ne detrahas,
et in secreto cubiculi tui ne maledixeris diviti :
quia et aves cæli portabunt vocem tuam,
et qui habet pennas annuntiabit sententiam.
20 Non dire villania del re di nascoso, e non biastemare il ricco nella camera tua, (abbiendo speranza che non sia loro ridetto); però che li uccelli, che volano, tutti ridiranno la voce tua, e gridaranno.