Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Ecclesiastes 1


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Verba Ecclesiastæ, filii David, regis Jerusalem.1 Parole (dette) dello Ecclesiaste (questionatore) figliuolo di David, re di Ierusalem.
2 Vanitas vanitatum, dixit Ecclesiastes ;
vanitas vanitatum, et omnia vanitas.
2 Vanitade vana, disse il disputatore; vanitate sì è vôto, e ogni cosa vana sì è niente.
3 Quid habet amplius homo
de universo labore suo quo laborat sub sole ?
3 Or che vale all' uomo di tutta sua fatica la quale sofferisce di sotto al sole (per lo mondo, altro che vanitadi)?
4 Generatio præterit, et generatio advenit ;
terra autem in æternum stat.
4 Le generazioni vanno e vengono; ma la terra sta ferma.
5 Oritur sol et occidit,
et ad locum suum revertitur ;
ibique renascens,
5 Il sole si leva, e ricolcasi, e ritorna al suo luogo; il dì si leva,
6 gyrat per meridiem, et flectitur ad aquilonem.
Lustrans universa in circuitu pergit spiritus,
et in circulos suos revertitur.
6 e va dintorno al meridie, e china per aquilone; e illumina dintorno come spirito, e nelli suoi cerchielli si ritorna.
7 Omnia flumina intrant in mare,
et mare non redundat ;
ad locum unde exeunt flumina
revertuntur ut iterum fluant.
7 E ogni fiume entra in mare, e il mare non trabocca; al luogo donde escono li fiumi, e' tornano, acciò che n' escano anche.
8 Cunctæ res difficiles ;
non potest eas homo explicare sermone.
Non saturatur oculus visu,
nec auris auditu impletur.
8 E tutte le cose che sono malagevoli, non le puote l'uomo spianare per parole; l'occhio non si sazia per vedere, nè l' orecchia per l'udire.
9 Quid est quod fuit ? Ipsum quod futurum est.
Quid est quod factum est ? Ipsum quod faciendum est.
9 Che è quello che è stato? dico che quello è quello che de' venire. Che cosa è quella che è stata fatta? dico esser quella che si ha a fare.
10 Nihil sub sole novum,
nec valet quisquam dicere : Ecce hoc recens est :
jam enim præcessit in sæculis quæ fuerunt ante nos.
10 Nulla cosa è nuova sotto il sole, e nullo puote dire: ecco questo è nuovo; e già trapassato è anticamente [in] quelle cose che furono innanzi a noi.
11 Non est priorum memoria ;
sed nec eorum quidem quæ postea futura sunt
erit recordatio apud eos qui futuri sunt in novissimo.
11 Non è ricordo delle cose antiche, (nè di quelle che saranno); ma anco delle cose che debbono venire non sarà memoria appo quelli che nell' ultimo saranno.
12 Ego Ecclesiastes fui rex Israël in Jerusalem ;
12 Io Ecclesiaste fu' re di Ierusalem sopra lo stato de' giudei.
13 et proposui in animo meo quærere et investigare sapienter
de omnibus quæ fiunt sub sole.
Hanc occupationem pessimam
dedit Deus filiis hominum, ut occuparentur in ea.
13 E posimi in cuore di domandare e di cercare saviamente di tutte le cose che sono sotto il sole. E questo reissimo pensiero lasciò Dominedio avere agli uomini, acciò che si occupassero in esso.
14 Vidi cuncta quæ fiunt sub sole,
et ecce universa vanitas et afflictio spiritus.
14 Io vidi ciò che si fa sotto il sole, ed ecco che tutto è vanitade e istruggimento di cuore.
15 Perversi difficile corriguntur,
et stultorum infinitus est numerus.
15 Li uomini perversi malagevolmente si correggono; ma il numero degli stolti sì è infinito.
16 Locutus sum in corde meo, dicens :
Ecce magnus effectus sum, et præcessi omnes sapientia
qui fuerunt ante me in Jerusalem ;
et mens mea contemplata est multa sapienter, et didici.
16 Io pensai nel cuore mio, e dissi: ecco che io sono fatto grande, e trapassai per senno tutti coloro che furono inanzi me in Ierusalem; e la mente mia sì ha pensate molte cose saviamente, e apparai.
17 Dedique cor meum ut scirem prudentiam atque doctrinam,
erroresque et stultitiam ;
et agnovi quod in his quoque esset labor et afflictio spiritus :
17 Diedi il mio cuore ad imparare prudenza, e ammaestramento (di cuore), gli errori e la stultizia; e conobbi che anco in questo era fatica e afflizione di spirito.
18 eo quod in multa sapientia multa sit indignatio ;
et qui addit scientiam, addit et laborem.
18 Imperò che dove è molta sapienza sì è molto isdegno; e chi aggiunge scienza, aggiunge fatica (e dolore).