Scrutatio

Venerdi, 1 novembre 2024 - Tutti i Santi ( Letture di oggi)

Proverbia 22


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Melius est nomen bonum quam divitiæ multæ ;
super argentum et aurum gratia bona.
1 Molto vale meglio all' uomo d' essere di buono nome con poco avere, che essere con ricchezza in malo nome; (e bene vale meglio ad essere di buona grazia a Dio e al mondo, che non fa grande fama, e avere grande ricchezza d' oro e d'argento).
2 Dives et pauper obviaverunt sibi :
utriusque operator est Dominus.
2 Il povero uomo e il ricco si scontrarono; e così bene fece Iddio il povero uomo, come il ricco. (E qui dice la Scrittura: per ricchezze che uomo abbia non si deve l' uomo portare onore e riverenza, ma solamente per colui che il fece, e che lo formò alla sua imagine, e fu messo solamente per l'uomo ricomperare nella croce; e per la rimembranza di Dio non deve niuno uomo avere in dispetto, per povertà ch' egli abbia).
3 Callidus vidit malum, et abscondit se ;
innocens pertransiit, et afflictus est damno.
3 Lo malizioso vede l'avventura che avvenire gli puote, e si ripone; ma quello che è sanza peccato (e non teme se non Iddio) aspetta sicuramente ciò che Iddio gli vuole mandare.
4 Finis modestiæ timor Domini,
divitiæ, et gloria, et vita.
4 Il più grande senno che l' uomo possa avere si è temere Iddio, (e meglio vale che ricchezza); e perciò è messo l' uomo in gioia, e acquistane la gloria della vita perdurabile.
5 Arma et gladii in via perversi ;
custos autem animæ suæ longe recedit ab eis.
5 Nella via e nella casa dello arigoglioso e nel suo cuore è tuttavia pensiero reo, (per che possa gravare altrui; chè l'arigoglioso non ama nè Dio nè uomo); ma colui che ama Iddio non penserà già di tale uomo.
6 Proverbium est : adolescens juxta viam suam ;
etiam cum senuerit, non recedet ab ea.
6 Proverbio si è, che il giovane fanciullo (tanto come egli è piccolo, è buono castigarlo e insegnarli, e) in tale vita come si mette nella sua giovinezza, appena la lascia tanto come vive.
7 Dives pauperibus imperat,
et qui accipit mutuum servus est fœnerantis.
7 Il ricco uomo è sopra i poveri; (e comandamento è sopra loro, e secondo che tiene altrui cosa non fa bene;) e chi toglie in prestanza è servo del prestatore.
8 Qui seminat iniquitatem metet mala,
et virga iræ suæ consummabitur.
8 Quello che insegna male (e che per mali esempii mette genti in via di disperazione) gli avverrà a danno, e suo potere verrà a niente.
9 Qui pronus est ad misericordiam benedicetur :
de panibus enim suis dedit pauperi.
Victoriam et honorem acquiret qui dat munera ;
animam autem aufert accipientium.
9 Quello che ha il suo cuore in pietà e in misericordia sarà benedetto (da Dio e dal mondo; chè tiene i comandamenti della Scrittura che dice:) de' tuoi beni, che Dio t'ha donato, lietamente in questo secolo dona ai poveri. Quello che volentieri dona, sarà onorato da colui ch' egli donerà; chè niuno non può sì atare delle genti, come per donare.
10 Ejice derisorem, et exibit cum eo jurgium,
cessabuntque causæ et contumeliæ.
10 L'uomo che ragione non vuole intendere, nè castigamento non riceverà, mettilo di lunga da te, (e non abbi cura di sua compagnia); l' uomo che è adiroso e questionevole, tanto quanto più puoi fuggilo, e sarai in pace e in equitade.
11 Qui diligit cordis munditiam,
propter gratiam labiorum suorum habebit amicum regem.
11 Quello che ama nettezza di cuore, (e volentieri si consiglia quando è mestiere a savio uomo, e riconosce umilmente suo peccato e sanza rigoglio), Iddio gli darà grazia, e perciò sarà egli amato dal Sovrano re.
12 Oculi Domini custodiunt scientiam,
et supplantantur verba iniqui.
12 Nostro Signore (che) riguarda dolcemente colui che ama scienza di bene; ma molto odia la parola (e il pensiero del folle e) del malvagio.
13 Dicit piger : Leo est foris ;
in medio platearum occidendus sum.
13 (Il disleale uomo dice che non sa fare bene, e che non potrebbe digiunare nè fare penitenza, ma non sa come sua vita finirà; e per lo diletto, ch' elli ha troppo amato, elli sarà tormentato nella morte dello inferno). Dice il pigro: lo leone è fuori nella via, e nel mezzo della piazza m' ucciderà.
14 Fovea profunda os alienæ :
cui iratus est Dominus, incidet in eam.
14 La bella parola [di] folle femina è così come la profonda fossa, (donde l'uomo non puote uscire; chè ella tiene l' uomo per suo ingannamento); duramente si cruccia Dio di lui, che di tale femina non si guarda.
15 Stultitia colligata est in corde pueri,
et virga disciplinæ fugabit eam.
15 Per natura il piccolo fanciullo è in istato di follia, (chè non si sa governare, e ragione non vede); ma colui che in giovinezza gli castiga (gli fae il servo prode, e) il mette in entrata di volere e di sapienza
16 Qui calumniatur pauperem ut augeat divitias suas,
dabit ipse ditiori, et egebit.
16 L'uomo che d'altrui danno vuole fare suo prò, e d'altrui cosa vuole fare suo avere (e accrescere, non può lungamente così essere sanza avventura; chè avere acquistato di malvagio acquisto ) non può fare buona fine; (e se colui l'ha acquistato non riceve dannaggio, le sue erede anderanno a povertà e male).
17 Inclina aurem tuam, et audi verba sapientium :
appone autem cor ad doctrinam meam,
17 (Bello figliuolo, dice Salomone) intendi consiglio di prode uomo e di santo; e metti lo tuo cuore (a buone parole e) a dottrina, e meglio ti metterà la mia scienza.
18 quæ pulchra erit tibi cum servaveris eam in ventre tuo,
et redundabit in labiis tuis :
18 Se tu la tieni, ella ti piacerà nel tuo cuore; chè non sarà cosa che tu non possi intendere.
19 ut sit in Domino fiducia tua,
unde et ostendi eam tibi hodie.
19 E metti al tutto la tua fidanza nel nostro Signore; e ciò ti puote insegnare continuo Dio.
20 Ecce descripsi eam tibi tripliciter,
in cogitationibus et scientia :
20 Sappi che io t'ho (mostrato e) insegnato in tre maniere in pensieri e in iscienzia, (come viverai sanamente sanza misfare, in te guardare di peccare e nou misfare altrui, e a Dio servire del tuo corpo. e del tuo cuore e de' beni ch' ello t'ha donati in questo mondo );
21 ut ostenderem tibi firmitatem et eloquia veritatis,
respondere ex his illis qui miserunt te.
21 (io t'ho ammaestrato, che ti domandano, e che mestiero n' avranno), acciò che ti mostrassi fermezza, e parole vere rispondessi di queste cose a colui che ti mandò.
22 Non facias violentiam pauperi quia pauper est,
neque conteras egenum in porta :
22 Guàrdati, che (per tua signoria uè per tuo potere) non facci niuno male al povero uomo; e non lo dispregiare già per sua povertade.
23 quia judicabit Dominus causam ejus,
et configet eos qui confixerunt animam ejus.
23 (E bene ti guarda, se tu se' giudice, che tu non giudichi a torto niuno povero uomo) chè il nostro Signore gli guarda e giudica loro retto; (e se tu non giudichi come tu devi, il sovrano giudicamento te ne renderà merito); e tutti coloro che male fanno e a' prodi uomini e a' poveri, Iddio gli confonderà alla fine, (chè non hanno chi gli difenda, se non Iddio solamente.
24 Noli esse amicus homini iracundo,
neque ambules cum viro furioso :
24 Non tenere compagnia a uomo disleale e malvagio a tuo potere, (anzi gli schifa quanto tu puoi);
25 ne forte discas semitas ejus,
et sumas scandalum animæ tuæ.
25 perciò che suoi malvagi fatti ti metteranno in cattivi pensieri (corrotto dalla tua buona vita), chè per malvagio esempio sono peggiorati molto i prodi uomini. (Non essere con loro, che stando si mettono a pena; se non te ne puoi deliberare, tu ne porterai grande danno).
26 Noli esse cum his qui defigunt manus suas,
et qui vades se offerunt pro debitis :
26 Non usare con coloro che si legano, e fannosi stadichi per gli debiti altrui. ·
27 si enim non habes unde restituas,
quid causæ est ut tollat operimentum de cubili tuo ?
27 Or dunque, s'egli non ha donde ristori, perchè ti vuogli far tòrre i panni della camera tua?
28 Ne transgrediaris terminos antiquos,
quos posuerunt patres tui.
28 Non trapassare il comandamento di Santa Chiesa, nè lo insegnamento della scrittura, e non l'abbi già in dispetto; chè gli antichi santi uomini il guardarono e tennero e stabilirono. (L'uomo che volentieri è di buono cuore, fa i comandamenti della Scrittura, e si tiene in buone opere, e sostiene la buona gente a suo potere. Elli s' assicuroe al giudicamento intra' santi che il comandamento di Dio. avranno tenuto e guardato. Se tu se' savio nella Scrittura, insegna ad altrui; se tu se' con più savio di te, intendi bene quello che dirà, e a ciò che tu dirai altrui abbi bene nel tuo cuore).
29 Vidisti virum velocem in opere suo ?
coram regibus stabit, nec erit ante ignobiles.
29 (E bene guarda che coloro che ti intenderanno non ti possano niente riprendere nella tua parola; e se colui cui tu tieni savio ti dice alcuna. parola ingannevole, non la intendere già, ma sì tosto come tu te n'avvedi, lascia sua compagnia ). Or vedesti uomo spigliato ne' fatti suoi? quel cotale starà davanti ai re; non starà lui anzi alcuno mercenajo.