SCRUTATIO

Lunedi, 7 luglio 2025 - Sant´Edda ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Matteo 18


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1 In quella ora andorono li discepoli a Iesù, e disseno Signore, chi pensi che sia maggiore nel regno del cielo?1 In quel tempo si avvicinarono a Gesù i discepoli per dirgli: "Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?".
2 E Iesù chiamò uno fanciullo, e poselo in mezzo di loro.2 Egli, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo a loro
3 E disse: in verità vi dico, che se voi non doventarete fatti come è questo fanciullo, non entrarete nel regno del cielo.3 e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli.
4 Imperò che qualunque si umilierà come questo fanciullo, egli è maggiore nel regno del cielo.4 Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, questi sarà il più grande nel regno dei cieli.
5 E chiunque riceverà uno di questi parvoli nel nome mio, me riceverà.5 Se uno accoglie un solo fanciullo come questo nel mio nome, accoglie me".
6 E chiunque scandalizzerà uno di questi minimi che credono in me, meglio sarebbe che con una macina al collo fosse gittato nel profondo del6 "Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare.
7 Ma guai al mondo per li scandali! Necessario è (al mondo) che vengano li scandali; ma guai a colui per cui viene il scandalo.7 Guai al mondo per gli scandali! Infatti, se è inevitabile che avvengano scandali, guai però a quell'uomo per mezzo del quale avviene lo scandalo.
8 Se la mano o lo piede ti scandalizza, taglialo e gittalo da te; imperò che meglio è a te andare alla vita debile e stroncato, che avere due mani e due piedi, ed essere posto nel fuoco eternale.8 Se la tua mano o il tuo piede ti è di scandalo, taglialo e gettalo via da te. E' meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.
9 E se (il digito o) l'occhio ti scandalizza, trattelo fuori e gittalo da te; imperò che meglio a te è andare a vita eterna con uno occhio, che averne duo, ed esser messo nella fiamma in eterno.9 E se il tuo occhio ti è di scandalo, càvalo e gèttalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un solo occhio, che essere gettato con due occhi nella Geenna del fuoco.
10 E imperò guardatevi che voi non dispregiate alcuno di questi minimi; imperò che vi dico che li angioli loro sempre vedono la faccia del Padre mio ch' è in cielo.10 Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, poiché vi dico che i loro angeli nei cieli contemplano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli".
11 Imperò ch' egli è venuto il Figliuolo dell' uomo a salvare quel ch' era perito.11 "Infatti, il Figlio dell'uomo è venuto a trarre in salvo ciò che era perito.
12 Che vi pare? Se a uno saranno cento pecore, e una di quelle sarà smarrita, non lascia egli le novantanove ne' monti, e va a cercare quella ch' è smarrita?12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di esse si smarrisce, non lascia le novantanove sui monti e va in cerca di quella smarrita?
13 E se intravenerà ch' egli la trovi, in verità vi dico ch' egli si rallegra più sopra quella, che sopra le novantanove le quali non si smarrirono.13 E se gli capita di trovarla, in verità vi dico: si rallegrerà per essa più che delle altre novantanove che non si erano smarrite.
14 A tal modo il Padre vostro, il quale è in cielo, non vuole che perisca uno di questi piccolini.14 Proprio questo è il volere del Padre vostro che è nei cieli: che neanche uno di questi piccoli si perda".
15 Ma se il tuo fratello peccherà contra di te, e tu sapendolo digli intra te e lni solo; e s'egli ti udirà, hai guadagnato il tuo fratello.15 "Se il tuo fratello pecca, va', riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai riacquistato il tuo fratello.
16 Ma se ei non ti vuole udire, piglia con te uno o due; conciosia che nella bocca di due o tre sta ferma testimonianza di ogni parola.16 Se invece non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, affinché sulla bocca di due o tre testimoni si stabilisca ogni cosa.
17 E se egli non li vuole udire, dillo alla Chiesa; e se non vorrà udire la Chiesa, abbilo sì come grande peccatore ed escomunicato.17 Se non ascolterà neppure loro, deferiscilo alla chiesa e se neppure alla chiesa darà ascolto, sia egli per te come il pagano e il pubblicano.
18 E anche dico a voi, che qualunque voi legherete sopra la terra, sarà legato in cielo; e chiunque voi scioglierete in terra, sarà sciolto in cielo.18 In verità vi dico: tutto ciò che avrete legato sulla terra resterà legato nel cielo; e tutto ciò che avrete sciolto sulla terra resterà sciolto nel cielo".
19 E anche vi dico che se duo di voi s'accorderanno sopra la terra, qualunque cosa domanderanno sarà fatta a loro dal Padre mio ch' è in cielo.19 "Ancora: in verità vi dico che, se due di voi sulla terra saranno d'accordo su qualche cosa da chiedere, qualunque essa sia, sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.
20 Imperò [che] dove sono duoi ovvero tre congregati nel nome mio, io sono in mezzo di loro.20 Infatti, dove sono riuniti due o tre nel mio nome, ivi sono io, in mezzo a loro".
21 Allora disse Pietro: se il mio fratello peccarà sette volte, perdònogli io?21 Allora Pietro si fece avanti e gli domandò: "Signore, quante volte, se il mio fratello peccherà contro di me, dovrò perdonargli? Fino a sette volte?".
22 E Iesu li disse: non dico solamente sette volte, ma settanta volte sette.22 Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".
23 E però simile è il regno del cielo a uno re, il quale vuol vedere sua ragione con li suoi servi.23 "Per questo il regno dei cieli è paragonato a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
24 E cominciando a fare la ragione, fugli menato uno (servo) che li doveva dare dieci milia talenti.24 Iniziando dunque a chiedere i conti, gli fu presentato uno che era debitore di diecimila talenti.
25 E non avendo donde pagare, comandò il signore, ch' elli, la mogliere e' suoi figliuoli e ogni una cosa fosse venduta, acciò che (vendesse e) pagasse.25 Poiché costui non poteva pagare, il padrone comandò che fossero venduti lui, la moglie, i figli e quanto possedeva e saldasse così il conto.
26 Allora quello servo gittossi in terra (con le ginocchia), e pregò questo signore, dicendo: abbi pazienza in me, e ogni cosa ti renderò.26 Allora quel servo, con la faccia per terra, lo supplicava dicendo: "Signore, sii benevolo con me e ti soddisferò in tutto".
27 Allora il signore ebbe misericordia di lui, e perdonògli tutto il debito, e lasciollo libero.27 Il padrone fu mosso a pietà di quel servo, lo lasciò libero e gli condonò il debito.
28 E uscito che fu fuori, questo servo trovò uno de' suoi conservi, che gli doveva dare cento denari; presolo per lo collo, e affogavalo e diceva: pagami quel che mi debbi dare.28 Ora, appena uscito, lo stesso servo s'imbatté in uno dei suoi compagni il quale gli doveva cento denari. Lo afferrò e, quasi strozzandolo, diceva: "Rendimi quanto mi devi".
29 E quello se gli gittò a piedi (inginocchiato) dicendo: abbi misericordia di me, e ogni cosa ti renderò.29 Bocconi a terra, questi lo implorava dicendo: "Sii benevolo con me e ti soddisferò".
30 E quello non volle (farli misericordia); e puoselo in pregione, per insino a tanto che (pagasse e) rendesse il debito.30 Egli non acconsentì, ma andò a farlo gettare in prigione finché non gli avesse pagato il debito.
31 E vedendo questo li altri servi, ebbero grande dolore; e andorono al signore loro, e tutte queste cose li dissero.31 Venuti a conoscenza dell'accaduto, gli altri servi se ne rattristarono grandemente e andarono a riferire ogni cosa al loro padrone.
32 Allora il signore, chiamato questo tal servo, disseli: servo iniquo, tutto il debito ti lasciai, perchè me ne pregasti.32 Allora il padrone, chiamatolo a sé, gli dice: "Servo malvagio, ti ho condonato tutto quel debito perché mi avevi supplicato;
33 Perchè adunque non hai avuto misericordia del tuo conservo, come ho abuto misericordia di te?33 non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, come io ho avuto pietà di te?".
34 E adirossi il signore contra costui, e dettelo ai tormentatori (che il tormentassero) insino a tanto che rendesse tutto il debito.34 Preso perciò dall'ira, il padrone lo consegnò agli sbirri, finché non gli avesse restituito tutto ciò che gli doveva.
35 E così il mio Padre celestiale farà di voi, se non perdonarete alli vostri fraielli di buono cuore.35 Proprio così il Padre mio celeste tratterà voi, qualora non rimettiate di cuore ciascuno al proprio fratello".