Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Daniele 8


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1Nel terzo anno del regno di Baltassar re mi apparve una visione. Io Daniele, dopo quello ch' io avea veduto nel principio,2vidi nella mia visione, essendo in lo castello chiamato Susis, lo quale è nella regione di Elam; io vidi in visione, e parvemi esser sopra la porta di Ulai.3E levai gli occhi miei, e vidi; ed ecco, uno montone stava dinanzi la palude, e avea le corna grandi, e uno era più grande dell' altro, e fu crescente. Dopo questo4vidi lo montone ventilare con le corna (contro all' oriente e) contro all' occidente e contra l'aquilone e contra il mezzogiorno; e tutte le bestie non potéro resistere a lui, nè esser liberate delle mani sue; e fece secondo la sua volontade, e fu magnificato.5E io intendeva; ed ecco, uno becco delle capre venia dall' occidente sopra la faccia di tutta la terra, e non toccava la terra; e questo becco avea uno corno nobile fra gli occhi suoi.6E venne insino al montone cornuto, lo quale avea veduto stando dinanzi alla porta, e corse contro a lui coll' impeto (grande) della sua fortezza.7E approssimandosi appresso il montone, isfrenato andò sopra lui, e percosse lo montone, e minuzzò le due corna sue, e non potea lo montone resistere a lui; e quando l' ebbe posto a terra, conculcollo, e niuno potea liberare lo montone delle mani sue.8E lo becco delle capre si fece grande molto; ed essendo cresciuto, si ruppe lo corno grande, e nascerono sotto quello quattro corna per i quattro venti del cielo.9E di uno di questi corni uscì fuori uno corno piccolo; e fatto è grande contro al mezzodì e contro all' oriente e contro alla fortezza.10E magnificossi sino alla fortezza del cielo; (e percosse) e abbassò dalla fortezza e dalle stelle, e conculcolle.11E magnificossi sino al principe della fortezza, e tolse da lui lo sacrificio continuo, e depose lo luogo di [sua] santificazione.12E fugli data fortezza contra lo continuo sacrificio per i peccati; e sarà prostrata la verità e gettata a terra; e prospererà e farà (molti mali).13E udi' uno de' santi parlare; e disse uno santo all' altro, e non so a cui parlante: insino a quanto tempo durerà questa visione, e lo continuo sacrificio, e lo peccato della desolazione, la qual è stata fatta, e lo santuario e la fortezza sarà conculcata?14Ed egli li rispose: insino al vespro e insino alla mattina, duomilia trecento [dì]; ? sarà mondato il santuario.15E fatto questo, vedendo io Daniele la visione, e cercassi la intelligenza d'essa, ecco, stette nel mio conspetto quasi una similitudine d' uomo.16E udii la voce di uno uomo infra Ulai; ed esclamò e disse: o Gabriel, fa che questo uomo intenda questa visione.17E venne, e istette presso al luogo dove io stava; ed essendo venuto, ispaventato mi chinai nella faccia mia; e dissemi: o figliuolo d' uomo, intendi che la visione sarà compiuta nel tempo dello fine (della consumazione delle persecuzioni).18E conciosia cosa che parlasse a me, lasso cadetti chinato in terra; e toccommi, e levommi, e ridussemi nel grado mio.19E dissemi: io ti dimostrerò quelle cose che debbono venire nell' ultimo della maledizione; però che il tempo ha lo fine suo.20Lo montone, lo quale tu vedesti avere le corna, è lo re de' Medi e de' Persi.21E lo becco delle capre (lo qual tu vedesti dopo questo) è lo re de' Greci; e lo corno grande, lo quale era fra gli occhi suoi, quello è lo re primo.22E che, questo rotto (e disfatto), si levassero quattro per lui, sono quattro re della loro gente, li quali si leveranno, ma non nella fortezza del primo.23E dopo lo regno loro, essendo cresciute le iniquitadi, leverassi uno [re] sanza vergogna, e astuto molto nelle cose ch' egli averà a fare.24E la sua fortezza sarà fortificata, ma non nelle sue forze; e vasterà ogni cosa sopra quello che si può credere, e prospererà, e farà (molti mali). E ucciderà li potenti, e lo popolo de' santi,25secondo la sua volontade, e sarà dirizzata la iniquità nelle mani sue; e magnificherà il cuore suo, e nella copia di molte cose ucciderà molta gente, e leverassi contro al principe de' principi, e sarà disfatto sanza mano.26E la visione della mattina e del vespro, la qual è detta, vera è: tu dunque segna la visione, però che sarà dopo molti dì.27E io Daniele rimasi languido e infermo per molti dì; ed essendomi levato, faceva li fatti del re, e istupivami alla visione, e non era chi me la manifestasse.