Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Ecclesiaste 10


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 1974
1 Quando le mosche muoiono, sì perdono la (loro) soavità dell' unguento. Più degna cosa è la sapienza, che la piccola gloria di stoltizia, la quale dura alcuno tempo.1 Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere:
un po' di follia
può contare più della sapienza e dell'onore.
2 Il cuore del savio sta nella mano diritta, e quello dello stolto sta nella mano manca.2 La mente del sapiente si dirige a destra
e quella dello stolto a sinistra.

3 Da che lo stolto passa per la via, perchè egli è insipido, e' crede che ogni uomo sia stolto.3 Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e di ognuno dice: "È un pazzo".

4 Non lasciare il tuo luogo, perchè ti vegna adosso ardire di persona che abbia signoria; però cho castigamento ti fa partire da molti gravi peccati.4 Se l'ira d'un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi.
5 Anche è un (altro grande) male che io vidi sotto il sole, che usciva per errore dalla faccia del principe;5 C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da parte di un sovrano:
6 cioè che lo stolto era posto in grande stato; e li ricchi (di sapienza) seggono alli piedi delli stolti.6 la follia vien collocata in posti elevati e gli abili siedono in basso.
7 E vidi li servi andare a cavallo, e li prìncipi (e li signori) andavano a piedi, come fanti di coloro, sopra la terra.7 Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi camminare a piedi come schiavi.

8 Chi cava la fossa, alcuna volta sì vi cade dentro; chi disfa le siepi sarà morso dal serpente.8 Chi scava una fossa ci casca dentro
e chi disfà un muro è morso da una serpe.
9 Chi trascina pietre, (tra loro) vi perisce dentro; e chi spezza legne (alcuna volta v' incappa dentro, che) è percosso da esse.9 Chi spacca le pietre si fa male
e chi taglia legna corre pericolo.

10 Se gli ferri si rintuzzeranno, (male taglieranno poi), e s' egli saranno poi bolsi, con grande fatica si dirizzeranno; e dopo lo scaltrimento viene. la sapienza.10 Se il ferro è ottuso e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell'uso della saggezza.
11 Chi dice villania dietro altrui, fa come la serpe che morde di nascoso.11 Se il serpente morde prima d'essere incantato, non c'è niente da fare per l'incantatore.

12 Le parole della bocca del savio fanno l'uomo grazioso; e quelle degli stolti sì gli fanno precipitare.12 Le parole della bocca del saggio procurano benevolenza,
ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina:
13 Imperò ch' egli cominciarono a favellare stoltizia, e restano con pessimo errore.13 il principio del suo parlare è sciocchezza,
la fine del suo discorso pazzia funesta.

14 Onde lo stolto pure semina molte parole. Non sa l'uomo che andò dinanzi, e che viene di dietro; or chi gli puote insegnare?14 L'insensato moltiplica le parole: "Non sa l'uomo quel che avverrà: chi gli manifesterà ciò che sarà dopo di lui?".

15 E però la fatica loro sì (gli) farà affliggere coloro che non sanno ire per cittadi (sono di grossa natura).15 La fatica dello stolto lo stanca;
poiché non sa neppure andare in città.
16 Guai alla terra, dove il fanciullo è re (e per signore), e dove li suoi prìncipi mangiano per tempo la mattina.16 Guai a te, o paese, che per re hai un ragazzo
e i cui prìncipi banchettano fin dal mattino!
17 Beata è quella terra, dove il re sia bene costumato, e gli baroni suoi mangino all' ora debita, e non per lussuria, ma per bisogno di vita.17 Felice te, o paese, che per re hai un uomo libero
e i cui prìncipi mangiano al tempo dovuto
per rinfrancarsi e non per gozzovigliare.
18 Per pigrizia s' infracida il legname del tetto; e per la infermità delle mani pioverà in casa.18 Per negligenza il soffitto crolla
e per l'inerzia delle mani piove in casa.
19 E ridendo fanno il pane e il vino per mangiare e per bere; ogni cosa ubidisce alla pecunia.19 Per stare lieti si fanno banchetti
e il vino allieta la vita;
il denaro risponde a ogni esigenza.
20 Non dire villania del re di nascoso, e non biastemare il ricco nella camera tua, (abbiendo speranza che non sia loro ridetto); però che li uccelli, che volano, tutti ridiranno la voce tua, e gridaranno.20 Non dir male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dir male del potente,
perché un uccello del cielo trasporta la voce
e un alato riferisce la parola.