SCRUTATIO

Sabato, 5 luglio 2025 - Sant´Elisabetta di Portogallo ( Letture di oggi)

Iob 31


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BIBBIA VOLGARELA SACRA BIBBIA
1 Feci io patto cogli occhi miei, acciò ch' io in verità non pensassi della vergine.1 Strinsi un patto con i miei occhi, di non fissare lo sguardo sulle ragazze.
2 Adunque che parte avrebbe Iddio di sopra a me, e la ereditade all' Onnipotente di cose eccelse?2 Qual è la sorte che Dio ha assegnato dall'alto, e l'eredità che l'Onnipotente ha preparato dai luoghi eccelsi?
3 Or non è perdizione al malvagio, e alienazione a coloro che òperano la ingiustizia?3 Non è forse la sciagura per il perverso e la sventura per chi compie il male?
4 Or non considera elli le mie vie, e tutti li andamenti miei annumera?4 Non vede egli la mia condotta e non conta tutti i miei passi?
5 Se io andai nella vanitade, e affrettossi lo piede mio in inganno;5 Ho forse agito con falsità, e il mio piede si è affrettato verso la frode?
6 pona me nella giusta statera, e sappia Iddio la mia simplicitade.6 Mi pesi pure sulla bilancia della giustizia e riconosca Dio la mia integrità!
7 Se si partì l'andamento mio della via, se seguitò l'occhio mio il cuore, e nelle mie mani s'appiccò macchia;7 Se il mio passo ha errato fuori strada e il mio cuore ha seguito i miei occhi, o una sozzura si è attaccata alle mie mani,
8 seminarò, e uno altro mangerà; e la mia schiatta sarà deradicata.8 un altro mangi ciò che io semino e siano sradicati i miei germogli!
9 Se ingannato è lo cuore mio sopra la femina, e se io assediai l'uscio dell' amico mio;9 Se il mio cuore fu sedotto da una donna, e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10 meretrice sia di un altro la moglie mia, e sopra quella si distendano gli. altri.10 mia moglie macini per un altro, e altri si accostino ad essa!
11 Certo questo è fellonia, e massima iniquitade.11 In verità, questa è un'infamia, un delitto da deferire ai giudici.
12 Fuoco è, devorante insino alla perdizione, e deradicante ogni generazione (mia).12 Quello è un fuoco che divora fino alla distruzione, e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13 Se disprezzai di sottoporre me allo giudicio col servo mio e l' ancilla mia, quando contendevano contro a me;13 Se ho negato il diritto del mio schiavo e della mia schiava, quando erano in lite con me,
14 che adunque faroe, quando si leverae Iddio a giudicare? e quando addomanderae, che responderò a lui?14 che cosa farei, quando Dio si ergerà giudice, che cosa risponderei, quando mi interrogherà?
15 Or non fece me nel ventre, il quale e quello fece, e formò me uno nella vulva?15 Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16 Se io negai alli poveri quello che vole ano, e feci aspettare l'occhio della vedova;16 Ho forse negato ai poveri quanto desideravano, od ho lasciato languire gli occhi della vedova?
17 se io mangiai la mia fetta solo, e non mangioe lo pupillo di quella;17 Ho forse mangiato da solo il mio tozzo di pane, senza spartirlo con l'orfano?
18 perciò che dalla mia fanciullezza crescè meco la miserazione, e del ventre della madre mia venne meco;18 Infatti fin dalla mia giovinezza mi ha curato come padre e mi ha guidato fin dal grembo di mia madre.
19 se disprezzai colui che passava, per ch' elli non avea il vestire, e lo povero sanza coprimento;19 Se mai ho visto un misero privo di vesti e un indigente senza abito,
20 se non benedissero me li lati suoi, e della lana delle pecore mie s'è riscaldato;20 non mi hanno forse benedetto i suoi fianchi, e non si è forse riscaldato con la lana dei miei agnelli?
21 s' io levai sopra lo pupillo la mia mano, eziandio quando vedeva[mi] superiore nella porta;21 Se ho alzato la mano contro l'orfano sapendomi appoggiato al tribunale,
22 l'omero mio delle sue giunture caggia, e lo mio braccio colle sue ossa sieno contrite.22 mi si stacchi la spalla dalla nuca e il mio braccio si spezzi dal gomito!
23 Certo sempre, sì come onde di mare gonfiate sopra me, temetti Iddio, e lo suo carico non potei portare.23 Perché mi atterra la disgrazia che Dio invia, non reggerei davanti alla sua maestà.
24 S' io pensai che l'oro fosse mia fortezza, e all' oro ottimo e risplendente dissi: tu sei la fidanza mia;24 Ho forse riposto la mia fiducia nell'oro, e detto all'oro fino: "Tu sei la mia sicurezza"?
25 s' io mi rallegrai sopra le molte mie ricchezze, e perciò che più cose trovò la mia mano;25 Mi sono forse compiaciuto dell'abbondanza dei miei beni, e perché la mia mano aveva accumulato la ricchezza?
26 s' io vidi lo sole quando risplendea, e la luna andante chiaramente;26 Quando vedevo risplendere il sole e la luna che avanzava maestosa,
27 e rallegrato è in ascoso lo mio cuore, e basciai la mia mano colla mia bocca;27 si lasciò forse sedurre segretamente il mio cuore, mandando un bacio con la mano alla bocca?
28 la quale è massima iniquitade, e negazione contro a Dio altissimo;28 Anche questo è un delitto per i giudici, perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29 S' io mi rallegrai della rovina di colui che mi odiava, e rallegra'mi di colui, che li fosse venuto male;29 Mi sono forse rallegrato della disgrazia del mio nemico, e ho esultato, perché lo colpì la sventura?
30 in veritade io non diedi al peccare la mia gola, acciò ch' io addomandassi maledicente l' anima sua;30 Non ho neppure permesso alla mia bocca di peccare, augurandogli la sua morte con un'imprecazione!
31 se non dissero gli uomini del mio tabernacolo chi ci darae della carne sua acciò che noi ci saziamo?31 Non diceva forse la gente della mia tenda: "Chi non si è sfamato della sua mensa?".
32 di fuori non stette lo peregrino; l'uscio mio si manifestò allo viandante;32 Il forestiero non passava la notte all'aperto; io aprivo le porte al pellegrino.
33 s'io nascosi, quasi come uomo, lo mio peccato, e celai nello seno mio la mia iniquitade;33 Ho forse occultato come un uomo i miei peccati, tenendo celato il mio delitto dentro di me
34 se io mi spaventai alla troppo moltitudine, e lo disprezzo delli più prossimi spaurì me; e non maggiormente tacetti, e non uscii fuori dell' uscio;34 per timore dell'opinione delle folle, come se il disprezzo della famiglia mi spaventasse, sì da starmene zitto senza uscir di casa?
35 chi darà a me auditore, acciò che l' Onnipotente oda il mio desiderio; e lo libro scriva colui che giudica;35 Oh, avessi uno che mi ascoltasse! Ecco la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Il mio rivale scriva il suo rotolo:
36 acciò che collo mio omero lo porti, e poni intorno a quello, sì come corona a me?36 lo porterei sulle mie spalle e me lo cingerei come un diadema.
37 Per tutti li miei gradi pronunzierò quello, e sì come a principe io offerirò lui.37 Gli darei resoconto di tutta la mia condotta; mi presenterei a lui come un principe.
38 Se contro a me la mia terra grida, e con lei gli solchi suoi piangono;38 Se la mia terra ha gridato contro di me e i suoi solchi hanno pianto con essa,
39 se li frutti suoi mangiai sanza pecunia, l'anima delli lavoratori tormentai;39 se ho mangiato i suoi frutti senza pagamento, facendo esalare l'ultimo respiro ai suoi coltivatori,
40 per lo grano naschi a me lo tribolo, e per l'orzo la spina.40 le spine crescano invece del frumento e le ortiche al posto dell'orzo!". Fine delle parole di Giobbe.