Scrutatio

Giovedi, 15 maggio 2025 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Genesi 2


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Adunque compiuti sono li cieli e la terra, e ogni loro adornamento.1 Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.
2 E compiè Iddio, lo dì settimo, il suo lavorio ch' egli avea fatto; e di tutto il lavorio, ch' egli avea fatto, lo di settimo si riposoe.2 Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.
3 E benedisse lo die settimo, e santificoe quello; perciò che in quello die sì cessoe da tutto il lavorio suo, il quale creoe Iddio acciò che si facesse (questo fue il sabbato).3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.
4 Queste sono le generazioni del cielo e della terra, quando create sono nel die nel quale fece lo Signore Iddio lo cielo e la terra,4 Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo
5 ed ogni cosa verzicante del campo, innanzi che nascesse della terra, ed ogni erba della regione sua, innanzi che germinasse: in verità ancora non avea il Signore Iddio piovuto sopra la terra, e ancora non era l'uomo il quale operasse la terra.5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo,
6 Ma una fontana saliva, e bagnava tutte le cose sopra la faccia della terra.6 ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo.
7 Dunque formoe il Signore Iddio l'uomo di fango di terra, e fue fatto; e soffiò Iddio nella faccia sua lo spirito della vita, e fatto è uomo in anima vivente.7 Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
8 Lo Signore Iddio avea piantato in verità il paradiso della dilettanza dal cominciamento di prima; nel quale pose l'uomo ch' egli avea formato.8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato.
9 Produsse in verità il Signore Iddio della terra ogni legno bello a vedere, e ad usarlo soave; ancora lo legno della vita nel mezzo del paradiso, e lo legno della sapienza di bene e di male.9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
10 Ed uno fiume veniva dal luogo della dilettanza a bagnare il paradiso; il quale quindi si di vide in quattro capi.10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.
11 Il nome dell' uno è Fison; quegli è quello che circuisce tutta la terra di Evilat, dove nasce l'oro.11 Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l’oro
12 E quell'oro di quella terra è ottimo; e qui si trova Bdelium e la pietra onichina.12 e l’oro di quella regione è fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra d’ònice.
13 Il nome del fiume secondo si è Geon; egli è quello che circuisce ogni terra di Etiopia.13 Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione d’Etiopia.
14 Il nome del fiume terzo è Tigris, che è contra gli Assiri. Lo fiume quarto si è Eufrate.14 Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l’Eufrate.
15 Portò adunque il Signore Iddio l'uomo, e pose lui nel paradiso della dilettanza, acciò che quello operasse e custodisse quello.15 Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
16 E comandò a lui dicendo: Adam, d'ogni pomo di legno del paradiso manduca.16 Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino,
17 Ma del pomo della scienza del bene e del male non manducherai tu; chè in veritade ti dico,che qualunque dì tu n'averai mangiato (cioè di quello ch' io ti vieto di mangiare) di morte morrai.17 ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».
18 Disse in verità poi lo Signore Iddio: non è bene che l'uomo sia solo; facciamo adiutorio a lui, simigliante a sé.18 E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
19 Formati adunque lo Signore Iddio tutti gli animali della terra, e tutti gli volativi del cielo, gli menò Iddio dinanzi ad Adam, acciò ch' egli vedesse come gli chiamasse. Ogni cosa in verità, che chiamoe Adam dell' anima vivente, quello è il nome suo.19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
20 E sì appellò Adam per suoi nomi tutti gli animali e tutti gli volativi del cielo e tutte le bestie della terra. Adam non si trova in verità aiuto simile a lui.20 Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
21 Mise adunque lo Signore Iddio il sonno in Adam. Ed essendo addormentato, Iddio tolse una delle costole sue, ed ivi donde la trasse rempiè di carne.21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto.
22 Adunque edificoe lo Signore Iddio, della costola ch' egli avea tolta da Adam, la femina; e me nolla ad Adam.22 Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
23 E disse Adam: questa cosa eguale è ossa dell' ossa mie, e carne della carne mia; questa fie chiamata virago, impercio che dell' uomo è fatta.23 Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
24 Per la qual cosa abbandonerà l'uomo lo suo padre e madre, ed accosterassi alla moglie sua; e saranno due in una carne.24 Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.
25 Costoro ciascuno era ignudo, cioè Adam e la moglie sua, e non si vergognavano.25 Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.