Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Lettera ai Galati 2


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 In seguito, quattordici anni dopo, tornai a Gerusalemme con Barnaba, preso meco anche Tito.1 E dopo quattordici anni, ancora andai in Ierusalem con Barnaba, accompagnato con Tito.
2 Vi andai mosso da una rivelazione ed esposi loro il Vangelo che io predico tra i Gentili, specialmente a quelli di grande autorità, per non correre o non aver corso invano.2 Ma io andai per superna revelazione; e conferii l'evangelio con quelli, il quale prèdico alle genti, ma da parte da quelli che fossero da qual cosa, acciò che forse io non corressi ovver avessi corso in vano.
3 E allora nemmeno Tito, che era con me, ed era Gentile, fu costretto a circoncidersi.3 Ma nè etiam Tito, il quale era meco, essendo lui gentile, fu constretto di essere circonciso.
4 E sebbene dei falsi fratelli intrusi furtivamente si fossero introdotti fra noi per insidiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, e per ridurci in servitù,4 E questo fece solamente a cagione de' falsi fratelli introdotti, li quali sotto entrarono a ispiare la nostra (franchezza e la nostra) libertà la quale avemo in Iesù Cristo, perchè reducessero noi in servitù.
5 non cedemmo nemmeno per un momento alle esigenze di loro, affinchè la verità del Vangelo rimanesse in mezzo a voi.5 Alli quali una ora non concedemmo di volerci sottomettere, acciò che la verità dell' evangelio permanga sempre appresso di voi.
6 Quanto poi a quelli di grande autorità (a quello che sono stati non guardo: Dio non ha riguardi personali), essi, quelli di grande autorità non mi aggiunsero altro,6 Ma (non mi appartiene cosa alcuna) di quelli che parevano essere qualche cosa; ed io non curo quali egli fossero in qua dietro (come altre volte furono); Dio non fa sceglimento di persone; quelli che parevano essere qualche cosa, niente mi hanno dato.
7 anzi, avendo visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello dei circoncisi,7 Ma per contrario, poi ch' egli ebbeno veduto che la predicazione del prepuzio era data a me, come a Pietro quella della circoncisione;
8 (e colui che ha fatto di Pietro l'apostolo dei circoncisi ha fatto di me l'apostolo delle Genti)8 e quello che adoperato ha [in] Pietro l' apostolato della circoncisione, ha adoperato in me infra le genti;
9 riconosciuta la grazia a me conceduta, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono riputati le colonne, porsero a me e a Barnaba le destre in segno di associazione, perchè andassimo tra i Gentili, mentre essi restavano tra i circoncisi.9 e poi che ebbeno conosciuto la grazia, la qual era data a me, Iacobo e Pietro e Ioanni, li quali pare che fossero colonne (e reggitori), sì diedero a me la destra e a Barnaba [di] compagnia, che noi predicassimo intra la gente, ed egli predicavano intra coloro ch' erano circoncisi.
10 Soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri, e questo pure mi son dato premura di farlo.10 Ma solamente questo c' imposero (e di questo ci pregarono), che noi fossimo ricordevoli de' poveri; la qual cosa sollicitamente faccio.
11 Essendo poi venuto Cefa ad Antiochia, io gli resistei in faccia, perchè egli era degno di biasimo:11 Ma venuto Pietro in Antiochia, gli ho contrastato nella faccia, imperò ch' egli era degno d'essere ripreso.
12 infatti, prima che arrivassero certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma venuti quelli, si ritirava e stava separato per timore dei circoncisi.12 Inanzi che venissero alquanti da Iacobo, manducava con le genti; e dopo che quelli furono venuti (a Iacobo di Ierusalem) si separava, temendo quelli ch' erano della circoncisione.
13 E con lui anche gli altri Giudei ricorsero alla simulazione in modo che ad essa fu indotto anche Barnaba.13 E gli altri iudei consentirono alla sua simulazione, sì che Barnaba fosse menato da quelli in quella simulazione.
14 Ma avendo io veduto che non procedevano rettamente riguardo alla verità del Vangelo, in presenza di tutti, dissi a Cefa: Se tu che sei Giudeo, vivi da Gentile e non da Giudeo, come mai costringi i Gentili a giudaizzare?14 Ma io, vedendo che non andavano puramente secondo la verità dell' evangelio, sì dissi a Pietro dinanzi a tutti: conciosia cosa che tu sei iudeo, e non vivi secondo iudeo, anzi secondo gli altri gentili, come costringi li gentili, che vivano secondo li iudei?
15 Noi, Giudei per nascita e non Gentili peccatori,15 Noi siamo per natura iudei, e non delle genti peccatori.
16 sapendo che l'uomo non è giustificato mediante le opere della legge, ma soltanto per la fede di Gesù Cristo, crediamo anche noi in Cristo Gesù, per esser giustificati dalla fede di Cristo e non dalle opere della legge, perchè nessuno può esser giustificato dalle opere della legge.16 E sapendo che l' uomo non si salva per le opere della legge (e non diventa giusto), se non per la fede di Iesù Cristo, e noi in Iesù Cristo credemo, perchè siamo giustificati per la fede di Iesù Cristo, non per le opere della legge; per la qual cosa [per le opere della legge] non sarà giustificata ogni carne.
17 Or se cercando noi d'esser giustificati in Cristo, siam trovati anche noi peccatori, sarebbe forse Cristo ministro del peccato? Non può essere.17 (E dico che) se noi (li quali siamo) in Cristo dimanderemo d' essere giustificati (per l' opere della legge, chè noi peccammo) e peccatori saremo trovati, or fu Cristo (servo e) ministro di peccato? Non piaccia a Dio.
18 E se io riedifico ciò che ho distrutto, mi costituirei da me stesso prevaricatore.18 Chè se io farò quelle cose che ho disfatte, sì diventerò prevaricatore.
19 Io invece è per la legge che son morto alla legge, per vivere a Dio: io sono stato confitto in croce con Cristo;19 Io son morto [alla legge] per la legge, perchè viva a Dio; e confitto son con Cristo nella croce.
20 non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me, e questa vita che vivo nella carne, la vivo nella fede del Figliolo di Dio, il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.20 E già non vivo io; ma Cristo vive in me. E quello cotanto che vivo ora in carne, sì vivo nella fede del Figliuolo di Dio, il quale amò me, e diede sè medesimo per me.
21 Non voglio disprezzare la grazia di Dio; ma se la giustizia si ottiene per mezzo della legge, Cristo è dunque morto invano.21 Non voglio discacciare la grazia di Dio; chè certo se la giustizia fosse per la legge, adunque Cristo fu morto senza cagione.