Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 11


font
BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo.1 Siate miei imitatori, come io pur di Cristo.
2 Vi lodo, o fratelli, perchè in ogni occasione vi ricordate di me e ritenete tali e quali le istruzioni che vi ho date.2 Vi do lode però, o fratelli, perchè in ogni cosa vi ricordate di me: e quali ve gli ho dati, ritenete i miei documenti.
3 Voglio però farvi notare che capo d'ogni uomo è Cristo, capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.3 Or voglio, che voi sappiate, come capo di ogni uomo è Cristo: capo poi della donna è l'uomo: e capo di Cristo è Dio.
4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, fa disonore al suo capo;4 Ogni uomo, che ora, o profeta col capo coperto, fa disonore al suo capo.
5 così ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, fa disonore al suo capo, perchè è come se fosse rasa.5 E qualunque donna, che ori, o profetizzi a capo scoperto, fa disonore al suo capo: imperocché è lo stesso, che se fosse rasa.
6 Or se la donna non porta il velo, si faccia anche tagliare i capelli, e se è per lei vergognoso l'essere tosata o rasa, copra la sua testa.6 Conciossiachè se la donna non porta il velo, si tosi eziandio. Che se è indecente per la donna l'esser tosata, o rasa, veli la sua testa.
7 L'uomo non deve coprire la sua testa, perchè è imagine e gloria di Dio; mentre la donna è la gloria dell'uomo;7 L'uomo poi non dee velar la sua testa: perché è immagine, e gloria di Dio, ma la donna è gloria dell'uomo.
8 infatti non è venuto l'uomo dalla donna, ma la donna dall'uomo;8 Imperocché non è dalla donna l'uomo, ma dall'uomo la donna.
9 e non fu creato l'uomo per la donna, ma la donna per l'uomo.9 Conciossiachè non è stato creato l'uomo per la donna, ma la donna per l'uomo.
10 Deve quindi la donna avere sopra il capo il segno della dipendenza, per riguardo degli Angeli.10 Per questo dee la donna avere sopra il capo la potestà per riguardo degli Angeli.
11 Tuttavia nè l'uomo può far senza la donna, nè la donna senza l'uomo, secondo il Signore;11 Per altro nè l'uomo senza la Donna, nè la donna senza l'uomo, secondo il Signore.
12 Infatti come la donna vien dall'uomo, cosi l'uomo nasce dalla donna, e tutto vien da Dio.12 Imperocché siccome la donna dall'uomo, cosi l'uomo per mezzo della donna: tutto poi da Dio.
13 Giudicatene voi stessi: è decente che una donna preghi Dio non velata?13 Siate giudici voi medesimi: è egli decente che la donna faccia orazione a Dio senza velo?
14 E la stessa natura non ve lo insegna che per l'uomo è indecente portare una lunga capigliatura,14 E non v' insegna la stessa natura, che è disonorevol per l'uomo il nudrire la chioma?
15 mentre una lunga capigliatura è a gloria d'una donna, perchè i capelli le sono stati dati per velo?15 Per la donna poi è onore il nudrire la chioma: imperocché i capelli le sono stati dati per velo?
16 Che se ad alcuno piacesse opporsi, noi non abbiamo tal uso, nè lo ha la Chiesa di Dio.16 Che se taluno mostra di amar le contese: noi non abbiamo tale uso, né la Chiesa di Dio.
17 Or vi devo avvertire, senza lodarvi, che vi adunate, non solo senza profitto, ma con iscapito.17 Di questo poi vi avverto: non per lodarvi, che vi radunate non con profitto, ma con iscapito.
18 Prima di tutto sento che allorquando vi radunate nella chiesa, ci son delle divisioni tra di voi; e in parte ci credo;18 Primamente adunque adunandovi voi nella Chiesa, sento esservi scissure tra di voi, e in parte lo credo.
19 è necessario infatti che ci siano anche delle eresie, affinchè tra voi si possan conoscere quelli di virtù provata.19 Imperocché fa di mestieri, che sianvi anche delle eresie, affinchè si palesino que', che tra voi sono di buona lega.
20 Quando voi dunque vi radunate, quello non è un mangiar la cena del Signore.20 Quando adunque vi radunate insieme, non è già un mangiare la cena del Signore.
21 Infatti ciascuno mangia avanti la sua cena, e uno patisce la fame, mentre l'altro è briaco.21 Imperocché ciascheduno anticipamente prende a mangiar la sua cena. E uno patisce la fame, un altro poi è ubbriaco.
22 Ma non oi avete le case per mangiare e bere? O volete disprezzare la chiesa, e fare arrossire quelli che non hanno nulla? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo no, davvero.22 Ma e non avete voi case per mangiare, e bere? Ovvero dispregiate la Chiesa di Dio, e fate arrossire quegli, che non han nulla? Che dirovvi? Vi loderò? In questo io non vi lodo.
23 Perchè io l'ho ricevuto dal Signore quello che ho insegnato a voi, che il Signore Gesù, nella notte in cui era tradito, prese del pane23 Imperocché io ho appreso dal Signore quello, che ho anche insegnato a voi, che il Signore Gesù in quella notte, in cui era tradito, prese il pane,
24 e, dopo aver rese le grazie, lo spezzò e disse: Prendete e mangiate; questo è il mio corpo, che sarà dato a morte per voi: fate questo in memoria di me.24 E rendute le grazie, lo spezzò, e disse: prendete, e mangiate: questo è il corpo mio, il quale sarà dato (a morte) per voi: fate questo in memoria di me.
25 Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo testamento nel mio sangue: fate questo, tutte le volte che ne berrete, in memoria di me.25 Similmente anche il calice, dopo di aver cenato, dicendo: questo calice è il nuovo testamento nel sangue mio: fate questo tutte le volte, che lo berete, in memoria di me.
26 Or dunque, tutte le volte che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore, finché egli non venga.26 Imperocché ogni volta, che mangerete questo pane, e berete questo calice: annuncerete la morte del Signore per fino a tanto che egli venga.
27 Pertanto chiunque mangerà questo pane o berrà il calice del Signore indegnamente, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.27 Per la qual cosa chiunque mangerà questo pane, o berà il calice del Signore indegnamente: sarà reo del corpo, e del sangue del Signore.
28 Provi dunque ciascuno se stesso, e così mangi di quel pane e beva di quel calice;28 Provi perciò l'uomo se stesso: e cosi mangi di quel pane, e beva di quel calice.
29 perchè chi ne mangia e ne beve indegnamente, mangia e beve la sua condanna, non distinguendo il corpo del Signore.29 Imperocché chi mangia, e beve indegnamente, si mangia, e beve la condannazione: non distinguendo il corpo del Signore.
30 Ecco perchè tra voi ci son molti malati e deboli e ne muoion parecchi.30 Per questo molti tra voi sono infermi, e senza forze, e molti dormono.
31 Se da noi stessi ci si giudicasse, non si sarebbe certamente giudicati.31 Imperocché se ci giudicassimo da noi stessi, non saremmo certamente giudicati.
32 Invece siam giudicati dal Signore, e castigati, per non esser condannati con questo mondo.32 Ma quando siam giudicati, siamo gastigati dal Signore, affinché non siamo condannati con questo mondo.
33 Quando dunque, o fratelli, vi adunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri;33 Per la qual cosa, fratelli miei, allorché vi radunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.
34 e se qualcuno ha fame, mangi a casa, affinchè non vi raduniate per vostra condanna. In quanto alle altre cose, le regolerò quando verrò da voi.34 Se uno ha fame, mangi a casa: onde non vi raduniate per essere condannati. Alle altre cose poi, tenuto che io sia, darò ordine.