Scrutatio

Sabato, 15 giugno 2024 - Santa Germana ( Letture di oggi)

Sapienza 12


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Quanto è benigno e soave, o Signore, il tuo spirito in tutte le cose!1 Come è buono e soave lo spirito tuo, Signore, in noi!
2 Per questo tu castighi i traviati a poco per volta, li ripren­di dei loro falli e li ammonisci, affinchè, messa da parte la mali­zia, credano in te, o Signore.2 E però castighi tu coloro li quali delle parti errano; di quelle cose che loro peccano, tu gli riprendi; e parli loro, che lasciata la malizia, credano in te, o Signore.
3 Gli antichi abitatori della tua terra santa tu li avevi in orrore,3 E però quelli abitatori della tua terra santa, li quali tu spaventasti;
4 perchè detestabili davanti a te eran le opere che facevano con malie ed empi sacrifizi:4 però ch' elli facevano opere, che tu avevi in odio, per malie e ingiusti sacrificii;
5 uccide­vano senza pietà i loro figlioli, mangiavano le viscere degli uo­mini, bevevano il sangue in mez­zo alla tua sacra terra.5 e ucciditori sanza misericordia de' suoi figliuoli, e mangiatori delle interiora delli uomini, divoratori del sangue di mezzo del sacramento tuo;
6 Quei ge­nitori carnefici di anime indifese tu li volesti distruggere per ma­no dei nostri padri,6 e li autori, padri delle sconsigliate anime, li volesti uccidere per le mani de' padri nostri,
7 affinchè ri­cevesse la degna colonia dei figli di Dio quella terra a te cara sopra tutte.7 acciò che elli conoscessero la degna peregrinazione de' servi di Dio, in quella terra ch' è a te più cara di tutte.
8 Ma anche ad essi, come ad uomini, avesti riguardo, e mandasti, precursori del tuo esercito, le vespe, affinchè li ster­minassero a poco a poco.8 E ancora perdonasti tu a costoro, sì come a uomini, e mandasti le vespe dinanzi dalla tua oste, per che a poco a poco isterminassono coloro.
9 Non perchè tu fossi impotente ad as­soggettare colla guerra gli empi ai giusti, o a sterminarli d'un col­po con bestie feroci e con dura parola.9 Non per che tu fossi debile in battaglia a sottomettere li malvagi alli giusti, o vero alle crudeli bestie, o ad esterminargli somigliantemente con dura parola;
10 Ma punendoli grada­tamente davi luogo al pentimen­to, pur non ignorando quanto fosse scellerata quella nazione, e come fosse diventata natura la loro malizia, e che i loro pen­sieri non si potevano mai più cambiare.10 ma comandando alle parti, concedevi luogo di penitenza, sappiendo bene che la loro generazione era malvagia, e che in loro vanitade era malizia, perchè il loro pensiero non si poteva mutare in perpetuo.
11 Era infatti una razza ma­ledetta fin da principio, e tu non per timore di altri lasciavi im­ puniti i loro peccati.11 Il loro seme era maledetto dal cominciamento; e [per] che non temevi alcuno, perdonanza davi alli loro peccati.
12 Chi potrà dirti: « Che hai fatto? » Chi oserà opporsi alla tua sentenza, chi ver­rà dinanzi a te come difensore di uomini empi? E chi ti potrà imputare lo sterminio di nazioni da te create?12 Or chi sarà colui che dica a te: che hai tu fatto? Or chi starà contro alla tua sentenza? Or chi per vendicare li malvagi uomini verrà nel conspetto tuo? Or chi imputerà a te, se (loro) periranno le genti che tu facesti?
13 Non v'è infatti altro Dio fuori di te, che hai cura di tutto, da dover mostrare che non è ingiusta la tua sentenza.13 Non è altro Iddio, che te; al quale è cura di tutte le cose, acciò che tu dimostri che tu non sentenzii ingiustamente.
14 Nè re, nè tiranno davanti a te potrà chieder conto di quelli che hai fatto perire.14 Nè re nè tiranno nel conspetto tuo chiederanno di coloro che tu facesti perdere (e morire).
15 Ma siccome tu sei giusto, con giustizia regoli ogni cosa, e condannare chi non deve essere condannato lo tieni come indegno della tua potenza.15 Adunque, conciosia cosa che tu sia giusto, giustamente disponi tutte le cose; e condanni anco colui che non deve essere punito, e distermini dalla tua virtù.
16 Così il tuo potere è principio di giu­stizia, e siccome sei il Signore di tutti, con tutti sei indulgente.16 La tua virtù sì è principio di giustizia; però che tu se' Signore di tutti, a tutti fai perdonanza.
17 Pe­rò fai mostra della tua potenza quando non sei creduto perfetto nella forza, e punisci l'audacia di chi non ti conosce.17 Tu dimostri virtù, il quale non se' creduto essere perfetto in virtù; e coloro che non ti conoscono, li trasporti in audacia.
18 Tu, padrone della forza, giudichi con tranquilli­tà, e con gran rispetto disponi di noi. E' infatti in tua mano il potere quando vuoi.18 Ma tu, signoreggiatore di virtù, digiudichi con tranquillitade, e con grande riverenza ne disponi noi; la potenza è sotto te, quando tu vuoli.
19 Con tali opere tu insegnasti al tuo popo­lo che bisogna esser giusti ed umani, e desti ai tuoi figli buone speranze, perchè, quando giu­dichi, tra i peccati dài luogo a penitenza.19 Tu ammaestrasti il popolo tuo per tali opere, però che si conviene che questo sia giusto e umano, e di buona speranza tu facesti li tuoi figliuoli; però che tu se' giudicante, e che dài luogo nelli peccati alla penitenza.
20 Se infatti i nemici dei tuoi servi e i degni di morte tu li punisti con tanti riguardi, dando loro tempo e luogo di po­ter cessare dalla loro malizia,20 Or se li nimici de' servi tuoi, e degni di morte, tu li tormentasti con tanta attenzione (e liberasti), dando luogo e tempo ch' elli si potessono mutare della loro malizia,
21 con quanta cautela avrai giu­dicati i tuoi figli, ai padri dei qual1 giurasti un patto d'ottime pro­messe?21 con quanta diligenza giudichi tu li figliuoli tuoi, alli cui padri tu giurasti e pattovisti buone promessioni?
22 Se dunque correggi noi, con molti colpi flagelli i nostri nemici, affinchè, ripensandoci, giudichiamo della tua bontà, e speriamo la tua clemenza quando verremo giudicati.22 Dunque, quando tu ne ammaestri, tu flagelli li nimici nostri in molte maniere, acciò che noi giudicando pensiamo la bontade tua; e quando di noi si giudica, speriamo la tua misericordia.
23 Per questo quelli che vissero da insensati e da ingiusti li straziasti coi più grandi tormenti per mezzo delle cose da loro adorate.23 Onde e a coloro che in loro vita vivettono disensatamente e ingiustamente, dèsti loro sommi tormenti per queste cose ch' elli adoronno.
24 Essi per lungo tempo traviarono nella via dell'errore, stimando dèi quel­li che fra gli animali sono i più vili, e, vivendo come dei ragaz­zi insensati,24 Però che molto tempo elli andarono per la via dello errore, giudicando essere iddii quelle imagini le quali colle mani feciono indarno, vivendo a modo di stolti e di fanciulli.
25 per questo come a ra­gazzi insensati, infliggesti loro un castigo da scherno.25 Per questo dèsti loro giudicio in loro ischernimento, sì come ad insensati fanciulli.
26 Ma quelli che non si corressero agli scher­ni e alle grida provarono un ca­stigo degno di Dio.26 Ma coloro che non sono corretti per li beffamenti e per le riprensioni, hanno poi provato (e sentito) il degno giudicio di Dio.
27 Essi infat­ti, quando con indignazione sof­frivano per mezzo di quelli che credevano dèi, mentre da essi erano straziati, videro e riconobbero per vero Dio quello che pri­ma ricusavan di riconoscere: per questo piombò su di loro la finale condanna.27 Però che in quelle cose elli pativano (molestamente sosteneano, nelle quali sosteneano) s' indignavano, per quelle nelle quali loro pensavano essere iddii, quando elli erano sterminati, vedendo colui il quale prima negavano, riconobbero lui esser vero Iddio; per la quale cosa la fine della condannagione loro si venne sopra loro.