Scrutatio

Sabato, 18 maggio 2024 - San Giovanni I papa ( Letture di oggi)

Giudici 15


font
LA SACRA BIBBIAVULGATA
1 Qualche tempo dopo, alla stagione della mietitura, Sansone tornò a far visita a sua moglie, portandole in dono un capretto. Avrebbe voluto entrare in camera di sua moglie, ma il padre di lei non lo fece passare,1 Post aliquantulum autem temporis, cum dies triticeæ messis instarent, venit Samson, invisere volens uxorem suam, et attulit ei hædum de capris. Cumque cubiculum ejus solito vellet intrare, prohibuit eum pater illius, dicens :
2 dandogli queste spiegazioni: "Credevo proprio che tu odiassi fortemente mia figlia; per questo l'ho data in sposa al tuo paraninfo. Ma la sorella minore è ancora più bella. Prendi questa al posto dell'altra!".2 Putavi quod odisses eam, et ideo tradidi illam amico tuo : sed habet sororem, quæ junior et pulchrior illa est : sit tibi pro ea uxor.
3 Ma Sansone rispose loro: "Questa volta sono innocente del male che farò ai Filistei!".3 Cui Samson respondit : Ab hac die non erit culpa in me contra Philisthæos : faciam enim vobis mala.
4 Così detto, Sansone se ne andò, catturò trecento volpi e si procurò delle torce. Poi unì gli animali a due a due, legandoli per la coda, e inserì una torcia nel punto in cui le code erano legate.4 Perrexitque et cepit trecentas vulpes, caudasque earum junxit ad caudas, et faces ligavit in medio :
5 Dato fuoco alle torce, spinse avanti le bestie contro i covoni di grano che i Filistei avevano già innalzato e andò bruciato tutto: dal grano affastellato a quello già ammucchiato nei covoni, dalle vigne agli uliveti.5 quas igne succendens, dimisit ut huc illucque discurrerent. Quæ statim perrexerunt in segetes Philisthinorum. Quibus succensis, et comportatæ jam fruges, et adhuc stantes in stipula, concrematæ sunt, in tantum ut vineas quoque et oliveta flamma consumeret.
6 I Filistei ricercarono l'autore di quello scempio e seppero che era stato Sansone, il genero del timnita, e che aveva fatto ciò perché il timnita aveva preso la moglie di Sansone e l'aveva data in sposa al suo paraninfo. Allora i Filistei andarono a bruciare la donna e suo padre.6 Dixeruntque Philisthiim : Quis fecit hanc rem ? Quibus dictum est : Samson gener Thamnathæi : quia tulit uxorem ejus, et alteri tradidit, hæc operatus est. Ascenderuntque Philisthiim, et combusserunt tam mulierem quam patrem ejus.
7 Disse loro Sansone: "Avete fatto ciò? Non avrò pace finché non mi sarò vendicato di voi!".7 Quibus ait Samson : Licet hæc feceritis, tamen adhuc ex vobis expetam ultionem, et tunc quiescam.
8 E li percosse l'uno sull'altro, facendo una grande strage. Poi scese ad abitare in una caverna della rupe di Etam.8 Percussitque eos ingenti plaga, ita ut stupentes suram femori imponerent. Et descendens habitavit in spelunca petræ Etam.
9 Allora i Filistei si mossero e vennero a porre il campo nel territorio di Giuda, spargendosi a predare nella zona di Lechi.9 Igitur ascendentes Philisthiim in terram Juda, castrametati sunt in loco, qui postea vocatus est Lechi, id est, Maxilla, ubi eorum effusus est exercitus.
10 Gli uomini di Giuda chiesero ai Filistei per quale motivo avessero loro mosso guerra ed essi risposero: "Siamo venuti per catturare Sansone, per fare a lui quello che ha fatto a noi".10 Dixeruntque ad eos de tribu Juda : Cur ascendistis adversum nos ? Qui responderunt : Ut ligemus Samson venimus, et reddamus ei quæ in nos operatus est.
11 Allora tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: "Non lo sapevi che i Filistei sono nostri padroni? Perché ci hai messo in questi guai?". Sansone si giustificò con loro: "Ho fatto a loro quello che hanno fatto a me!".11 Descenderunt ergo tria millia virorum de Juda ad specum silicis Etam, dixeruntque ad Samson : Nescis quod Philisthiim imperent nobis ? quare hoc facere voluisti ? Quibus ille ait : Sicut fecerunt mihi, sic feci eis.
12 Gli uomini di Giuda ripresero: "Siamo venuti per legarti e consegnarti nelle mani dei Filistei". Sansone disse: "Giuratemi che non mi ucciderete voi".12 Ligare, inquiunt, te venimus, et tradere in manus Philisthinorum. Quibus Samson : Jurate, ait, et spondete mihi quod non occidatis me.
13 Essi lo rassicurarono: "No; noi ci limiteremo a legarti e a consegnarti nelle loro mani, ma non ti uccideremo". Così, legatolo con due corde nuove, lo trassero fuori della caverna.13 Dixerunt : Non te occidemus, sed vinctum trademus. Ligaveruntque eum duobus novis funibus, et tulerunt eum de petra Etam.
14 Quando Sansone arrivò a Lechi, i Filistei gli si fecero incontro urlando, pieni di esultanza. Allora lo spirito del Signore discese sopra di lui: le corde che legavano le sue braccia divennero come stoppini bruciacchiati e i legami si sfilacciarono cadendo dalle sue mani.14 Qui cum venisset ad locum Maxillæ, et Philisthiim vociferantes occurrissent ei, irruit spiritus Domini in eum : et sicut solent ad odorem ignis lina consumi, ita vincula, quibus ligatus erat, dissipata sunt et soluta.
15 Vide accanto a sé una mascella d'asino ancora fresca: la prese, e, impugnatala, colpì con essa mille uomini.15 Inventamque maxillam, id est, mandibulam asini, quæ jacebat, arripiens interfecit in ea mille viros,
16 Sansone disse: "Con la mascella d'un asino io li ho ben maciullati, con la mascella d'un asino ho colpito mille uomini!".16 et ait : In maxilla asini,
in mandibula pulli asinarum,
delevi eos,
et percussi mille viros.
17 Detto questo, gettò via la mascella e il luogo dov'essa cadde fu chiamato Ramat-Lechi.17 Cumque hæc verba canens complesset, projecit mandibulam de manu, et vocavit nomen loci illius Ramathlechi, quod interpretatur, Elevatio maxillæ.
18 Poiché a Sansone era venuta una gran sete, invocò il Signore con queste parole: "Per mezzo del tuo servo, tu hai concesso questa grande vittoria; e dovrebbe ora morire di sete e cadere in mano degli incirconcisi?".18 Sitiensque valde, clamavit ad Dominum, et ait : Tu dedisti in manu servi tui salutem hanc maximam atque victoriam : en siti morior, incidamque in manus incircumcisorum.
19 Allora Dio fece un foro nell'avvallamento che si trova in Lechi, dal quale sgorgò l'acqua. Sansone bevve, si sentì riavere e si rianimò. Perciò quella fonte fu chiamata En-korè, e mantiene ancor oggi questo nome in Lechi.19 Aperuit itaque Dominus molarem dentem in maxilla asini, et egressæ sunt ex eo aquæ. Quibus haustis, refocillavit spiritum, et vires recepit. Idcirco appellatum est nomen loci illius, Fons invocantis de maxilla, usque in præsentem diem.
20 Sansone fu giudice in Israele per venti anni al tempo dei Filistei.20 Judicavitque Israël in diebus Philisthiim viginti annis.