SCRUTATIO

Domenica, 6 luglio 2025 - Santa Maria Goretti ( Letture di oggi)

Secondo libro delle Cronache 35


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LA SACRA BIBBIABIBBIA TINTORI
1 Giosia celebrò in Gerusalemme una Pasqua in onore del Signore; si immolò la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese.1 Poi Giosia fece in Gerusalemme la Pasqua del Signore, la qua­le fu immolata il quattordicesimo giorno del primo mese.
2 Stabilì i sacerdoti nei loro uffici e li confermò nel servizio del tempio del Signore.2 Costituiti i sacerdoti nelle loro funzioni, li esortò a servire nella casa del Signore,
3 Egli disse ai leviti che istruivano tutto Israele ed erano consacrati al Signore: "Collocate l'arca santa nel tempio costruito da Salomone, figlio di Davide, re d'Israele; ciò non è più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore, vostro Dio e il suo popolo Israele.3 indi disse ai leviti, per le istruzioni dei quali era santificato al Signore tutto Israele: « Ponete l'arca nel santuario del tempio che edificò Salomone, fi­glio di David re d'Israele, perchè non dovete portarla più, ma servire al Signore Dio vostro e al suo popolo Israele.
4 Tenetevi pronti, secondo i vostri casati, secondo le vostre classi, in conformità con la prescrizione di Davide, re d'Israele, e di Salomone, suo figlio.4 Tenetevi pronti per case e per famiglie, secondo la classe di ciascuno e gli ordini di David re d'Israele, descritti da Salomone suo figlio.
5 State nel santuario a disposizione dei gruppi formati dai casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo: a loro disposizione vi sia una parte di un casato dei leviti.5 Servite nel santuario secondo le famiglie e le classi levitiche,
6 Immolate la Pasqua, santificatevi, preparatela per i vostri fratelli, mettendo in esecuzione la parola del Signore trasmessa da Mosè".6 e, santificati che siate, immolate la Pasqua, e preparate anche i vostri fratelli, in modo che possano fare secondo le parole del Si­gnore dette per mezzo di Mosè ».
7 Giosia donò ai figli del popolo bestiame minuto, agnelli e capretti, da servire come vittime pasquali per tutti quelli che si trovavano lì presenti. Il loro numero era di trentamila, e in più tremila buoi. Ciò proveniva dai beni del re.7 Inoltre Giosia diede a tutto il popolo che si trovò alla solennità della Pasqua, agnelli e capretti del suo gregge e trenta mila capi dell'altro suo bestiame, e tre mila buoi: tutto ciò dai beni particolari del re.
8 Anche i suoi capi fecero offerte spontanee al popolo, ai sacerdoti e ai leviti. Chelkia, Zaccaria e Iechièl, sovrintendenti del tempio di Dio, offrirono ai sacerdoti come vittime pasquali duemilaseicento agnelli e trecento buoi.8 Così pure i suoi ufficiali offrirono al popolo, ai sacerdoti e ai leviti ciò che avevano spontaneamente promesso. Elcia, Zaccaria, Iahiel, principi della casa del Signore, diedero ai sacerdoti per far la Pasqua due mila seicento capi di minuto bestiame e trecento buoi.
9 Conania, Semaia, Netaneèl, suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd, capi dei leviti, donarono ai leviti come vittime pasquali cinquemila agnelli e cinquecento buoi.9 Conenia con Semeia e Natanaele, suoi fratelli, e Asabia, Iehiel e Iozabad, principi dei leviti, diedero agli altri leviti per celebrare la Pasqua cinque mila capi di minuto bestiame e cinquecento buoi.
10 Così il servizio fu pronto: i sacerdoti si misero al loro posto, così pure i leviti, secondo le loro classi, come aveva ordinato il re.10 Fu dunque preparato il servizio, e i sacerdoti si trovarono al loro ufficio, e cosi pure i leviti, secondo le loro classi e Pordine del re.
11 Si immolò la Pasqua; i sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti scorticavano la pelle.11 Poi fu immolata la. Pasqua: i sacerdoti sparsero colle loro mani il sangue, e i leviti scorticarono gli olocausti,
12 Misero da parte gli olocausti per distribuirli ai figli del popolo, secondo le divisioni dei vari casati, perché li potessero offrire al Signore secondo ciò che è scritto nel libro di Mosè; lo stesso si fece per i buoi.12 e li separarono per distribuirli per le case e per le famiglie di ciascuno, affinchè fossero offerti al Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. E fecero lo stesso anche dei buoi.
13 Secondo la regola si arrostì l'agnello pasquale sul fuoco, mentre le parti consacrate furono cotte nelle pentole, nelle caldaie e nei tegami; il tutto fu sollecitamente distribuito ai figli del popolo.13 E fecero arrostire al fuoco la Pasqua, come sta scritto nella legge; ma le ostie pacifiche le fecero cuocere nelle caldaie, nelle pentole, nelle marmitte, e' s'affrettarono a portarle, a tutto il popolo.
14 Dopo di ciò prepararono la Pasqua per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli di Aronne, furono impegnati fino alla notte nell'offrire olocausti e parti grasse; perciò i leviti fecero i preparativi per se stessi e per i sacerdoti, figli di Aronne.14 Poi ne fecero cuocere per sè e pei sacerdoti, chè i sacerdoti furono occupati fine alla notte nell'offerta degli olocausti e dei grassi, ecco perchè da ultimo i leviti prepararono per sè e per i sacerdoti figli d'Aronne.
15 I cantori, figli di Asaf, stavano al loro posto, come avevano ordinato Davide, Asaf, Eman e Idutun, il veggente del re; i portieri stavano presso ciascuna porta. Nessuno di essi ebbe ad assentarsi dal suo posto, perché i leviti, loro fratelli, prepararono tutto per essi.15 I cantori figli di Asaf erano al loro posto secondo l'ordine di David, di Asaf, di Eman e di Iditun, pro­feti del re. I portinai montavan la guardia a ciascuna porta in modo da non allontanarsi nemmen per un momento dal loro ministero: per questo prepararon loro da mangiare i leviti loro fratelli.
16 Così in quel giorno fu organizzato tutto il servizio del Signore per la celebrazione della Pasqua e per l'offerta degli olocausti sull'altare del Signore, secondo l'ordine del re Giosia.16 Tutto il culto del Signore fu dunque compiuto in quel giorno secondo i riti, per fare la Pasqua e offrire gli olocausti sull'altare del Signore secondo l'ordine del re.
17 Gl'Israeliti che si trovavano là celebrarono la Pasqua, come anche la festa degli Azzimi, durante sette giorni.17 Così i figli d'Israele che ivi si trovavano fecero allora la Pasqua e la solennità degli azzimi per sette giorni.
18 Non si era celebrata in questo modo la Pasqua in Israele dal tempo del profeta Samuele; nessun re d'Israele aveva celebrato una Pasqua come quella che festeggiò Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti i Giudei e gl'Israeliti che si trovavano là con gli abitanti di Gerusalemme.18 Non fu fatta mai una tal Pasqua in Israele dai giorni di Samuele pro­feta, anzi nessun di tutti i re d'I­sraele fece la Pasqua come Giosia per mezzo dei sacerdoti e dei leviti, con tutto Giuda e Israele che si trovavan là e cogli abitanti di Gerusalemme.
19 Questa Pasqua fu celebrata nel diciottesimo anno del regno di Giosia.19 Questa Pasqua fu celebrata l'anno decimo ottavo del re Giosia. Morte di Giosia.
20 Dopo tutto ciò che Giosia aveva fatto per riorganizzare il tempio, Necao, re d'Egitto, partì per andare a combattere a Carchemis sull'Eufrate; Giosia gli mosse incontro.20 Dopo che Giosia ebbe restaurato il tempio, Necao re d'Egitto salì per combattere a Carcamis sull'Eufrate. Giosia marciò contro di lui;
21 Quegli gli inviò messaggeri a dirgli: "Che cosa ho da fare con te, o re di Giuda? Non è contro di te che vengo oggi, ma contro una casa con cui mi trovo in guerra, e Dio mi ha ordinato di affrettarmi. Cessa perciò di opporti al Dio che è con me, affinché non ti distrugga".21 ma Necao mandò ambasciatori a dirgli: « Che abbiamo fra noi, o re di Giuda? Oggi io non vengo contro te, ma combatto contro un'altra casa, verso la quale Dio m'ha comandato di marciare precipitosamente. Lascia depporti a Dio, il quale è con me, affinchè egli non ti uccida ».
22 Ma Giosia non si ritirò, anzi decise di combattere contro di lui, non prestando ascolto alle parole di Necao, che venivano da Dio; egli attaccò battaglia nella pianura di Meghiddo.22 Ma Giosia non volle tornare indietro, anzi preparò contro di lui guerra, e invece di quietarsi alle parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, si avanzò per combattere nel campo di Mageddo.
23 Gli arcieri tirarono sul re Giosia; il re ordinò ai suoi servi: "Portatemi via, perché sono gravemente ferito".23 Ivi, ferito dagli arcieri, disse ai suoi servi: « Portatemi fuori della battaglia, perchè io son ferito gravemente ».
24 I suoi servi lo tolsero dal carro e fattolo salire su un altro carro, lo condussero a Gerusalemme, dove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme presero il lutto per Giosia.24 Essi, trasportatolo da quel cocchio sopra un altro che, secondo l'uso dei re, gli andava dietro, lo portarono a Gerusalemme. Egli morì e fu sepolto nel mausoleo dei suoi padri, e tutto Giuda e Gerusa­lemme lo piansero;
25 Geremia compose una lamentazione su Giosia; tutti i cantori e le cantatrici nei loro canti funebri hanno parlato di Giosia fino ad oggi; ciò divenne una regola in Israele; ecco, essi stanno iscritti nelle Lamentazioni.25 ma più d'ogni altro Geremia, del quale i cantori e le cantatrici ripeterono fino al presente le lamentazioni sopra Giosia, il che divenne come legge in Israele. Si trovano scritte tra le lamentazioni.
26 Il resto degli atti di Giosia e le sue opere di pietà, conformi a ciò che sta scritto nella legge del Signore,26 Il rimanente delle gesta di Giosia e delle sue misericordie, ordinate per legge dal Signore,
27 le sue azioni, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda.27 e le sue azioni, dalle prime alle ultime, sono scritte nel libro dei re di Giuda e d'Israele.