Scrutatio

Sabato, 18 maggio 2024 - San Giovanni I papa ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 20


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 - Fuggitosene da Naiot di Ramata, Davide se ne venne a parlare con Gionata e gli disse: «Che ho io fatto? Qual è la mia colpa e qual peccato commisi contro tuo padre, che attenta alla mia vita?».1 Ma David si fuggi da Najoth, che è presso Ramatha; e andò a parlare a Gionata (e disse): Che ho fatt’io? Qual’è l’iniquità, e il peccato commesso da me verso il padre tuo, che vuole la mia vita?
2 Gionata gli rispose: «Mai più: tu non morrai; poichè mio padre non farà cosa alcuna, nè grande nè piccola, senza prima farmene parola. Mio padre mi avrebbe tenuto nascosto questa sola cosa? Non sarà mai».2 Rispose quegli: Mai no: tu non morrai: imperocché non farebbe giammai il padre mio cosa alcuna o grande, o piccola, senza prima darmene parte: celerà egli adunque a me il padre mio questa cosa solamente? questo non sarà mai.
3 E ripetè a Davide il giuramento fatto. Ma Davide soggiunse: «Tuo padre sa di certo che io ho trovato grazia agli occhi tuoi, perciò avrà detto: - Gionata non deve saper nulla, chè ne avrebbe dispiacere -; ma, viva il Signore e viva l'anima tua! È un fatto che un sol passo mi separa, (per così dire), dalla morte».3 E fece nuovo giuramento a Davidde. Ma questi disse: Sa certamente il padre tuo, com’io ho trovata grazia negli occhi tuoi, e dirà: Gionata non dee saper questo, affinchè non ne abbia dispiacere. Per altro (viva il Signore, e viva l’anima tua) un solo gradino, per così dire, v'ha tra me, e la morte.
4 Soggiunse Gionata a Davide: «Dimmi tutto ciò che vuoi e lo farò».4 E Gionata disse a David: Farò io per te tutto quello che mi dirai.
5 «Ecco, domani» disse Davide a Gionata, «son le calende e io, come al solito, dovrei sedermi a mensa col re: lasciami invece andare e mi nasconderò nella campagna fino alla sera del terzo giorno.5 E David disse a Gionata: Tu sai che domane son le calende, e io, secondo il costume, sono solito a sedere a tavola presso al re: lascia adunque che io mi nasconda alla campagna sino alla sera del terzo giorno.
6 Se tuo padre, notando [la mia assenza], cercherà di me, tu gli risponderai: - Davide mi ha pregato di lasciarlo andare immediatamente a Betleem sua città, dove hanno luogo sacrifici solenni per tutti quelli della sua tribù. -6 Se il padre tuo facendovi attenzione cercherà di me, tu gli risponderai: David mi ha chiesto in grazia di andare prontamente a Bethlehem sua patria: perocché vi è un sacrifizio solenne per tutti quelli di sua tribù.
7 Se egli dirà: - Va bene -; il tuo servo avrà pace; ma se si adirerà; sappi che la sua malizia è giunta al colmo.7 S’egli dice: Bene sta: il tuo servo avrà pace: ma s'egli ne prende ira, sappi, che la malizia di lui è giunta al colmo.
8 Usa dunque misericordia verso il tuo servo, dal momento che hai voluto contrarre con me un'alleanza nel nome del Signore; che se mi credi reo di qualche colpa, uccidimi di tua mano, ma non darmi nelle mani di tuo padre».8 Abbi adunque pietà del tuo servo: dappoiché hai fatto contrarre a me tuo servo una sacra alleanza con te: che se è in me qualche colpa, tu dammi la morte, ma non introdurmi dal padre tuo.
9 Disse Gionata: «Togliti pur dalla mente questo pensiero, chè non potrà mai darsi che io non t'abbia ad avvertire qualora di certo sappia che è giunta al colmo l'avversione di mio padre contro di te».9 E Gionata disse: Lungi sia questo da te: perocché non è possibile, che ove io conosca, che il mal animo del padre mio sia giunto all’ultimo segno contro di te, io non te lo faccia sapere.
10 «E chi mi avvertirà» chiese Davide a Gionata «qualora tuo padre avesse a risponderti parole dure sul conto mio?».10 E David rispose a Gionata: Chi mi recherà l'avviso, ove per disgrazia il padre tuo ti dia qualche cattiva risposta riguardo a me?
11 Disse Gionata a Davide: «Vieni e usciamo in aperta campagna». Poi come furono ambedue tra i campi,11 E Gionata disse a David: Vieni, andiamo fuori alla campagna. E quando furono ambedue alla campagna,
12 Gionata disse a Davide: «Signore, Dio d'Israele, se domani o il giorno appresso investigando io come la pensa mio padre, lo trovassi ben disposto verso di te, o Davide, e non mandassi subito ad avvertirtene;12 Disse Gionata a David: Signore Dio d'Israele, se io domani, o il giorno appresso scoprirò quello che pensi il padre mio, e vi sarà qualche cosa di buon per Davidde, e non gliene darò subito parte, e non farollo sapere a lui,
13 il Signore faccia questo e peggio ancora a Gionata. Parimenti, se il padre mio continuerà nella sua avversione contro di te, te ne avvertirò, e ti lascerò andar in pace, e allora il Signore sia teco come fu già col padre mio.13 Il Signore faccia questo e peggio a Gionata. E se il padre mio conserverà tuttora il suo mal animo contro di te, io te lo confiderò, e ti darò licenza di andartene in pace, e il Signore sia con te, come fu col padre mio:
14 Tu poi, se avrò vita, userai verso di me la misericordia del Signore; se poi sarò morto,14 E se io vivrò, userai di tua gran bontà verso di me: che se io morrò,
15 non ritirerai mai la tua misericordia da quei della mia casa, neppur quando Dio avrà sterminato dalla faccia della terra fino all'ultimo i nemici di Davide; tolga il Signore Gionata dalla sua casa, e si vendichi dei nemici di Davide».15 Non lascerai di avere compassione in perpetuo della mia casa, allorché il Signore sterminerà l’un dopo l'altro dal mondo i nemici di David: (altrimenti) il Signore levi Gionata dalla sua casa, come punirà i nemici di David.
16 Così stipulò Gionata un patto con la casa di Davide, e il Signore si vendicò dei nemici di Davide.16 Strinse adunque Gionata alleanza colla casa di David: ma il Signore fece vendetta de' nemici di David.
17 E Gionata aggiunse un altro giuramento a Davide, poichè l'amava come se stesso,17 Fece di più Gionata a David quest'altro giuramento, perchè gli voleva bene, e veramente lo amava come l'anima propria.
18 e gli disse: «Domani sono le calende e tu sarai richiesto,18 E dissegli Gionata: Domane son le calende, e si cercherà di te:
19 poichè fin dopo domani sarai ricercato nel posto ove tu ti siedi. Scenderai quindi in fretta e verrai al luogo dove devi stare nascosto nel giorno in cui si può lavorare e starai presso la pietra, chiamata " Ezel ".19 Perocchè si cercherà il perchè tu non sii al tuo posto anche il dì seguente. Scenderai pertanto in fretta al luogo, dove tu dei star nascosto il dì lavorativo, e ti porrai presso alla pietra chiamata Ezel.
20 Presso di essa io lancerò tre dardi, quasi per volermi esercitare al tiro a segno;20 E io tirerò tre saette verso quella (pietra), scoccandole come per esercitarmi a tirar al segno.
21 ti manderò pure un mio servo, dicendogli: - Va', e riportami le frecce. -21 E manderò anche un servo, a cui dirò: Va, e riportami le saette.
22 Se io dirò al servo: - Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile -; tu allora verrai da me, poichè, viva il Signore! tutto andrà bene e non avrai nulla a temere di male. Se invece dirò al servo: - Guarda le frecce sono di là da te -; allora va' in pace, poichè il Signore vuole che tu parta.22 Se io dirò al servo: Bada, che le saette sono di qua da te, prendile, tu (allora) vieni a trovarmi, perocché tu se’ sicuro, e non vi è mal nissuno, viva il Signore. Ma se io dirò al servo: Bada, che le saette sono di là da te: vattene in pace: il Signore ti manda via.
23 Di ciò poi che si è discorso tra noi, il Signore sia testimonio fra me e te in eterno».23 Quanto poi a quella che abbiam discorso tra noi, il Signore ne sia (testimone) tra me, e te in eterno.
24 Davide si nascose adunque nel campo e, venute le calende, il re sedette a mensa per mangiare il pane.24 Davidde adunque stette nascosto alla campagna, e vennero le calende, e il re si assise a mensa.
25 Essendosi il re seduto (secondo il solito) sulla sua sedia, che era presso la parete, Gionata si alzò e Abner si pose a sedere accanto a Saul e apparve vuoto il posto di Davide.25 E quando il re si fu posto a sedere sulla sua sedia, la quale, secondo l’uso, era vicina al muro, Gionata si alzò, e Abner si assise accanto a Saul, e voto videsi il posto di Davidde.
26 Per quel giorno Saul non disse nulla, poichè pensava che gli fosse occorso alcunchè, per cui non si trovasse mondo nè purificato.26 E Saul non disse nulla quel giorno: perocchè si pensò che fosse accaduto fosse a Davidde di non esser mondo, nè purificato.
27 Ma all'indomani, nel giorno secondo dopo le calende, essendo apparso ancora vuoto il posto di Davide, Saul domandò a Gionata suo figlio: «Perchè il figlio di Isai non è venuto nè ieri nè oggi a mangiare?».27 Ma venuto l’altro dì dopo le calende, videsi di nuovo il posto di Davidde rimaner voto. E Saul disse al suo figlio Gionata: Per qual motivo il figliuolo d’Isai non è venuto a mangiare nè jeri, né oggi?
28 Gionata rispose a Saul: «Mi ha chiesto con viva istanza il permesso di andare a Betleem,28 E Gionata rispose a Saul: Mi ha pregato istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem:
29 dicendomi: - Lasciami andare poichè nella città ha luogo un sacrificio solenne; uno de' miei fratelli mi vi ha chiamato, perciò, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, me ne andrò tosto e rivedrò i miei fratelli. - Ecco perchè non è venuto alla mensa del re».29 E ha detto: Permettimi ch’io vada, mentre un sagrifizio solenne fassi nella città, uno de' miei fratelli mi ha invitato: or adunque se io ho trovato grazia negli occhi tuoi, andrò tosto, e rivedrò i miei fratelli. Per questo egli non è venuto alla mensa del re.
30 Saul s'adirò allora contro Gionata e gli disse: «Figlio di una donna che rapisce volentieri un uomo, non lo so io che ami il figlio di Isai a tua vergogna ed a vergogna della indegna tua madre?30 Ma Saul si adirò contro Gionata, e gli disse: Figliuolo di donna che va a caccia di uomini, non so io forse che tu vuoi bene al figliuolo d’Isai per tua confusione, e per confusione dell'indegna tua madre?
31 Perchè fino a quando vivrà il figlio di Isai non sarai sicuro, nè tu nè il tuo regno. Pertanto manda subito [a cercarlo] e conducilo innanzi, poichè deve morire».31 Imperocché sino a tanto che il figliuolo d'Isai avrà vita sopra la terra, tu non sarai sicuro detto stato tuo, nè del tuo regno. Per la qual cosa fin da questo punto spedisci gente a condurlo a me: perocché egli dee morire.
32 Gionata rispose a suo padre Saul e gli disse: «Perchè deve morire? Che ha fatto di male?».32 Ma Gionata rispose a Saul padre suo e disse: Perchè dovrà agli morire? che ha egli fatto?
33 E Saul prese la lancia per colpirlo. Conobbe allora Gionata che oramai era stata decretata dal padre la morte di Davide33 E Saulle diè di piglio alla lancia per ferirlo. E riconobbe Gionata, come il padre suo era risoluto di uccider Davidde.
34 e perciò Gionata si levò da mensa e non mangiò in quel giorno delle calende. Tanto era dolente per Davide vilipeso a quel modo dal padre suo.34 Gionata adunque si levò infuriato da mensa, e non gustò cibo il secondo dì delle calende. Perocché era afflitto per ragion di Davidde, e pel disonore fattogli dal suo padre.
35 All'albeggiare Gionata se ne venne nel campo secondo il convenuto con Davide. Aveva con sè un ragazzetto35 E alla punta del dì (seguente) andò Gionata alla campagna, secondo il concerto fatto con Davidde, ed era con lui un piccolo garzone.
36 a cui disse: «Va', e portami le frecce che io lancio». Essendosi il ragazzo messo a correre, gettò un'altra freccia al di là del fanciullo.36 Al quale egli disse: Va, e riportami le saette che io tiro. E mentre quegli andava di corsa, tirò egli un'altra saetta di là da lui.
37 Venuto per tanto il fanciullo al posto della freccia lanciata da Gionata, questi gli gridò dietro: «Guarda che la freccia è più lungi da te».37 E il garzoncello essendo giunto al luogo della (prima) saetta tirata da Gionata, sclamò Gionata appresso a lui, e disse: Bada che la saetta è là più innanzi a te.
38 E Gionata gridò ancora dietro al ragazzo: «Presto, sbrigati, non t'arrestare». Raccolte le frecce il servo di Gionata le portò al suo padrone,38 E di nuovo Gionata diede un grido dietro al garzoncello, e disse: Fa presto: non ti trattenere. E il garzone di Gionata raccolse le saette, e portolle al suo padrone.
39 ignorando affatto di che si trattasse; poichè Gionata e Davide soltanto erano al corrente della cosa.39 Ed ei non sapeva nulla affatto di che si trattasse: perchè soli Gionata, e David lo sapevano.
40 Consegnate le armi al fanciullo, Gionata gli disse: «Va', e portale in città».40 Indi Gionata diede al servo le sue armi, e gli disse: Va e portale alla città.
41 Andatosene il fanciullo, Davide si levò dal suo posto che era dalla parte di mezzogiorno e gettatosi con la faccia a terra si prostrò per tre volte; e baciandosi l'un l'altro piansero insieme, ma Davide assai più.41 E partito il servo, si levò Davidde dal suo posto, che era verso mezzodì, e si prostrò boccone per terra, facendo riverenza per tre volte: e baciandosi l'un l'altro pensiero insieme, ma più Davidde.
42 Disse allora Gionata a Davide: «Va' in pace, [ricordati di] quanto giurammo a vicenda nel nome del Signore dicendo: - Il Signore sia nostro testimonio tra me e te, tra la mia discendenza e la discendenza tua, in eterno -».42 Gionata adunque disse a Davidde: Va in pace: tutto quello che abbiam giurato nel nome del Signore noi due dicendo: il Signore sia (testimone) tra me e te, tra la mia stirpe, e la tua stirpe in eterno...
43 poi Davide si levò e partì mentre Gionata rientrò in città.43 E David si mosse, e partì: e Gionata tornò in città.