Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Cantico 5


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 Venga il mio diletto nel suo giardinoe mangi il frutto de' suoi pomi. Sposo. Son venuto nel mio giardino, sorella mia sposa, ho colto la mia mirra e il mio balsamo, ho mangiato il mio favo e il mio miele, ho bevuto il mio vino e il mio latte. Mangiate, o amici, bevete, inebriatevi, o cari! Sposa.1 (PARLA LA CHIESA DI CRISTO) Venga il diletto mio nell' orto suo, sì ch' elli mangi il frutto delli suoi pomi.(CRISTO PARLA) Vieni nell'orto mio, sorore mia, sposa mia; io mescolai la mirra mia colli aromati miei; mangiai il favo mio col miele mio; bevei il vino mio col latte mio. (PARLA CRISTO ALLI POPOLI) Mangiate, amici miei, bevete e inebriate, o carissimi.
2 Io dormo, ma il mio cuore veglia. [Ecco] la voce del mio diletto che picchia:«Aprimi, sorella mia, amica mia, mia colomba, perfetta mia: chè il mio capo è coperto di rugiada, e i miei riccioli [tutti molli] delle stille della notte!».2 Io dormo; il cuore mio veggia.(LA CHIESA PARLA) Io ho voce del mio amato, che picchia e dice: aprimi, sorore mia, amica mia, columba mia, immaculata mia; però che il capo mio è [pieno] di rugiada, e li capelli miei crespi sono pieni di gocciole della notte. (LA SPOSA DICE DI SE STESSA)
3 - Mi son tolta già la veste: come la rimetterei? mi son lavata i piedi, come tornerei a imbrattarli? -3 Io mi spogliai la gonnella mia; come me la vestiroe? Io mi lavai li piedi; come me li abbruttiroe? (LA VOCE DELLA CHIESA DI CRISTO)
4 L'amico mio passò la mano per lo spiraglio, e le mie viscere si commossero al sentirlo toccar [l'uscio].4 Mise il diletto mio la mano sua per lo buco; e il ventre mio tremoe, quando ello mi toccoe.
5 Mi levai per aprire al mio diletto, e le mie mani stillaron mirra, e le mie dita furon piene di mirra finissima.5 Io mi levai per aprire al diletto mio; le mani mie distillarono mirra, e li diti miei sono pieni di mirra elettissima.
6 La stanghetta dell'uscio mioaprii al mio diletto: ma quegli se n'era andato, era scomparso. L'anima mia era fuori di sè, quand'egli parlava! L'ho cercato e non l'ho trovato, l'ho chiamato e non m'ha risposto.6 Io apersi la stanga dell' uscio mio al diletto mio; ed elli era disceso, ed era passato. L' anima mia si è distrutta, sì come parloe lo diletto mio; io lo cerçai, e non lo trovai; io lo chiamai, e non mi rispuose.
7 M'han trovato le scolte che perlustran la città, m'han percossa, ferita: m'han tolto di dosso il mantellole scolte delle mura.7 Trovaromi le guardie che circuivano la cittade; batteromi e feriromi;e tolsermi il mantello mio le guardie delle mura.
8 Vi scongiuro, fanciulle di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, oh! ditegliche languisco d'amore! Donzelle.8 Io vi scongiuro, figliuole di Ierusalem, che se voi trovate lo diletto mio, che voi li diciate, che io languisco d' amore per lui.(LA VOCE DELLA SINAGOGA)
9 Com'è il tuo diletto e in che si distingue da un altro, o bellissima tra le donne? com'è il tuo diletto e in che si distingue da un altro, che tu ci scongiuri così? Sposa.9 Qual è lo diletto tuo dello diletto, o bellissima di tutte le femine? Qual è lo diletto, che tu ci scongiurasti così?(LA VOCE DELLA CHIESA A CRISTO)
10 Il mio diletto è bianco e vermiglio, eletto tra mille.10 Lo diletto mio è candido e vermiglio, eletto di mille.
11 Il suo capo è oro purissimo, i suoi riccioli come rame di palma, neri come il corvo.11 Il capo suo è ottimo oro; li capelli suoi sì come le foglie delle palme, neri come corvo.
12 I suoi occhi, come colombe su rivi d'acqua, lavate nel latte e raccolte dove l'acqua è copiosa.12 Li occhi suoi sono sì come di colombe stanti sopra rivi d'acque, le quali sono lavate in latte, e seggono pressi alli pienissimi fiumi.
13 Le sue gote, come aiuole di balsamo, piantate da profumieri. Le sue labbra, come gigli, stillanti mirra squisita.13 Le gote sue sono sì come le piccole aie delle spezie confettate da speziali. Le labbra sue sono gigli distillanti la prima mirra.
14 Le sue mani, fatte al tornio, sono d'oro e ingemmate di giacinti. Il suo seno, avorio lavorato, tempestato di zaffiri.14 Le mani sue velocissime, dorate, piene di giacinti. Il ventre suo d' avorio, distinto di zaffiri.
15 Le sue gambe son colonne di marmo, poggiate su basi d'oro fine. Il suo aspetto, [maestoso] come il Libano, florido come i cedri.15 Le gambe sue colonne di marmo, che sono fondate sopra le basi d'oro. Le bellezze sue sono sì come di Libano; splendido sì come cedro.
16 La sua gola soavissima, tutto è egli adorabile! Tale il mio diletto, tale il mio amico, o fanciulle di Gerusalemme. Donzelle.16 La gola sua soavissima, e tutto desiderabile; cotale è lo diletto mio, e questo è l'amico mio, o figliuole di Ierusalem. (LA VOCE DELLA SINAGOGA ALLA CHIESA)
17 Dov'è andato il tuo diletto, o bellissima tra le donne? Dove s'è rivolto il tuo diletto, e lo cercheremo con te? Sposa.17 Ove andoe il diletto tuo, o bellissima delle femine? ove si volse elli lo diletto tuo? e cercheremolo teco.