Genesi 37
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BIBBIA RICCIOTTI | BIBBIA CEI 2008 |
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1 - Giacobbe dunque abitò nella terra di Canaan, nella quale suo padre era stato pellegrino. | 1 Giacobbe si stabilì nella terra dove suo padre era stato forestiero, nella terra di Canaan. |
2 E questa è la serie dei suoi figliuoli. Giuseppe, ancor giovinetto, essendo di sedici anni, pasceva il gregge co' suoi fratelli, e si trovava coi figli di Bala e Zelfa mogli del padre suo, ed accusò al padre i fratelli di un peccato gravissimo. | 2 Questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe all’età di diciassette anni pascolava il gregge con i suoi fratelli. Essendo ancora giovane, stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al padre di chiacchiere maligne su di loro. |
3 Ora Israele amava Giuseppe più che tutti gli altri figliuoli, avendolo generato da vecchio, e gli aveva fatto una veste di vari colori. | 3 Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. |
4 I fratelli poi, vedendo che era amato dal padre più di tutti i figliuoli, lo odiavano, e non potevano parlar con lui senz'adirarsi. | 4 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente. |
5 Accadde ancora ch'egli raccontò ai fratelli un sogno di lui avuto; il che fu seme in essi d'un odio anche più grande. | 5 Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancora di più. |
6 Disse a loro: «Udite il sogno che ho avuto. | 6 Disse dunque loro: «Ascoltate il sogno che ho fatto. |
7 Mi pareva che noi legassimo i manipoli nel campo, e che il manipolo mio s'alzasse e stesse su, e che i manipoli vostri intorno adorassero il mio». | 7 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand’ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni si posero attorno e si prostrarono davanti al mio». |
8 Risposero i suoi fratelli: «Sarai tu forse re nostro? O saremo noi sottoposti al tuo dominio?». Questa cosa dunque dei sogni e dei discorsi fomentò l'invidia e l'odio tra loro. | 8 Gli dissero i suoi fratelli: «Vuoi forse regnare su di noi o ci vuoi dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole. |
9 Ebbe ancora un altro sogno, e lo raccontò ai fratelli, dicendo: «Ho visto in sogno come se il sole e la luna ed undici stelle mi adorassero». | 9 Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me». |
10 Il che avendo riportato al padre ed ai fratelli, il padre lo ammonì e gli disse: «Che cosa significa questo tuo sogno? Forse io e la madre tua ed i tuoi fratelli dovremo adorarti fino a terra?». | 10 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli. Ma il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io, tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?». |
11 Lo invidiarono dunque i suoi fratelli, ed il padre tacendo ripensava a queste cose. | 11 I suoi fratelli perciò divennero invidiosi di lui, mentre il padre tenne per sé la cosa. |
12 Stando ora i suoi fratelli in Sichem, a pascere i greggi del padre, | 12 I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. |
13 gli disse Israele: «I tuoi fratelli pascolano le pecore in quel di Sichem; vieni, ti manderò a loro». Avendo egli risposto: | 13 Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!». |
14 «Son pronto», gli disse: «Va', e vedi se tutte le cose vanno bene riguardo ai tuoi fratelli ed ai greggi, e poi riferiscimi che cosa fanno». Uscito dalla valle di Hebron, venne in Sichem; | 14 Gli disse: «Va’ a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a darmi notizie». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. |
15 un uomo lo trovò errante alla campagna, e gli domandò che cercasse. | 15 Mentre egli si aggirava per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cosa cerchi?». |
16 Rispose: «Cerco i miei fratelli, insegnami dove pascolano i greggi». | 16 Rispose: «Sono in cerca dei miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare». |
17 Quell'uomo gli disse: «Sono andati via di qui, e li ho sentiti che dicevano: - Andiamo in Dotain -». Partì dunque Giuseppe sull'orme de' suoi fratelli, e li ritrovò in Dotain. | 17 Quell’uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui; li ho sentiti dire: “Andiamo a Dotan!”». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. |
18 Quelli, vistolo da lontano, prima che giungesse a loro pensaron d'ucciderlo, | 18 Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. |
19 e si dicevano l'un l'altro: «Ecco il sognatore che viene; | 19 Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! |
20 venite, uccidiamolo, e gettiamolo in una cisterna vecchia, e poi diremo che una bestia feroce l'ha divorato; allora si vedrà a che gli hanno servito i suoi sogni». | 20 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». |
21 Ciò udito, Ruben si sforzava di liberarlo dalle loro mani, e diceva: | 21 Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». |
22 «Non lo uccidete, nè versate il suo sangue; ma calatelo in questa cisterna che è nel deserto, e serbatevi monde le mani». Questo diceva, volendo cavarlo dalle loro mani, e renderlo al padre. | 22 Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. |
23 Appena dunque fu giunto fra i suoi fratelli, lo spogliarono della veste talare a colori, | 23 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, |
24 e lo misero in una vecchia cisterna senz'acqua. | 24 lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua. |
25 Or mentre seduti mangiavano il pane, videro dei viandanti Ismaeliti che venivano da Galaad, ed i loro cammelli che portavano aromi, resina e mirra in Egitto. | 25 Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di resina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. |
26 Disse allora Giuda ai fratelli: «Che ci giova l'uccidere il nostro fratello, e nascondere la sua morte? | 26 Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? |
27 È meglio venderlo agli Ismaeliti, e non macchiarci le mani; è poi nostro fratello, e carne nostra». Accettarono i fratelli le sue proposte. | 27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. |
28 E quando passarono i mercanti Madianiti, lo cavarono dalla cisterna, e lo venderono per venti monete d'argento agl'Ismaeliti, che lo condussero in Egitto. | 28 Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. |
29 Tornato Ruben alla cisterna, non trovò il ragazzo, | 29 Quando Ruben tornò alla cisterna, ecco, Giuseppe non c’era più. Allora si stracciò le vesti, |
30 e, strappatesi le vesti, corse ai suoi fratelli e disse: «Non v'è più il ragazzo, ed io che farò?». | 30 tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c’è più; e io, dove andrò?». |
31 Quelli presero la veste di lui, la tinsero col sangue d'un capro da loro ucciso, | 31 Allora presero la tunica di Giuseppe, sgozzarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. |
32 ed inviarono chi la portasse al padre, e gli dicesse: «Abbiamo trovato questa veste; vedi se è quella del tuo figliuolo, o no». | 32 Poi mandarono al padre la tunica con le maniche lunghe e gliela fecero pervenire con queste parole: «Abbiamo trovato questa; per favore, verifica se è la tunica di tuo figlio o no». |
33 Il padre avendola riconosciuta, disse: «E' proprio la veste del figlio mio; un animale feroce lo ha ucciso, una bestia ha divorato Giuseppe». | 33 Egli la riconobbe e disse: «È la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l’ha divorato. Giuseppe è stato sbranato». |
34 E strappatesi le vesti, si coprì di cilicio, piangendo per gran tempo il figlio suo. | 34 Giacobbe si stracciò le vesti, si pose una tela di sacco attorno ai fianchi e fece lutto sul suo figlio per molti giorni. |
35 Riunitisi poi tutti i suoi figliuoli per alleviare il dolore del padre, non volle ricevere consolazioni, e disse: «Discenderò piangendo nel soggiorno dei morti, al figlio mio». Intanto, mentre egli perseverava nel pianto, | 35 Tutti i figli e le figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io scenderò in lutto da mio figlio negli inferi». E il padre suo lo pianse. |
36 i Madianiti venderono Giuseppe in Egitto a Putifar eunuco del Faraone, capo delle milizie. | 36 Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifàr, eunuco del faraone e comandante delle guardie. |