Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Proverbi 19


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Melior est pauper, qui ambulat in simplicitate sua,
quam qui torquet labia et est insipiens.
1 Molto vale meglio semplice vita (e chi semplicemente crede nel nostro Signore), che non è l'uomo arigoglioso e ricco, (che vuole per suo potere e disputare e fare contro a ragione, e colui chiama Salomone) folle e mal pensante.
2 Ubi non est scientia animae, non est bonum;
et, qui festinus est pedibus, offendit.
2 Là dove uomo non ama suo creatore, ispesso non ha punto di senno; e quello che mena vita sanza discrezione, è spesso in gravezza e in noia.
3 Stultitia hominis supplantat gressuseius,
et contra Deum fervet animo suo.
3 La follia dell' uomo (nascostamente) a male sua vita (e sua maniera) mette; favella del nostro Signore altramente che deve.
4 Divitiae addunt amicos plurimos;
pauper autem ab amico suo separatur.
4 Buone ricchezze vagliono molto al loro signore (quando sono a' prodi uomini, s'elle sono acquistate diritte, se ne fan limosine che piacciano a Dio); il povero uomo, che di sua poverià fa bene secondo suo potere, piace molto al nostro Signore.
5 Testis falsus non erit impunitus;
et, qui mendacia loquitur, non effugiet.
5 Il falso testimonio (che fa falsa testimonianza contro al suo prossimo) fa molto odio a Dio e al mondo; quello che volentieri dice bugia (che grava altrui, se non fa penitenza) sarà dannato perdurabilmente.
6 Multi blandiuntur faciei potentis,
et omnes amici sunt dona tribuenti.
6 Molte genti fanno belli sembianti al ricco uomo (e grande onore gli portano per sua ricchezza, e molto fanno a lui grandi sembianti d' amore); e altri sono amici (per sembianti) a coloro che a loro donano.
7 Omnes fratres hominis pauperis oderunt eum,
insu7per et amici procul recesserunt ab eo;
qui tantum verba sectatur, nihil habebit.
7 Il povero non sarà già amato, neppure da' suoi fratelli; e i suoi amici il lasciano e s'allungano da lui (per sua povertade). Colui che crede tutte le parole ch' egli ode, già niuno tempo sarà in pace di cuore.
8 Qui autem possessor est mentis, diligit animam suam,
et custos prudentiae inveniet bona.
8 Ma colui che intende ciò ch' elli ode (e avvedesi della intenzione di coloro che dicono male d'altrui, e non gli crede già leggermente), è savio di cuore; (e se elli così il fa, ello ama di menare sua vita in pace); e quello che intende di assapere, nè qui nè altrove non averà se non bene; (e ciò ch' egli intende in buona maniera, fa grande pro e grande pace di cuore).
9 Falsus testis non erit impunitus;
et, qui loquitur mendacia, peribit.
9 Testimonio falso non iscamperà sanza punizione; e quello che in bugia si mette, grava molti prodi uomini.
10 Non decent stultum deliciae,
nec servum dominari principibus.
10 Laida cosa addiviene, quando il folle ha signoria e ricchezza; e molto è villana, quando il servo ha signoria sopra uomini degni di signoreggiare.
11 Doctrina viri mitigat iram eius,
et gloria eius est iniqua praetergredi.
11 Alla pazienza sì è cognosciuto il savio uomo; e sua gloria si pruova, se trapassa le cose del peccato. (La dottrina del savio uomo si può conoscere assai leggermente, quand' elli vede che mena altra vita che non insegna; che già cosa, che il maestro non farà, [non farà] tanto bene a coloro [quanto] quello dice che fa la vita come mena; e ciò che l'uomo li vede, farà; chè non è già assai, se l'uomo insegna bene per parole, e dimostra malvagio esempio di fatto).
12 Sicut fremitus leonis ita et regis ira,
et sicut ros super herbam ita et gratia eius.
12 (E perciò dice Salomone :) la dottrina del savio uomo è come il partorimento del lione; (che quando il lioncello nasce, egli è morto; e tutto è così lo insegnamento del malvagio uomo; è morto se la sua vita e 'l bene che dice non s' accordano insieme; apertamente conosce l'uomo, che è savio, la buona dottrina, e tutta sua intenzione è di trapassare malizia; chè colui che insegna umilitade e pazienza, e mena vila rigogliosa e male ordinata, fae più assai di male che di bene). Molto fae di temere il principe adirato; quando egli è di mal talento, àlterasi come lione, ( ch' è di molto da temere, quand' egli è in sua rabbia); e quando il signore è lieto, (ed è di buona aere a sua gente e a sua signoria), è così come la rugiada in suso l'erba.
13 Calamitas patris filius stultus;
et tecta iugiter perstillantia litigiosa mulier.
13 Il figliuolo che debbe essere savio, e' non dà dolore al suo padre; e la femina che è usata a gridare, è come il tetto che tuttavia gocciola (dove niuno non puote durare).
14 Domus et divitiae hereditas patrum,
a Domino autem uxor prudens.
14 Il padre e la madre dànno casa e ricchezza a' loro figliuoli; ma il nostro Signore dona loro la savia e prode femina.
15 Pigredo immittit soporem,
et anima dissoluta esuriet.
15 Il peritoso d'arme, ello somiglia (volentieri) colui che sa fare il bene, e fare non lo vuole; e colui ch' è nutrito in letizie, sarà tuttavia in bisogno.
16 Qui custodit mandatum, custodit animam suam;
qui autem neglegit viam suam, mortificabitur.
16 Quello che tiene il comandamento (di Dio e di Santa Chiesa) guarda la sua vita (in pace e in buono stato); ma quello che non si cura com' ello viva, non si guarderà tanto che verrà alla morte.
17 Feneratur Domino, qui miseretur pauperis,
et vicissitudinem suam reddet ei.
17 Quello che averà pietade nel suo cuore, Iddio averà pietade di lui; e colui che dà del suo per amor di Dio a colui che n' ha mestiero, Dio gliele renderà molto largamente sanza fallire.
18 Erudi filium tuum, dum spes est;
ad interfectionem autem eius ne ponas animam tuam.
18 Insegna al tuo figliuolo imprendere tutto il bene che tu puoi; (quando fa male sì lo castiga bene); e sì guarda, che alla sua morte non metti nè forza nè aiuto di che maniera sia.
19 Qui impatiens est, sustinebit multam;
et, si eum abripere vis, aliud appones.
19 Quello che non vuole intendere castigamento d'uomo, fa spesso danno; e quando se n'avvede, dice che male ha fatto.
20 Audi consilium et suscipe disciplinam,
ut sis sapiens in novissimis tuis.
20 (E perciò dice Salomone, che) buona cosa è udire consiglio di prode uomo, e donde l' uomo possa meglio valere alla fine.
21 Multae cogitationes in corde viri,
voluntas autem Domini permanebit.
21 Molti pensieri vengono al cuor dell' uomo; ma la volontade [di Dio] istarà ferma.
22 Desiderabile in homine est misericordia eius;
et melior est pauper quam vir mendax.
22 L'uomo misericordioso piace molto a Dio; è l'uomo bisognoso alcuna volta in umilitade; e meglio vale il povero uomo verace, che grande signore bugiardo.
23 Timor Domini ad vitam,
et in plenitudine commorabitur absque visitatione mali.
23 La paura del nostro Signore tiene l' uomo in buona vita, (e in grande quantità di bene); quello che ciò fa non teme malizia di disleale uomo; (l'uomo che ad altri castigamento vuole fare bene, e chi ama la scrittura, è ammaestrato).
24 Abscondit piger manum suam in catino
nec ad os suum applicat eam.
24 (E perciò dice Salomone): il maestro pigro mette la sua mano sotto la sua ascella, e non la vuole mettere alla bocca; (e intende la parola per la bocca del castigamento, e per la mano intende le buone opere).
25 Derisore flagellato vel parvulus sapientior erit;
si autem corripueris sapientem, intelleget disciplinam.
25 Quando la giustizia fa al malvagio ciò che serve, il folle medesimo se ne castiga; ma il savio intende leggermente ciò che l'uomo gli dice, (e appone parole).
26 Qui affligit patrem et fugat matrem,
filius inhonestus et ignominiosus.
26 Quello che favella al suo padre, e astiene e non si degna alla sua madre, sarà in grande confusione a Dio e al mondo.
27 Acquiesce, fili, ut audias doctrinam
nec erres a sermonibus scientiae.
27 Bello figliuolo, sii tuttavia apparecchiato (a intendere e) a udire castigamento di savio uomo; e ciò che tu intenderai, metterai saviamente in opera.
28 Testis iniquus deridet iudicium,
et os impiorum devorat iniquitatem.
28 Il malvagio consiglio grava molto il giudicio (e isturba spesso diritto giudicamento); e la lingua del disleale non va cercando altro che dolore, e cosa per ch' elli possa gravare altrui; (ma a coloro che hanno tuttavia i cuori loro a pensare male, e le lingue a dire male, saranno apparecchiati al dì del giudicio i dolorosi tormenti dello inferno; e medesimamente in questo secolo hanno tali genti molto dolore e pena inanzi la morte).
29 Paratae sunt derisoribus virgae,
et plagae stultorum corporibus.
29 (E perciò dice la Scrittura, che) apparecchiati sono i giudicii ai beffardi, e i mali sono apparecchiati per battere i corpi de' folli.