Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Genesi 19


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Veneruntque duo angeli Sodomam vespere, sedente Lot in foribus civitatis. Qui cum vidisset eos, surrexit et ivit obviam eis adoravitque pronus in terram 
1 Vennero adunque due angioli a Sodoma nel vespro, sedente Lot ne' mercati della città; il quale, quando gli vidde, levossi, e andò incontro a loro, e adorò inchinato nella terra.
2 et dixit: “Obsecro, domini mei, declinate in domum pueri vestri et pernoctate; lavate pedes vestros et mane proficiscemini in viam vestram”. Qui dixerunt: “Minime, sed in platea pernoctabimus”. 
2 E disse: io vi scongiuro, signori, che voi veniate nella casa al fanciullo vostro, e state quivi; lavate i piedi vostri, e dimane fate trapasso nella via vostra. I quali dissero: questo non faremo, ma nella piazza staremo.
3 Compulit illos oppido, et diverterunt ad eum. Ingressisque domum illius fecit convivium et coxit azyma, et comederunt.
3 Constrinse coloro per priego, acciò che venissero a lui; e venuti nella casa sua, fece convito, e cosse l'azima, e mangiarono.
4 Prius autem quam irent cubitum, viri civitatis, viri Sodomae, vallaverunt domum a iuvene usque ad senem, omnis populus simul.4 Ma innanzi ch' egli andassero a dormire, gli uomini della città andarono e circondarono la casa, dal fanciullo insino al vecchio, tutto il popolo insieme.
5 Vocaveruntque Lot et dixerunt ei: “Ubi sunt viri, qui introierunt ad te nocte? Educ illos ad nos, ut cognoscamus eos”.5 E chiamarono Lot, e dissero a lui: dove sono gli uomini che entrarono a te ista notte? Mena loro qua, acciò che noi li conosciamo.
6 Egressus ad eos Lot post tergum occludens ostium ait:6 E partitosi Lot da loro, uscì fuori da drieto; e chiudendosi dentro all'uscio, disse:
7 “Nolite, quaeso, fratres mei, nolite malum hoc facere.7 non vogliate fare, io vi addomando, fratelli miei, questo male.
8 Ecce, habeo duas filias, quae necdum cognoverunt virum; educam eas ad vos, et facite eis sicut placuerit vobis, dummodo viris istis nihil faciatis; ideo enim ingressi sunt sub umbra tecti mei”.
8 Io hoe due figliuole, le quali ancora non conoscerono uomo; io menerò loro a voi, e fatene ciò che vi piace. Ora a questi uomini nulla di male non fate, perciò che venuti sono sotto l'ombra dello mio coperto.
9 At illi dixerunt: “Recede illuc”. Et rursus: “Unus ingressus est, inquiunt, ut advena et vult iudicare? Te ergo ipsum magis quam hos affligemus”. Vimque faciebant Lot vehementissime, iamque prope erat, ut effringerent fores.9 E quelli dissero: partiti colà. E un'altra volta dissero: or non ci se' tu venuto come fore stiere? saresti mai venuto acciò che ne giudichi? Dunque te medesimo, più che costoro, ti tormente remo. E facevano forza a Lot grandissima; già presso era, ch' egli non li avessero rotte le porte di fuori.
10 Et ecce miserunt manum viri et introduxerunt ad se Lot clauseruntque ostium;10 Ed ecco gli uomini misero la mano, e me narono dentro a loro Lot, e chiusero l'uscio.
11 et eos, qui foris erant, percusserunt caecitate a minimo usque ad maximum, ita ut ostium invenire non possent.
11 E coloro ch' erano di fuori percossero di cecità, dal minimo insino al maggiore, sì che l'uscio trovare non potessero.
12 Dixerunt autem viri ad Lot: “Habes hic quempiam tuorum? Generum et filios et filias et omnes, qui tui sunt in urbe, educ de loco hoc:12 E dissero gli angioli a Lot: hai tu qui alcuno de'tuoi generi, ovvero figliuoli o figliuole? tutti co loro che sono tuoi ménagli fuori di questa città.
13 delebimus enim locum istum, eo quod increverit clamor contra eos coram Domino, qui misit nos, ut perdamus eam”.13 In verità noi guasteremo questo luogo; im percio chè cresciuto è lo grido e il clamore loro inanzi al Signore; il quale mandò noi, acciò che noi gli uccidiamo.
14 Egressus itaque Lot locutus est ad generos suos, qui accepturi erant filias eius, et dixit: “Surgite, egredimini de loco isto, quia delebit Dominus civitatem”. Et visus est eis quasi ludens loqui.
14 Adunque venuto è Lot a' generi suoi, i quali doveano torre le figliuole sue per mogli; e favelloe a loro, e disse: levatevi e partitevi di questo luogo; imperciò che lo Signore (per lo peccato), guasterà questa città. E parve a loro che favellasse sì come beffante.
15 Cumque esset mane, cogebant eum angeli dicentes: “Surge, tolle uxorem tuam et duas filias, quas habes hic, ne pereas in scelere civitatis”.15 E quando fu la mattina, costringeano lui li angioli, dicenti: lievati e tuogli la moglie tua e [ le due ] tue figliuole, acciò che tutti parimenti non periscano nella fellonia della città.
16 Tardante illo, apprehenderunt viri manum eius et manum uxoris ac duarum filiarum eius, eo quod parceret Dominus illi.16 Dissimulando Lot di partirsi, quelli presono la mano sua e la mano della moglie sua e quelle delle due sue figliuole, acciò che perdonasse Iddio a colui.
17 Et eduxerunt eum posueruntque extra civitatem. Ibi locutus est: “Salvare, agitur de vita tua; noli respicere post tergum, nec stes in omni circa regione; sed in monte salvum te fac, ne pereas”.17 E menarono lui fuori della città, e quivi gli favellarono, dicenti: salva l'anima tua; non guar dare drieto, e non istare in niuno luogo appresso la regione; ma nel monte ti fa salvo, acciò che tu insieme non perisci.
18 Dixitque Lot ad eos: “Non, quaeso, Domine.18 E disse Lot a loro: io ti prego, mio Signore;
19 Ecce invenit servus tuus gratiam coram te, et magnificasti misericordiam tuam, quam fecisti mecum, ut salvares animam meam; nec possum in monte salvari, ne forte apprehendat me malum et moriar.19 imperciò ch' egli ha trovato lo servo tuo grazia innanzi a te, e magnificasti la misericordia tua la quale facesti meco, acciò che tu salvassi l'anima mia, non posso nel monte essere salvato, ne per avventura mi piglilo male e muora (appresso di questa città).
20 Ecce, civitas haec iuxta, ad quam possum fugere, parva, et salvabor in ea ­ numquid non modica est? ­ et vivet anima mea”.20 Ed è una città picciola quivi appresso, alla quale io posso fuggire; saroe salvato in quella pic cola città, e viverà l'anima mia?
21 Dixitque ad eum: “Ecce, etiam in hoc suscepi preces tuas, ut non subvertam urbem, pro qua locutus es.21 E disse a lui: ecco, ancora in questa cosa hoe ricevuto li preghi tuoi, acciò ch' io non sovvertirò la città per la quale hai favellato.
22 Festina et salvare ibi, quia non potero facere quidquam, donec ingrediaris illuc”. Idcirco vocatum est nomen urbis illius Segor.
22 Affrettati, e salvati quivi; imperciò ch' io non potrò fare alcuna cosa, intanto che tu anderai colà. Imperciò chiamò lo nome di quella città SEGOR.
23 Sol egressus est super terram, et Lot ingressus est Segor.23 Il sole è nato sopra la terra, e Lot venuto è in Segor.
24 Igitur Dominus pluit super Sodomam et Gomorram sulphur et ignem a Domino de caelo24 Adunque lo Signore piovve sopra Sodoma e Gomorra solfo e fuoco da Dio di cielo.
25 et subvertit civitates has et omnem circa regionem, universos habitatores urbium et cuncta terrae virentia.25 E sovertitte queste città, ed ogni cosa intorno alla regione, e tutti gli abitatori delle città, e tutte le cose della terra virente.
26 Respiciensque uxor eius post se versa est in statuam salis.
26 E guardantesi la mogli di Lot drieto, si è convertita in sale.
27 Abraham autem consurgens mane venit ad locum, ubi steterat prius cum Domino,27 Ma Abraam, levantesi la mattina dov'era stato prima col Signore,
28 intuitus est Sodomam et Gomorram et universam terram regionis illius; viditque ascendentem favillam de terra quasi fornacis fumum.28 guardò verso Sodoma e Gomorra e tutta la terra di quella regione; e vidde salire una favilla di terra, quasi come fumo di fornace.
29 Cum enim subverteret Deus civitates regionis illius, recordatus Abrahae liberavit Lot de subversione urbium, in quibus habitaverat.
29 E conciosia cosa che sovvertisse lo Signore le città di quella regione, ricordato si è di Abraam; e liberò Lot della sovversione della città nella quale abitava.
30 Ascenditque Lot de Segor et mansit in monte, duae quoque filiae eius cum eo; timuerat enim manere in Segor. Et mansit in spelunca ipse et duae filiae eius.30 E venne Lot da Segor, e stette nel monte e due figliuole con lui; e' temettero in verità di stare in Segor; ed istette nella spelonca egli e due sue figliuole.
31 Dixitque maior ad minorem: “Pater noster senex est, et nullus virorum remansit in terra, qui possit ingredi ad nos iuxta morem universae terrae.31 E disse la maggiore inverso la minore: lo padre nostro è vecchio, e niuno uomo è rimaso in terra, il quale possa venire a noi appresso lo costume di tutta la terra.
32 Veni, inebriemus patrem nostrum vino dormiamusque cum eo, ut servare possimus ex patre nostro semen”.32 Vieni, inebriamlo di vino; e dormiamo con lui, acciò che noi serviamo del nostro padre seme.
33 Dederunt itaque patri suo bibere vinum nocte illa, et ingressa est maior dormivitque cum patre; at ille non sensit, nec quando accubuit filia nec quando surrexit.33 E diedero al padre loro bere del vino quella notte. Ed in quella n'andoe la maggiore a dormire col padre; ma quello non si sentie, nè quando la figliuola si coricò, nè quando si partì.
34 Altera quoque die dixit maior ad minorem: “Ecce, dormivi heri cum patre meo; demus ei bibere vinum etiam hac nocte, et ingressa dormies cum eo, ut salvemus semen de patre nostro”.34 Ed in verità l'altro di disse la maggiore alla minore: ecco, io dormie ieri col padre mio, diamogli ancora bere del vino ista notte, e dormirai con lui, acciò che noi serviamo seme del padre nostro.
35 Dederunt et illa nocte patri suo bibere vinum, ingressaque minor filia dormivit cum eo; et ne tunc quidem sensit, quando illa concubuerit vel quando surrexerit.35 E dièdengli in quella notte al padre loro del vino; e andovvi la minore figliuola, e dormi con lui; nè allora in verità non si sentì, quando ella si coricoe, o quando ella si levoe.
36 Conceperunt ergo duae filiae Lot de patre suo.36 Ingravidò l'una e l'altra, le due figliuole di Lot, del padre loro.
37 Peperitque maior filium et vocavit nomen eius Moab; ipse est pater Moabitarum usque in praesentem diem.37 E partorio la maggiore uno figliuolo, e chiamò lo nome suo Moab: ed egli si è padre degli Moabiti insino al presente dì.
38 Minor quoque peperit filium et vocavit nomen eius Benammi (id est Filius populi mei); ipse est pater Ammonitarum usque hodie.
38 E la minore partorì uno figliuolo, e chiamò lo nome suo Ammon, cioè figliuolo del popolo mio; ed egli si è padre degli Ammoniti insino ad oggi.