Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Geremia 10


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BIBBIA MARTINIVULGATA
1 Udite la parola, che il Signore ha detta sopra di voi, o casa di Israele.1 Audite verbum quod locutus est Dominus super vos, domus Israël.
2 Queste cose dice il Signore: Non andate a imparare i costumi delle nazioni; e non temete i segni celesti, de' quali hanno timore le nazioni:2 Hæc dicit Dominus :
Juxta vias gentium nolite discere,
et a signis cæli nolite metuere, quæ timent gentes,
3 Perocché le leggi de' popoli sono vane: conciossiachè l'artefice tronca colla scure una pianta nel bosco, e la lavora,3 quia leges populorum vanæ sunt.
Quia lignum de saltu præcidit opus manus artificis in ascia :
4 La adorna d'oro, e d'argento, unendo il tutto per via di chiovi, e di martello, affinchè non si scompagini.4 argento et auro decoravit illud :
clavis et malleis compegit, ut non dissolvatur :
5 Ella è fatta come una palma, e non parla: Ella si alza, e si porta, perchè non può dar un passo. Non temete adunque cose tali, che non posson fare né mal, né bene.5 in similitudinem palmæ fabricata sunt,
et non loquentur :
portata tollentur,
quia incedere non valent.
Nolite ergo timere ea,
quia nec male possunt facere, nec bene.
6 Non è chi somigli te, o Signore: grande se' tu, e grande il nome tuo in possanza.6 Non est similis tui, Domine :
magnus es tu,
et magnum nomen tuum in fortitudine.
7 Chi non avrà timore di te, o Re delle genti? imperocché tua è la gloria: tra tutti i sapienti delle nazioni, e in tutti i loro regni niuno è simile a te.7 Quis non timebit te, o Rex gentium ?
tuum est enim decus :
inter cunctos sapientes gentium,
et in universis regnis eorum,
nullus est similis tui.
8 Con questo si mostrerà, che ei sono stolti, e insensati: argomento della loro vanita è il legno.8 Pariter insipientes et fatui probabuntur :
doctrina vanitatis eorum lignum est.
9 Si porta da Tharsis l'argento ridotto in lamine, e l'oro di Ophaz: si mette in opera dall'artefice, dalla mano dell'argentiere: si veste (la statua) di giacinto, e di porpora. Tutto questo è lavoro d'artefici.9 Argentum involutum de Tharsis affertur,
et aurum de Ophaz :
opus artificis et manus ærarii.
Hyacinthus et purpura indumentum eorum :
opus artificum universa hæc.
10 Ma il Signore è il Dio vero; egli è il Dio vivo, e il Rege eterno: dall'ira di lui sarà scommossa la terra, e i popoli non reggeranno alle sue minacce.10 Dominus autem Deus verus est,
ipse Deus vivens,
et rex sempiternus.
Ab indignatione ejus commovebitur terra,
et non sustinebunt gentes comminationem ejus.
11 Voi adunque direte loro così: Gli dei, che non hanno fatto il cielo, e la terra, periscano dalla faccia della terra, e dal numero delle cose, che sono sotto del cielo.11 Sic ergo dicetis eis :
Dii qui cælos et terram non fecerunt,
pereant de terra et de his quæ sub cælo sunt !
12 Egli con sua possanza fece la terra, regola il mondo colla sua sapienza, e colla intelligenza sua distende i cieli.12 Qui facit terram in fortitudine sua,
præparat orbem in sapientia sua,
et prudentia sua extendit cælos :
13 A una sua voce aduna nel cielo una gran massa di acque, solleva dalle estremità della terra le nuvole: scioglie i folgori in pioggia, e da' suoi tesori ne tragge il vento.13 ad vocem suam dat multitudinem aquarum in cælo,
et elevat nebulas ab extremitatibus terræ :
fulgura in pluviam facit,
et educit ventum de thesauris suis.
14 Del proprio sapere diventò stolto ogni uomo; la statua stessa confonde ogni artefice: perchè cosa falsa è quella, che egli ha fatto, e spirito in lei non è.14 Stultus factus est omnis homo a scientia :
confusus est artifex omnis in sculptili,
quoniam falsum est quod conflavit,
et non est spiritus in eis.
15 Elle son cose vane, e opere degne di riso: al tempo della loro visita, periranno.15 Vana sunt, et opus risu dignum :
in tempore visitationis suæ peribunt.
16 Non è come queste colui, che è la porzione di Giacobbe: imperocché egli è, che ha fatte tutte le cose, e Israele è la sua eredità: il suo nome egli è: Signor degli eserciti.16 Non est his similis pars Jacob :
qui enim formavit omnia, ipse est,
et Israël virga hæreditatis ejus :
Dominus exercituum nomen illi.
17 Metti insieme da tutta la terra i tuoi obbrobri, o tu, che se' assediata:17 Congrega de terra confusionem tuam,
quæ habitas in obsidione :
18 Perocché queste cose dice il Signore: Ecco che io questa volta getterò lontano gli abitatori di questa terra, e darò loro tribolazione tale, che li troverà.18 quia hæc dicit Dominus :
Ecce ego longe projiciam habitatores terræ in hac vice,
et tribulabo eos ita ut inveniantur.
19 Me infelice nella mia afflizione! la mia piaga è atroce. Ma io ho detto: Questo male veramente è mio, e io dovrò portarlo.19 Væ mihi super contritione mea :
pessima plaga mea.
Ego autem dixi :
Plane hæc infirmitas mea est, et portabo illam.
20 Il mio padiglione è atterrato: tutte le corde sono rotte: i miei figliuoli si sono partiti da me, ed ei più non sono: non v'ha più chi rizzi la mia tenda, e innalzi i miei padiglioni.20 Tabernaculum meum vastatum est ;
omnes funiculi mei dirupti sunt :
filii mei exierunt a me, et non subsistunt.
Non est qui extendat ultra tentorium meum,
et erigat pelles meas.
21 Imperocché i pastori si son di portati da stolti, e non han cercato il Signore: per questo non ebber saggezza, e il loro gregge è stato tutto disperso.21 Quia stulte egerunt pastores,
et Dominum non quæsierunt :
propterea non intellexerunt,
et omnis grex eorum dispersus est.
22 Voce, che si fa sentire, e tumulto grande ecco che viene dalla parte di settentrione: per cangiare le città di Giuda in deserti, e in abitazione di dragoni.22 Vox auditionis ecce venit,
et commotio magna de terra aquilonis :
ut ponat civitates Juda solitudinem,
et habitaculum draconum.
23 Io so, o Signore, che non è dell'uomo il seguir la sua strada, e non è dell'uomo il camminare, e il regolare i suoi andamenti.23 Scio, Domine,
quia non est hominis via ejus,
nec viri est ut ambulet,
et dirigat gressus suos.
24 Castigami, o Signore, ma con misura, e non nel tuo furore, affinchè tu non mi ritorni nel nulla.24 Corripe me, Domine, verumtamen in judicio,
et non in furore tuo, ne forte ad nihilum redigas me.
25 Versa la tua indegnazione sopra le genti, che non ti conoscono, e sopra le provincie, che non invocano il nome tuo: perocché elle hanno mangiato Giacobbe, e lo han divorato, e l'han consunto, ed han dissipata la sua magnificenza.25 Effunde indignationem tuam super gentes quæ non cognoverunt te,
et super provincias quæ nomen tuum non invocaverunt :
quia comederunt Jacob, et devoraverunt eum,
et consumpserunt illum, et decus ejus dissipaverunt.